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  • 2 mesi fa
Aprile 1994. In un appartamento del quartiere Talenti a Roma, viene trovato il corpo di Antonella Di Veroli. La donna venne uccisa nel suo appartamento di via Federico De Roberto: il corpo fu poi chiuso in un armadio con un sacchetto di plastica sulla testa e le ante furono sigillate con del mastice. Il caso è passato alla cronaca come il "delitto dell’armadio".

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Novità
Trascrizione
00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:30Noi che ci avviciniamo alla televisione, come hai detto tu, oggi siamo in punta di piedi.
00:35In punta di piedi assolutamente.
00:36Però noi oggi ti abbiamo chiamato per un'altra questione, perché dobbiamo tornare indietro di ben 31 anni.
00:41Era aprile del 1994, quando in un appartamento del quartiere Talenti di Roma viene ritrovato all'interno di un armadio sigillato con del mastice il corpo di una donna.
00:54Antonella Di Veroli ha 47 anni fa la commercialista. Da quel aprile 1994 ancora non sappiamo chi l'ha uccisa.
01:04La testa era ricoperta con una busta di plastica, fuorata tra le altre cose da due colpi d'arma da fuoco, però l'esame autottico, che poi c'è stato qualche tempo dopo, ha in realtà accertato che la donna è morta per asfissia.
01:18Si sono fatte delle congetture incredibili su questo caso, che è un cold case, cioè un caso irrisolto, perché ancora oggi non sappiamo chi ha ucciso questa donna.
01:28Però la novità, ed è per questo che abbiamo voluto averti qui in trasmissione, è che questo caso dopo 31 anni è stato riaperto.
01:33Quindi la Procura di Roma ha avviato delle nuove indagini e c'è la cosiddetta terza pista.
01:39Però noi partiamo dall'inizio, insomma, Mauro, perché questo è un caso molto complesso in una Roma, tra le altre cose, quella degli anni 90, dove è successo di tutto.
01:48Insomma, prima Simonetta Cesaroni, poi l'omicidio della Contessa Alberica, il filo della Torre, insomma, è successo di tutto in quegli anni.
01:56Sì, e nel mezzo anche altri casi irrisolti. Si era parlato addirittura dei delitti alla Romana, che erano quelli che non si risolvevano.
02:04Lì, insomma, è stato un momento molto buio. Devo dire buio perché degli errori clamorosi sono stati fatti sempre in sede di inizio indagini e che poi te li sei portati avanti per tutto il tempo.
02:17E qui siamo di fronte a cose a raccontarle. Io quando ho aperto quei fascicoli sono rimasto colpito. Devo dire che quando ho deciso di scrivere il libro su questa...
02:28Esatto, tu sei stato il primo che si è occupato di questo caso. Hai scritto un libro, il tuo primo libro tra le altre cose.
02:34Il mio primo libro tra l'altro è stata una storia che quando abbiamo riaperto, diciamo, quei faldoni ci siamo resi conto che questa storia andava veramente riletta.
02:46Sono veramente contento che la Procura finalmente abbia deciso almeno di dare una chance, una chance di giustizia a una famiglia che con molta garbo, molto in silenzio...
02:56Noi siamo abituati a urla, a strepiti, a occupazioni dei media da parte di alcuni consulenti o di familiari.
03:09Loro hanno sempre avuto un atteggiamento discreto, hanno sempre sperato nella giustizia e finalmente forse qualcuno adesso una speranza gliela dà.
03:19Permettimi, ho visto che avete fatto vedere la copertina del libro, permettimi di dire che c'è stata un aiuto, una consulenza da parte della dottoressa psicologa Virginia Ceravolo
03:31a cui ci tengo molto che si dica e c'è la prefazione di Marco Marra che è un autore RAI, ecco appunto, che si occupa di spettacolo ma che ha avuto una deriva noir in un certo periodo della sua carriera
03:46e mi ha regalato una prefazione molto colta e molto televisiva. Guarda, oggi proprio il collegamento è perfetto con Pippo Baudo perché...
03:56Poi si ricollega tutto, no?
03:57Poi si ricollega perché comunque lui racconta appunto di una visione quasi spettacolare della giustizia perché Antonella a un certo punto diventa lei la protagonista
04:08ma in senso negativo. Quello che mi ha colpito è proprio questo.
04:12D'attraverso la tv viene raccontata una donna che in qualche modo gli si fanno, come dire, gli si fanno le pulci sull'aspetto morale.
04:21Frequentava un uomo sposato, era singola a 47 anni, non aveva avuto figli, come se fosse all'epoca, stiamo parlando della preistoria, 31 anni fa.
