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  • 02/07/2025
CIFRE ALLA MANO - La verità sui BRICS.
Dove si trova oggi il vero baricentro del potere economico globale?
La nuova puntata di Cifre alla mano, in onda su Radio Roma, parte da un numero simbolico: 51%. Una cifra che indica la maggioranza assoluta della popolazione mondiale, oggi rappresentata dal blocco geopolitico dei Paesi BRICS.

Un gruppo che non si limita più ai fondatori – Cina, India, Brasile, Russia e Sudafrica – ma che dal 1° gennaio 2025 si è notevolmente allargato: tra i nuovi membri ufficiali troviamo Indonesia, Bielorussia, Malesia e Uzbekistan, insieme a partner strategici come Turchia, Algeria e Nigeria. Questo ampliamento rafforza il peso globale del gruppo, che ora rappresenta oltre il 41% del PIL mondiale (a parità di potere d’acquisto), il 37% del commercio globale e il 40% della produzione petrolifera.

A guidare l’analisi, come sempre, il giornalista Davide Gianluca Porro, con l’obiettivo di tradurre questi grandi numeri in implicazioni concrete per i cittadini: dai mercati finanziari alle materie prime, fino al futuro dei risparmi.
In studio, l’esperienza di Nadia Ottaviani, direttrice di Geko Gold, offrirà strumenti pratici per leggere uno scenario economico sempre più fluido e imprevedibile.
In collegamento, il focus geopolitico sarà affidato a Giacomo Gabellini, autore del saggio Dedollarizzazione, che approfondirà le strategie dei BRICS per svincolarsi dal dollaro e costruire una propria sovranità monetaria.

Nel corso della puntata si parlerà anche di:

una possibile valuta comune alternativa al dollaro: l’R5

l’aumento delle riserve auree in paesi come la Cina

l’oro come bene rifugio in una fase di transizione globale

le ricadute per l’Europa e l’Italia

I BRICS non sono più un progetto marginale: sono una realtà concreta che sta ridisegnando gli equilibri del mondo. Cifre alla mano vi aiuta a capirla, con uno sguardo lucido, accessibile e orientato al futuro.


