Roma, 2 set. (askanews) - In Brasile è una giornata destinata a entrare nella storia. Ha preso infatti il via la fase finale del processo a Jair Bolsonaro, davanti alla Corte Suprema Federale (Tsf), il massimo organo giudiziario del Paese.Il settantenne ex presidente di estrema destra (2019-2023) è accusato di aver fomentato, alla fine del 2022, un colpo di stato per annullare le elezioni e mantenere il potere, spingendo il Paese sull'orlo del collasso. Mai nella travagliata storia politica del Brasile un ex capo di Stato è stato incriminato per reati così gravi."È deplorevole che nella storia repubblicana del Brasile si sia tentato un altro colpo di stato, attaccando le istituzioni e la democrazia stessa, con l'obiettivo di instaurare una vera e propria dittatura", ha dichiarato Alexandre de Moraes, giudice della Corte Suprema del Brasile, riferendosi al golpe militare del 1964. Accusato di cinque reati distinti, tra cui "tentato colpo di stato" e "appartenenza a un'organizzazione criminale armata", Bolsonaro rischia fino a 43 anni di carcere.L'ex presidente brasiliano e gli altri imputati hanno negato le accuse e criticato il processo, definendolo una "persecuzione politica". In passato Bolsonaro aveva chiesto un'amnistia che permettesse alle persone che parteciparono agli scontri dell'8 gennaio del 2023 di non essere condannate.
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