04:32Come se se la fosse cercata un po' nel certo senso.
04:33Come se se la fosse cercata, non lo volevo dire ma l'hai detto tu e lo ripeto.
04:36Beh, perché c'è un po' come se se la fosse cercata.
04:38Ancora oggi c'è un po' la colpevolizzazione della vittima.
04:42Ma sì, quando comincia a usare parole come mantide, come amante e viene usata in maniera dispregiativa,
04:55la vittima diventa vittima due volte.
04:57Io ho cercato di ritirarla fuori da quell'armadio, devo dirvi in maniera molto filosofica se vuoi, o emozionale.
05:06Però adesso il fatto che ci sia una procura che vada a cercare chi potrebbe essere il colpevole tra quelli che abbiamo indicato noi giornalisti.
05:14Guarda, non mi prendo il merito da solo, però insomma tra noi giornalisti chi ha cercato di rileggere quelle carte.
05:21Beh, insomma, una speranza c'è e spero che arrivi perché la sorella Carla ha attento da 31 anni di sapere,
05:30ormai non tanto più per avere giustizia, per sperare qualcuno che vada in galera.
05:35Ma per sapere com'è andata.
05:36Per sapere com'è andata e per sapere chi ha fatto così male a una donna che non poteva avere tanti nemici.
05:42E a proposito di questo Mauro, io ti faccio una domanda secca prima della pubblicità, poi ci ritorniamo su dopo la pausa pubblicitaria.
05:50Tu hai idea di chi sia stato?
05:51Sì, io so chi è stato.
05:52Tu sai chi è stato, perfetto.
05:54Ne torniamo a parlare tra pochissimi istanti, sempre qui a Non Solo Roma, non cambiate canale.
06:01Bentornati a Non Solo Roma, perché si fosse collegato proprio in questo momento con il canale 14 della Digitale Terrestre.
06:07Stiamo parlando di un cold case.
06:09Che cos'è un cold case?
06:10Questo è un caso irrisolto e stiamo parlando di un caso risalente, pensate un po' al 1994 a Roma, quartiere Talenti,
06:18quando viene trovata una donna, Antonella di Veroli, sigillata, chiusa nell'armadio.
06:24Il corpo senza vita era a riposso all'interno di questo armadio nella sua camera da letto dopo 31 anni.
06:30Non sappiamo ancora chi l'ha uccisa o meglio, la giustizia ancora non ha stabilito, non ha trovato il colpevole,
06:36però è stato riaperto il caso.
06:38La Procura di Roma ha deciso di avviare nuovi accertamenti e si batte quella che è considerata la terza pista.
06:45Siamo in compagnia di Mauro Valentini, giornalista e scrittore, il primo e unico che si è occupato di questo caso con un libro,
06:5140 passi.
06:53Mauro, all'inizio, quando sono iniziate le indagini, l'abbiamo detto, in una Roma che stava affrontando degli anni sotto il profilo della giustizia,
07:00molto caotici, molto importanti. Due nomi finiscono sotto la lente delle indagini.
07:07Umberto Nardinocchi, ex socio di Antonella di Veroli, che aveva scoperto il corpo tra le altre cose insieme alla sorella,
07:14e Vittorio Biffani, che poi è morto nel 2003.
07:18Lo ricordiamo assolto da una sentenza della Cassazione nel 2000.
07:21Questi due unici nomi?
07:22Due indagati, un solo portato a processo, probabilmente quello che aveva meno indizi dell'altro,
07:28e cioè Vittorio Biffani, che aveva una colpa, aveva la colpa di essere stato per un periodo l'amante di Antonella,
07:37di una storia su cui Antonella probabilmente aveva investito, forse per la prima volta in maniera importante nella sua vita,
07:44e poi però viene scoperta questa storia, Biffani torna a casa, torna diciamo in famiglia
07:52e di questo porta a una grande sofferenza Antonella, soprattutto per delle questioni che erano rimaste aperte rispetto a dei prestiti
08:01o a delle cose, che però la stessa Antonella di Veroli non ha mai richiesto in maniera violenta nei suoi confronti.
08:08Era dispiaciuta, addolorata per la chiusura di questa storia, che però avviene a settembre del 1993.
08:14Cioè era una storia probabilmente sepolta, che però riviene fuori per delle suggestioni investigative
08:23che poi cadono miseramente, senza farla troppo lunga, e lui viene completamente assolto,
08:29viene assolto ma viene rovinato da questa vicenda, a titoli sui giornali, lui perde il lavoro,
08:35non riesce più a ristabilire un contatto con se stesso e con la propria vita,
08:40fino a che muore appena dopo la sentenza di Cassazione.