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Novità
Trascrizione
00:00Buona visione da
00:01Metti al sicuro i tuoi risparmi
00:06Scegli GECO GOLD
00:30Benvenuti a Cifra alla mano, la trasmissione che vi accompagna nel mondo dell'economia,
00:58del risparmio e degli investimenti, con un linguaggio semplice e un approccio pratico,
01:03ma non superficiale. Ogni puntata vi porteremo nel cuore dei dati più significativi e delle
01:09tendenze di mercato, offrendovi gli strumenti per prendere decisioni consapevoli. Che siate
01:14esperti di finanza o semplicemente desiderosi di capire meglio come gestire le vostre risorse,
01:20noi vi proporremo analisi chiare e consigli utili. Preparatevi a scoprire come le cifre
01:26possono fare la differenza nella vostra vita di tutti i giorni. Iniziamo con questa.
01:3351% è il numero da cui partiamo oggi. Curiosi di sapere di che si tratta? Provate a indovinare,
01:40ma dopo aver guardato questo servizio introduttivo.
01:42In principio erano Brasile, Russia, India e Cina. Tanto che il termine BRIC fu coniato nel 2001
01:51dall'economista Jim O'Neill di Goldman Sachs. Nel suo report O'Neill sosteneva che proprio Brasile,
01:57Russia, India e Cina sarebbero diventati i motori della crescita economica globale del ventunesimo
02:02secolo. E quella volta non si sbagliava. Di Sudafrica si è unito poi formalmente al gruppo
02:07nel 2010 trasformando l'acronimo in BRICS. Ma oggi questo gruppo di paesi rappresenta
02:12la maggioranza assoluta della popolazione mondiale, nonché il 40% del PIL a livello
02:17globale. La sua storia dimostra come le potenze emergenti possano unirsi per promuovere un modello
02:22di cooperazione alternativo a quello neoliberista occidentale, sfidando le regole consolidate
02:28dell'ordine globale. Uno dei risultati più concreti della cooperazione BRICS è stata la creazione
02:33della New Development Bank nel 2014 con sede a Shanghai per finanziare progetti infrastrutturali
02:40nei paesi membri e in altri mercati emergenti. Un'alternativa alle tradizionali istituzioni
02:45finanziarie occidentali. È stata inoltre istituita una riserva valutaria comune per rispondere a
02:51crisi finanziarie e ridurre la dipendenza dal dollaro statunitense ed è stata anche ventilata
02:56l'ipotesi di creare una moneta comune agganciata all'oro. Tanti progetti in corso per una realtà
03:01che noi continuiamo ad etichettare frettolosamente come gli altri, ma che sono già maggioranza
03:07e che ci stanno mostrando un percorso alternativo al quale però forse, in modo miope, finora
03:12non abbiamo dato la giusta importanza.
03:17Ed ecco, insomma, abbiamo capito qual è la cifra del giorno. 51% è una cifra dal valore
03:27simbolico enorme perché pensate che rappresenta la maggioranza in molti contesti. In termini
03:35di popolazione mondiale il 51% appartiene a quelle nazioni che fanno o faranno parte
03:43dei BRICS. Il gruppo rappresenta, pensate, oltre 4 miliardi di abitanti, cioè il 51% del
03:51nostro pianeta su un territorio di 40 milioni di chilometri quadrati. Dal 1 gennaio di quest'anno
03:59del 2025, 9 paesi, Bielorussia, Bolivia, Cuba, Indonesia, Kazakistan, Malesia, Thailandia,
04:07Uganda e Uzbekistan, sono diventati partner del gruppo dei BRICS. È il passo che precede
04:15la piena inclusione. E altri 4 paesi piuttosto importanti come Algeria, Nigeria, Vietnam e la
04:23Turchia sono stati invitati a fare lo stesso. Con l'inclusione dei nuovi partner, il progetto
04:32di una valuta forte per tutti i paesi dei BRICS sembra che sia allo studio proprio dal 2024.
04:42dovrebbe essere in sostanza un'alternativa al dollaro e all'euro. Possiamo continuare
04:49quindi a far finta che questa maggioranza in termini numerici, finanziari e commerciali
04:54soprattutto non esista? Come questa realtà, ci siamo chiesti, potrà condizionare i nostri
05:03investimenti e soprattutto i nostri risparmi? È un po' il tema di questa puntata. Per capire
05:09ho il piacere di avere ancora qui con noi Nadia Ottaviani, direttore di GECCO Gold,
05:14che abbiamo rinvitato e abbiamo imparato a conoscere nella scorsa puntata.
05:20Ben trovato Davide.
05:21Ben trovata Nadia, benvenuta, grazie.
05:24Senza dimenticare che i membri e i partner dei BRICS sono leader mondiali nella produzione
05:30di materie prime essenziali. Pensiamo per esempio ai cereali, alla carne, al petrolio
05:37greggio, al gas naturale, alcuni minerali strategici quali il ferro, il rame, il nickel
05:43per esempio e anche di quelle cosiddette terre rare che sono utili, tanto per citare una cosa
05:49su tutte, per la fabbricazione delle batterie delle automobili elettriche. A farci compagnia
05:54e aiutarci in questa interessante analisi, oltre a Nadia Ottaviani di GECCO Gold, abbiamo
05:59con noi il ricercatore indipendente e analista geopolitico ed economico Giacomo Gabellini.
06:06Bentornato e benvenuto.
06:07Buongiorno a tutti, grazie per l'invito.
06:09Ecco, inizierei proprio da lei Gabellini. Qual è stato a suo parere l'atteggiamento
06:14dell'Occidente fino ad oggi nei confronti appunto dei paesi BRICS? Gli hanno snobbati
06:21oppure stanno cercando di combatterli in qualche modo?
06:28Adesso stanno cercando di combatterli, dopo averli snobbati per diverso tempo. È interessante
06:33notare che ormai i BRICS si siano intestati a una battaglia politica ed economica che risale
06:40a ben prima della fondazione del gruppo. Io ricordo che per esempio già attorno al 2004-2005
06:46la Cina perorava un po' la riforma del sistema finanziario occidentale, la ridistribuzione per
06:50esempio, delle quote decisionali del board, del Fondo Monetario Internazionale, l'utilizzo
06:57dei fondi, dei diritti speciali di prelievo del Fondo Monetario Internazionale come valuta
