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Trump e von der Leyen raggiungono un accordo commerciale: cosa significa per l'economia europea? Analizziamo i dettagli dell'intesa USA-UE sui dazi con l'economista Carlo Cottarelli.
L'accordo prevede dazi al 15% sulle merci europee importate negli USA, un compromesso rispetto alle minacce iniziali. Ma quali saranno i settori più colpiti e come cambieranno le esportazioni?
Scopriamo insieme le implicazioni per le imprese e i consumatori, tra prodotti esentati e possibili scenari futuri. Un'analisi approfondita per capire l'impatto reale di questo accordo.
#DaziUSAUE #CommercioInternazionale #EconomiaEuropea
L'accordo prevede dazi al 15% sulle merci europee importate negli USA, un compromesso rispetto alle minacce iniziali. Ma quali saranno i settori più colpiti e come cambieranno le esportazioni?
Scopriamo insieme le implicazioni per le imprese e i consumatori, tra prodotti esentati e possibili scenari futuri. Un'analisi approfondita per capire l'impatto reale di questo accordo.
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NovitàTrascrizione
00:00Abbiamo visto in questi giorni in Scozia Donald Trump e Ursula von der Leyen che hanno raggiunto un accordo commerciale in scia, quello già sottoscritto con il Giappone.
00:14Tanti ancora i punti da chiarire, in questa puntata di Speechbox vogliamo proprio analizzare i dettagli di questo accordo e l'impatto sulle esportazioni europee.
00:23Rimanete con noi subito dopo la sigla.
00:30Come avete sentito nella nostra introduzione partiamo proprio dall'accordo raggiunto tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti per dazi al 15% sulle merci europee importate negli USA.
00:55Si tratta di una aliquota di gran lunga inferiore rispetto al 30% minacciato inizialmente da Donald Trump ma ovviamente l'accordo non sarà a costo zero per le imprese europee.
01:09È evidente che si tratta di una cornice ed eventuali aggiustamenti futuri potranno riequilibrare quei punti che in questo momento risultano più difficoltosi.
01:20Ecco insieme in questa puntata di Speechbox vogliamo analizzare i punti salienti di questo accordo e lo faremo in compagnia del nostro ospite.
01:28Quindi vado subito a salutare il professor Carlo Cottarelli, economista e direttore dell'Osservatorio Conti Pubblici Italiani dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
01:39Benvenuto a FinancialLounge.com
01:41Grazie, buongiorno.
01:43Professore, abbiamo visto i mercati in qualche modo festeggiare l'accordo perché per i mercati un accordo, sebbene peggiore, è comunque meglio di un non accordo.
01:56Ma come dobbiamo interpretare l'intesa tra Stati Uniti e Unione Europea?
02:00Chiaramente gli Stati Uniti hanno avuto una posizione di forza nel trattare con un'Unione Europea che è molto disunita.
02:12E Trump questo lo sa benissimo, l'arma dei controdazzi è sempre stata un'arma minacciata ma spuntata perché non tutti i paesi erano d'accordo.
02:20Chiaramente questo 15% viene imposto dagli Stati Uniti su di noi, mentre noi non imponiamo niente come controparte.
02:30Ci sono però alcuni aspetti dell'accordo che sono ancora del tutto poco chiari, a partire da questa lista di prodotti che comunque dovrebbero essere esentati dai dazi,
02:40da tutti e due i lati dell'Atlantico e che ancora non si sa in cosa consisterebbe, probabilmente non è stata ancora negoziata se non in termini molto generali.
02:51Ci sono altri aspetti che sono non soltanto poco chiari ma proprio in conflitto tra il documento pubblicato sul sito della Casa Bianca
02:59e il documento pubblicato sul sito dell'Unione Europea.
03:03Per esempio sul sito pubblicato dalla Casa Bianca si parla di acquisti di 750 miliardi di prodotti energetici da parte dell'Europa.