08:43Insomma è una seconda vittima di questa vicenda, io l'ho così definito.
08:49Vittorio Biffani è il secondo ucciso in maniera diversa da questa vicenda.
08:54E poi c'è Umberto Nardinocchi, che è vero ex socio, ma che comunque la frequentava quasi quotidianamente.
09:01Per cui ci sono degli indizi nei suoi confronti che non sono stati approfonditi e che sono miseramente caduti.
09:07E poi c'è quest'idea appunto del terzo uomo.
09:11Terzo uomo, cioè terza pista, cioè quello che tu pensi sia, sei convinto di essere l'assassino.
09:16Ovviamente non ti chiediamo di dirci chi è, ovviamente.
09:18No, no, non posso dirlo naturalmente, però mi risulta ancora in vita, mi risulta,
09:22cioè mi risulta, sono certo perché l'ho letto, che è entrato nelle carte processuali,
09:26è stato portato anche dal Pubblico Ministero a testimonianza, insomma è un soggetto che ha tutta una serie di indizi
09:35su cui si poteva lavorare e così non si è lavorato.
09:38Ho la sensazione, ma questo naturalmente non lo ammetterà mai, né il PM né tantomeno chi ha lavorato attorno,
09:44che un sospetto lo avessero perché andare a rileggere le carte in cui è stato interrogato,
09:50sia come teste che come persona informata sui fatti, a me dà la sensazione che chi lo ha interrogato,
09:57cioè gli inquirenti, in qualche modo cercassero di farlo cadere.
10:01Secondo me era anche caduto, ma non è stato così rilevante durante il processo,
10:05perché ormai c'era questa idea che era stato Vittorio Biffani e quindi non si è indagato.
10:10Ecco, se la Procura vuole fare un salto in più, andare a rileggere quelle carte
10:15e rileggere tutte le incongruenze di quelle testimonianze,
10:18e probabilmente si punterà finalmente il dito nella parte giusta di questa storia,
10:27per come la vedo io, e poi invece non credo, mi dispiace dirlo, nella prova scientifica,
10:33non perché non ci creda in assoluto.
10:34Perché adesso la terza pista si batte proprio su questo, c'è sull'impronta,
10:38che è sull'armadio e sui bossoli, bossoli che arrivano da una pistola
10:42che non aveva nessuno all'epoca a Roma, tipo in 4 o 5 persone.
10:46Beh, diciamo che non è una pistola atta a uccidere,
10:49la sensazione che ho io è che lui sia un esperto di armi,
10:53ma che non sappia uccidere, per fortuna,
10:55nel senso che non l'aveva mai fatto e non l'avrà più fatto nella vita,
10:59se non in quel momento, in quel cortocircuito emotivo che deve essere stata,
11:03la motivazione per cui va a casa di Antonella una domenica sera,
11:06mentre piove, alle 11 di sera, con una pistola in tasca,
11:10probabilmente la stordisce in qualche modo e poi la uccide sparandole con questa pistoletta,
11:16diciamocelo, che forse non ti uccide neanche senza cuscino,
11:19figuriamoci con un cuscino messo davanti per fare da silenziatore.
11:24La sensazione che ho io è proprio questa,
11:25che bisognava indagare immediatamente su tutti e non su uno soltanto,
11:30e che però la questione del bossolo,
11:33secondo me dei bossoli e dell'impronta,
11:36secondo me non ci porterà da nessuna parte,
11:37sono molto sfiduciato su questo per un motivo,
11:40perché quei bossoli probabilmente l'hanno toccato in tanti
11:44tra quelli che sono andati a casa
11:45e io non ho mai visto nella storia proprio del crimine
11:49un assassino che spara,
11:51poi si rende conto che i bossoli sono a terra,
11:54li tocca e li lascia lì.
11:56Un assassino se vede i bossoli li porta via,
11:58perché è dal bossolo che poi si arriva spesso
12:01a capire che tipo di arma e quindi a dare un'indicazione.
12:05E quindi cosa è scattato nella testa dell'assassino?
12:08Perché li ha lasciati lì?
12:09Cioè si sarà distratto?
12:11Io non credo.
12:12Probabilmente, ripeto, è una persona poco esperta,
12:16per cui non li ha visti o non li ha trovati,
12:19perché si dice siano stati trovati sotto al letto,
12:23oppure non ci ha pensato,
12:25ma se, ripeto, se un assassino vede i bossoli e li tocca,
12:31poi non li lascia lì.
