Le prime immagini di Duse, il nuovo film di Pietro Marcello, non lasciano spazio a dubbi: non siamo davanti a un semplice biopic. Il film, che sarà presentato in Concorso alla 82esima Mostra del Cinema di Venezia e in uscita nelle sale italiane il 18 settembre, si propone piuttosto come un’indagine intima e visiva sulla figura di Eleonora Duse, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi in una delle prove più dense della sua carriera.
Il volto che campeggia nel poster ufficiale – occhi spalancati e il viso solcato dalle lacrime – suggerisce già la direzione emotiva del film: la fragilità come materia viva. Non c'è intento celebrativo, non c'è l'alone agiografico che spesso accompagna i ritratti delle grandi personalità artistiche. C’è, invece, il tentativo di raccontare una donna, non un monumento.
[idgallery id="808587" title="Valeria Bruni Tedeschi, vita e carriera"] Duse, il bisogno di tornare in scena Il film è ambientato nell’Italia segnata dalla fine della Grande Guerra e dai primi segnali dell’ascesa fascista. In questo clima di trasformazione, Eleonora Duse, ormai lontana dai fasti della giovinezza, decide di tornare in scena. Ma il ritorno non nasce da nostalgia o ambizione. È un gesto necessario, un’urgenza interiore. Il teatro diventa lo spazio attraverso cui riaffermare una presenza che il mondo vorrebbe archiviare. Il corpo stanco, la voce sottile, gli affetti logorati: tutto concorre a definire una figura umana che non si piega all’inerzia.
[idarticle id="2329018,2606049" title="Eleonora Duse, un secolo senza la Divina,Tutti i film alla Mostra del Cinema di Venezia 2025: annunciato il programma e gli ospiti. In Concorso 5 film italiani"] L’arte come lotta silenziosa Pietro Marcello, già autore di Martin Eden, evita la strada rassicurante della ricostruzione filologica. Il suo sguardo è, come sempre, analogico, materico, personale. Duse è un film che mescola storia e invenzione, documenti e sogni, facendo dell’arte stessa il campo di battaglia. Nel cuore del racconto c’è un conflitto: la fedeltà a sé stessi contro il disincanto del tempo. La Duse che vediamo non si difende dalla decadenza, non la nega. La attraversa, forte di quell'aura che le ha donato l'appellativo di "Divina".
[idgallery id="2060955" title="Film biografici: nuovi biopic, musicali, personaggi, attori"] Valeria Bruni Tedeschi nei panni di Eleonora Duse La prova di Valeria Bruni Tedeschi è tutta giocata in sottrazione. Non c’è imitazione né caricatura. C’è un corpo che porta addosso la vita, c’è uno sguardo che si fa domanda. Nei suoi occhi si riflettono insieme la stanchezza, la lucidità, e quell’amore ostinato per un’arte che consola ma non salva. Marcello le costruisce intorno uno spazio fatto di silenzi, tremori, lentezza. E in quell’ultima risalita sul palco, forse, c’è la domanda più difficile: «Cosa resta della bellezza, quando il mondo trema?».
[idarticle id="2425932,1247223,2465657" title="Sonia Bergamasco: «Io e la mia Eleonora (Duse): così lontane, così vicine»,Alla Mostra di Venezia ''Martin Eden'' con Luca Marinelli. Una storia universale e una grande prova d'attore,Valeria Bruni Tedeschi si racconta: dalle droghe al rapporto con la sorella Carla Bruni"] Il cast di Duse Duse è scritto da Letizia Russo, Guido Silei e dallo stesso Pietro Marcello. Accanto alla Bruni Tedeschi, un cast solido e raffinato: Noémie Merlant, Fausto Russo Alesi, Noémie Lvovsky, Vincenzo Pirrotta. La fotografia è firmata da Marco Graziaplena. Più che un film storico, Duse è un’opera sul tempo, sul corpo, sulla voce. Sul prezzo della coerenza. Pietro Marcello non scolpisce un’icona, ma racconta una donna che, nonostante tutto, continua a cercare un senso.
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