03:13Questa cifra non c'è nel documento pubblicato dall'Unione Europea che è molto più generico sul fatto che si rimpiazzeranno importazioni dalla Russia con importazioni dagli Stati Uniti.
03:23Non si parla in quest'ultimo documento, cioè quello dell'Unione Europea, di 600 miliardi di investimenti che invece secondo gli Stati Uniti
03:32l'Europa, l'Unione Europea si sarebbe impegnato a fare nei prossimi tre anni.
03:37Insomma ci sono tanti aspetti che sono ancora tutti da chiarire, compreso l'impatto dei dazi sull'acciaio e alluminio.
03:43Gli Stati Uniti dicono che questi rimarranno al 50%, il documento dell'Unione Europea pubblicato sul sito della Commissione
03:50dice che ci saranno un taglio in questi dazi, quindi tante cose ancora da chiarire.
03:55Ecco professore, è difficile stimare l'impatto diretto dei dazi ma di che cifre parliamo?
04:02E soprattutto quali saranno i settori più colpiti?
04:07Noi esportiamo verso gli Stati Uniti circa 70 miliardi di beni e i settori più colpiti sono i macchinari,
04:17le macchine utensili, la farmaceutica, le automobili e gli altri veicoli, i prodotti dell'elettronica
04:27e poi a seguire ci sono i prodotti alimentari, i vini in particolare e così via.
04:32Questi sono i settori più colpiti, per questi non sarà all'interno di questi settori, poi ci sono grosse differenze,
04:39ci sono alcune imprese farmaceutiche che esportano moltissimo negli Stati Uniti e altre che non esportano niente.
04:44In media l'impatto non è enorme, si tratta, esportiamo verso gli Stati Uniti dell'11% delle nostre esportazioni,
04:53nell'immediato l'impatto in termini di vendita potrebbe essere limitato perché i nostri prodotti
04:58non possono essere sostituiti facilmente da importazioni da altri paesi, per cui ci sono pure i dazi,
05:03dovrebbero essere impiazzati da produzione interna americana, il che non è facile.
05:07Col tempo il rischio è che prendiamo un certo importo e dovremmo diversificare e esportare di più verso altri paesi.
05:15Non mi sembra però una cosa, è uno shock, è una botta, ma non è qualcosa paragonabile in termini di impatto
05:23che so con la crisi economica del 2008 e del 2009, la crisi economica globale.
05:29Quindi lei dice potrebbe essere riassorbito dall'effetto di mercato?
05:32Sì, riassorbito col tempo, esporteremo verso altre, noi abbiamo l'Unione Europea avviato,
05:41ha già concluso le negoziazioni con l'America Latina, il Trattato del Mercosur,
05:46poi c'è le negoziazioni verso l'India, il Giappone, pure un'altra area dove possiamo incrementare
05:54la nostra esportazione e la Cina stessa.
05:56Ecco, citavo anche lei i prodotti agroalimentari per i quali c'è tanta preoccupazione perché negli Stati Uniti
06:04sono dirette circa il 13% delle esportazioni dell'Unione Europea, soprattutto prodotti a base di vino,
06:11di cereali, alcolici, liquore e anche olio di oliva.
06:15E abbiamo sentito proprio il Presidente della Coldiretti Lombardia, Gianfranco Comincioli,
06:19cosa ne pensa l'associazione di categoria dell'accordo tra Unione Europea e Stati Uniti?
06:25Sentiamo cosa ci ha detto.
06:28Innanzitutto apprezziamo il fatto che si sia arrivati ad un accordo,
06:32che si sia arrivati ad un accordo che dal 30% ha portato al 15% e perciò riduce alla metà
06:39quello che era un grande rischio che potevamo incorrere,
06:43che rappresentava per noi circa 2,5 miliardi di perdite sicuramente.
06:49Ma questo non risolve chiaramente per noi il problema perché alcuni prodotti potrebbero ancora essere danneggiati pesantemente.