12:32Per cui l'idea mia è che quei bossoli non ci porteranno all'assassino,
12:38ma invece ci sono grandi possibilità di rileggere le carte
12:41e con l'attenzione che non è stata messa 31 anni fa,
12:44forse portare quel nome che io, insisto,
12:48sono sicuro essere quello giusto,
12:50e che forse potrebbe restituire anche una giustizia,
12:53devo dirti anche in maniera più ampia,
12:56a tutti i vari sospettati di questa vicenda,
12:58perché quando si entra nel novero dei sospetti,
13:01non si esce più,
13:03anche se si è dimostrato.
13:05Su Vittorio Biffani tre processi ci dicono che lui è innocente,
13:08ma se vai a chiedere alle persone,
13:10il 50% ti dirà che probabilmente era colpevole.
13:14Ecco, trovare il vero colpevole ci porta non solo a dare giustizia alla famiglia,
13:20ma a dare anche sollievo e giustizia a chi è stato sospettato,
13:24perché il sospetto è come la lettera scarlatta,
13:26non te la togli più.
13:28Però a me ha colpito un po' Nardinocchi,
13:31che quando va a fare il secondo sopralluogo a casa di Antonella Di Vero,
13:35gli dice alla sorella di Antonella Carla,
13:38io per sicurezza un paio di quanti me li metto.
13:40è quantomeno un po' strano come atteggiamento, no?
13:44Nardinocchi ne combina così tante.
13:50Innanzitutto va a sparare due giorni prima dell'omicidio,
13:54e poi quindi il guanto di paraffina.
13:56Il sabato, cioè il giorno prima della morte,
13:59va a mangiare una pizza con Antonella,
14:02poi dice che si sente male e si sdraia sul letto.
14:05Si fa misurare la pressione dalla vicina di casa,
14:07e poi quel giorno vuole entrare una seconda volta,
14:11la vicina non glielo consente da solo,
14:14poi rientra portando il figlio, portando un amico poliziotto.
14:17Ecco, Nardinocchi ne ha combinate di ogni.
14:19Tra l'altro c'è una cosa che mi ha colpito molto,
14:21Nardinocchi ha processo e dirà che lui non sapeva niente di Biffani,
14:24che è impossibile.
14:26Per cui il suo comportamento ha generato tanti sospetti,
14:31ma io ho la segreta convinzione
14:33che non sia stato lui.
14:36Anche se, purtroppo, nella storia del crimine
14:39abbiamo tanti personaggi che ne combinano
14:41in qualche modo con piccole bugie,
14:44con reticenze, con atteggiamenti sospetti,
14:47che però forse sono figlie di altro,
14:50ma che poi ti portano a pensare a lui come sospettato.
14:53Io non credo che Nardinocchi sia stato,
14:56potrebbe essere della cerchia di Nardinocchi,
14:57potrebbe, ma Nardinocchi ha un alibi importante
15:01quasi quanto quello di Biffani.
15:04Ora, se quello di Nardinocchi vale,
15:06doveva valere anche quello di Biffani.
15:08Biffani non doveva essere portato proprio a processo.
15:11Bisognava indagare in maniera più ampia.
15:13Ma come hai detto tu,
15:14la Procura in quel momento doveva trovare un colpevole,
15:16perché ti ricordo che tutti quei casi di cui parliamo,
15:19il processo cammina, per esempio,
15:21durante anche il caso Marta Russo.
15:23Cioè, la Procura di Roma era travolta
15:27da una serie di eventi molto mediatici
15:30a cui non dava risposte.
15:31Se pensi che ancora con Simonetta Cesarone
15:33stiamo discutendo,
15:34sono passati 35 anni
15:35e al Bericafello della Torre
15:37abbiamo una soluzione solo perché abbiamo una famiglia
15:39che ha le possibilità,
15:42questo bisogna dirlo,
15:43e la tenacia di pagarsi da sola
15:47delle indagini difensive
15:49che hanno portato a un colpevole.
15:51perché altrimenti anche al Bericafello della Torre
15:54l'avremmo annoverata tra tutti i casi.
15:57Poi anche lì, Mauro,
15:58io mi domando e dico
15:59ma come si fa tra i faldoni
16:00di un omicidio così importante,
16:03mediaticamente così,
16:04insomma, importante appunto,
16:07come fanno a finirci
16:08dei documenti di un altro caso?
16:11Insomma, sai questa storia, no?
16:13È proprio per raccontare
16:16com'era la magistratura romana in quegli anni.
