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Nuseirat (Striscia di Gaza), 8 ago. (askanews) - Palestinesi sfollati commentano l'approvazione da parte del gabinetto di sicurezza del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu di un nuovo piano per "prendere il controllo" della città di Gaza da parte dell'esercito. "Ieri siamo rimasti sorpresi dalla decisione del governo di trasferire la popolazione del nord al sud. Respingiamo categoricamente questa decisione. Per più di due anni abbiamo sopportato sofferenze e uccisioni. Nessuno se n'è andato. Intere famiglie sono state cancellate dall'anagrafe. Abbiamo pianto le nostre famiglie, i nostri figli, i nostri vicini, i nostri cari, i nostri parenti. Quando è troppo è troppo", ha dichiarato ad Afp Elham Abu Awdeh, anche lei sfollata a Nuseirat. "Certo, questo ci rende ancora più depressi. Quando sentiamo la notizia di una tregua, proviamo un senso di sollievo perché siamo esausti per la situazione e per la vita che stiamo facendo. Speriamo di tornare alla nostra vita normale, non di ricominciare da zero", ha affermato Siham Abu al-Kas, sfollata a Nuseirat. "Spero che i negoziatori all'estero trattino affinché l'occupazione metta fine a questa guerra, i negoziatori mettano fine a questa guerra. Uno dovrebbe sentire la sofferenza del suo popolo. Ogni giorno ci svegliamo e andiamo a dormire con la fame, e i nostri figli si svegliano e vanno a dormire con la fame. Vergognatevi, non ne possiamo più", ha denunciato Hamdi Saad, sfollato. "Per quanto mi riguarda, non esco di casa. Resto a casa. Siamo stati sfollati una volta e siamo tornati. Non lo farò di nuovo. Morire a casa è meglio che morire per strada", ha commentato il residente di Nuseirat Saady Kuraim.

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