06:59C'è ancora uno spazio da dover comprendere che è quello appunto dell'attribuzione ad ogni singolo prodotto,
07:05che tipo di dazio verrà applicato.
07:08In questo non siamo ancora a conoscenza a sufficienza per avere chiarezza,
07:12ci auguriamo che non vi impatti soprattutto sul latiro caseario, sul vitivinicolo e sull'olio extravergine di oliva,
07:22ma chiaramente questo è ancora difficile da poter comprendere.
07:25Tenendo conto che oltre ai dazi abbiamo anche il cambio della valuta,
07:30che per quanto ci riguarda vede gli Stati Uniti con un 12% di differenziale,
07:34che questo va ad aggiungersi ai costi che i consumatori statunitensi devono affrontare per acquistare i prodotti made in Italy.
07:43Ecco professore, per quanto riguarda le piccole e medie imprese c'è ovviamente più preoccupazione
07:49perché hanno margini più bassi per poter assorbire l'impatto dei dazi.
07:55Che cosa dovrebbero fare in questo momento secondo lei?
07:58Diciamo che ce ne sono alcune che essendo più piccole diversificano meno,
08:05hanno meno possibilità di diversificare, quindi sono più esposte al mercato statunitense.
08:13Come dico, nell'immediato è probabile che la domanda continua,
08:17non ci sia un calo immediato della domanda.
08:19In parte questo sarà più facile se parte dei costi saranno riassorbiti,
08:26dei dazi saranno riassorbiti internamente,
08:29ma probabilmente nell'immediato non c'è neanche questo rischio,
08:32non è che l'America può iniziare a produrre le cucine
08:36che importava dagli Stati europei, in particolare dall'Italia.
08:43La tendenza, comunque quello che potranno fare queste imprese,
08:46è cercare di diversificare, cercare di vendere da qualche altra parte del mondo.
08:52Un altro grande punto interrogativo è appunto su acciaio e alluminio.
08:55Per il momento rimangono in vigore i dazi al 50%,
08:58si tratta per mantenere tariffa al 15% e poi al 50% solo sul surplus.
09:05Federacciai ha dichiarato che in questo modo l'Europa sarà invasa
09:10da acciaio cinese e vietnamita, puntando il dito anche contro i dazi interni
09:15alla stessa Unione Europea.
09:17Secondo lei è un rischio che correremo?
09:21La cosa dei dazi interni è un po' una bufala,
09:23nel senso che per dazi interni si intende un'altra cosa,
09:27si intende un insieme di impedimenti burocratici
09:32che impediscono il mercato unico europeo e che ci sono senza dubbio.
09:38Ma il fatto che l'importo di questi dazi arrivi, come qualcuno ha detto,
09:43al 44% come stimato dal Fondo Monetario Internazionale.
09:47Il Fondo Monetario Internazionale lì ci ha messo di tutto,
09:49compreso il fatto che gli italiani preferiscono bere vini italiani
09:53piuttosto che vini francesi, ma non perché ci sono dei dazi,
09:56è semplicemente perché uno tende a consumare le cose che sono più vicine.
09:59Non si parla di numeri così alti.
10:03Poi ovviamente se si semplificano, se si riduce la burocrazia
10:08all'interno dell'Unione Europea, io sono il primo a essere felice
10:11come tutte le imprese italiane dovrebbero essere.
10:15Bene, io ringrazio per questa analisi il professor Carlo Cottarelli,
10:19direttore dell'Osservatorio Conti Pubblici Italiani dell'Università Cattolica,
10:23di essere stato con noi oggi a Fanocia Lounge.
10:25Grazie.
10:26Grazie, arrivederci.
10:27Grazie a tutti voi per averci seguiti, con questa puntata concludiamo questa stagione,
10:34vi do appuntamento a settembre, sempre sul nostro sito www.financiallounge.com.
10:57Grazie.
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