16:19Cioè, brancolava nel buio.
16:20In quella situazione lì
16:21loro avevano intuito
16:22dopo cinque minuti
16:23che fosse il colpevole.
16:25Tant'è che lo intercettano.
16:27E lui, quello,
16:28nella sua lingua,
16:30chiama un ricettatore
16:31che parla la sua lingua
16:32e gli vuole vendere i gioielli
16:34della contessa.
16:37Ce l'avevano avuto in mano?
16:38Ce l'avevano in mano,
16:39ma poi però ci si ferma davanti a che cosa?
16:41Boh, alla burocrazia,
16:43alla negligenza,
16:44alla incapacità
16:45di quelli che vengono dopo.
16:46Perché noi abbiamo i più grandi
16:47investigatori, secondo me, mondiali.
16:50Ma poi se la struttura
16:51non li sostiene,
16:52loro l'intuizione
16:53l'avevano già avuta,
16:55eppure non abbiamo chiamato
16:56un traduttore
16:58che potesse capire
16:59quello che diceva
17:00questo signore ragazzo
17:02all'epoca,
17:03filippino,
17:04e abbiamo dovuto
17:05aspettare
17:06che una traccia di sangue
17:07sul lenzuolo
17:08in cui è stata coperta
17:10la povera contessa
17:11e avesse la traccia
17:13e il DNA
17:14di quello
17:14che era già sospettato
17:16anni dopo.
17:17Ma questo l'ha scoperto
17:18solo la tenacia
17:19e, ripeto,
17:20la possibilità,
17:21è inutile che ci stiamo
17:22a girare attorno.
17:23La famiglia Mattei
17:24ha speso
17:25tanto
17:26per avere la verità.
17:27E anche perché,
17:29e concludo
17:29sulla storia
17:30di Alberica Filo della Torre,
17:32anche perché
17:32i primi sospetti
17:33e gli unici sospetti
17:34alla fine,
17:35ed è questo che io ti dicevo
17:36della lettera scarlatta,
17:38erano sul marito.
17:39E quindi
17:40lui si è dovuto difendere
17:41proprio dal sospetto
17:42che la donna che amava
17:43potesse essere
17:44in qualche modo,
17:45cioè lui potesse essere
17:46additato come
17:47l'assassino
17:48della donna che amava.
17:48Mandante dell'omicidio.
17:50Esatto, esatto.
17:51Quindi questa soluzione
17:52gli ha dato pace
17:53a lui, ai figli,
17:55ma era una soluzione
17:56che c'era a portata di mano.
17:57E io credo
17:58che nella storia
17:58di Antonella Di Veroli
18:01avevamo la soluzione
18:02dopo cinque minuti.
18:03Se pensi
18:04e concludo
18:05dicendo di questa,
18:07i sacchetti
18:08con cui
18:09la testa di Antonella
18:11è stata ricoperta,
18:12si sono andati perduti
18:13nel passaggio
18:15dal luogo dell'omicidio
18:16all'obitorio.
18:17Abbiamo perso
18:18probabilmente
18:19la firma dell'assassino.
18:20L'abbiamo persa per sempre.
18:22Come si fa
18:22a gettare via
18:24dei sacchetti
18:25che contengono
18:26certamente
18:27le impronte
18:28dell'assassino?
18:29Non lo so,
18:29ma questo è successo.
18:31Però noi la speranza
18:32ovviamente
18:32che dopo 31 anni
18:33emerga qualcosa,
18:35insomma,
18:35la riponiamo
18:36e magari ci torneremo
18:38su, Mauro.
18:39Ci dirai
18:40se è così.
18:41Il nome che hai
18:43in testa
18:44è effettivamente quello.
18:45Spero da una parte
18:46di sbagliarmi,
18:47ma ho poche
18:48possibilità
18:49di sbagliarmi.
18:50Io lo so
18:51che è stato lui.
18:52Ti ringrazio,
18:53Mauro,
18:53per essere stato
18:54in nostra compagnia,
18:55per ripercorso
18:56questo delitto
18:57importante
18:58che appartiene
18:59un po'
19:00anche alla nostra storia
19:01di una Roma
19:02degli anni 90,
19:03insomma,
19:03molto torbida.
19:05Raccontiamola così,
19:06dai.
19:07Grazie davvero.
19:07Grazie a voi
19:08per la bellissima
19:08trasmissione
19:09che conduci.
19:10Grazie ancora.
19:12Non solo Roma.
19:14Le notizie
19:15dalla Regione
19:16con Elisa Mariani.

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