07:01sovranazionale che un po' riprendesse l'idea del bancor keynesiano, Keynes fu il grande sconfitto
07:07di Bretton Woods, ricordiamolo. Eppure tutte queste dette e queste proposte furono lasciate
07:12cadere nel dimenticatoio. E quindi se, vistante l'impossibilità di promuovere una riforma
07:17dall'interno del sistema, la Cina ha cominciato a, di concerto con la Russia, per motivazioni
07:22diverse, la Cina più di carattere economico-commerciale, la Russia più di carattere esiopolitico,
07:27a portare avanti un processo di creazione di istituzioni alternative e il canale attraverso
07:32cui è stato portato avanti questo processo è stato proprio il BRICS, che dapprima nasce
07:36in Sordina, con paesi che hanno caratteristiche molto diverse tra di loro, da un punto di vista
07:40di struttura economica, demografica, culturale, posizionamento geografico. Insomma è difficile
07:46trovare un punto comune tra tutti questi paesi. E infatti qual è il punto comune? Il punto
07:51comune è di costruire un'alternativa, un sistema che risale ai rapporti di forza che
07:56sono ormai obsoleti. Come dicevo il BRICS si è cominciato a muovere con una certa dose
08:02d'autonomia in Sordina, ma anche con risultati tutto sommato non troppo significativi, fino
08:08allo scoppio del conflitto russo-ucraino. Quello è stato un acceleratore fondamentale di
08:12processi che erano già in corso, ma che ha portato, insomma, a messo a nudo dei problemi
08:18strutturali dell'Occidente che prima magari erano sottovalutati o messi in ombra. Da quel
08:22momento in poi, guarda caso, la lista d'attesa dei BRICS è andata allungandosi.
08:26Ecco, interessante. Poi vedremo anche perché questo accenno al conflitto russo-ucraino,
08:31ma immagino che si parli anche dei circuiti di pagamenti internazionali. Voglio chiedere a
08:36Nadia Ottaviani. Allora, secondo lei dobbiamo avere paura oppure si può dialogare con i BRICS,
08:43può essere un'opportunità? Sicuramente, come diceva prima il dottor Gabellini, ce ne siamo
08:50accorti, probabilmente ce ne sono accorti troppo tardi di quello che era successo. È chiaro che
08:55il fulcro di questi paesi è proprio la volontà, quello che li unisce è una lotta contro il modo
09:05di muoversi dell'Occidente. Cioè, tutto ciò che è successo, loro stanno lavorando per una
09:11democratizzazione. Che altro non è che il mantenimento della sovranità e quindi contro
09:17l'egemonia occidentale, che ha sempre comunque interferito nelle decisioni politiche, economiche
09:24di troppi stati. Paesi diversi come l'India e la Cina, è facile immaginare che il percorso
09:32che è stato fatto in questi anni è stato fatto con un obiettivo comune, quindi quello
09:36proprio di dedolarizzare, di essere meno dipendenti dal dollaro. Quindi noi non possiamo sicuramente
09:43evitarli. Potrebbe essere molto interessante per l'Italia, soprattutto per la posizione
09:48geografica che gli appartiene, magari avere anche un rapporto diretto più costruttivo.
09:53Ecco, ma potremmo quindi definirlo, perché non mi sembra che sia questo dalle sue parole,
09:58però una domanda che mi sorge è, il modello economico che propongono i BRICS è un modello
10:03economico nuovo o è un modello economico in chiave anti-occidentale?
10:10Entrambe le cose, secondo me. È un modello economico che torna al passato, quindi nuovo,
10:15cioè che ripercorre comunque delle regole passate, perché c'era più sovranità all'interno
10:20dei propri stati. È sicuramente in chiave anti-occidentale, cioè è il motivo per cui nascono
10:25e riescono a rimanere uniti paesi, come dicevamo prima, così diversi.
10:31Ecco. Allora, Gabellini, in un suo libro che, guarda caso, si chiama proprio
10:35Dedollarizzazione, diciamo che la dottoressa Ottaviani ci ha dato il Lassist,
10:42edito per la collana Saggi di Arcos, lei spiega in che modo i BRICS abbiano messo a nudo
10:49il declino della supremazia proprio del dollaro. Facciamo un accenno rispetto a questo,
10:56che è un aspetto anche molto interessante e attuale.
10:59Diciamo che gli Stati Uniti si sono affermati, dopo la Seconda Guerra Mondiale,
11:03come grande potenza industriale, finanziaria, avevano la maggior parte delle riserve aurea
11:09al mondo e soprattutto torreggiavano rispetto al mondo.
11:11in maceria, specialmente i paesi dell'Europa, che erano gli unici che potevano esercitare
11:16una concorrenza di un qualche tipo. L'Unione Sovietica era a pezzi, 27 milioni di morti,
11:24buona parte del territorio è distrutto. Dopodiché gli Stati Uniti hanno, per scelte politiche
11:30di carattere soprattutto strategico, legate al contenimento dell'Unione Sovietica, hanno
11:34posto le basi per la ripresa, la ricostruzione industriale di paesi che avevano vecchia tradizione
11:39imperialista come il Giappone e la Germania, che nell'arco di pochi decenni, beneficiando
11:43dei capitali statunitensi, si sono trasformati in concorrenti economici degli Stati Uniti.
11:47Gli Stati Uniti, per recuperare il terreno perso, hanno visto dapprima declinare il sistema
11:52di Bretton Woods e quindi hanno dovuto ripudiare l'ancoraggio tra dollaro e oro e finanziarizzarsi.
11:58La finanziarizzazione è stata la chiave attraverso la quale hanno riflazionato il loro potere
12:03declinante. Il problema è che la finanziarizzazione ha corrisposto anche a una deindustria
12:09industrializzazione, perché la finanziarizzazione ha aperto le porte alla globalizzazione, quindi
12:14alla delocalizzazione produttiva e al ricentramento dell'economia statunitense nei settori che
12:18erano considerati ad altissimo valore aggiunto, l'alta finanza, l'alta tecnologia. Questo ci
12:23dice molto anche sulla divisione della ricchezza all'interno degli Stati Uniti, che si è segregata
12:28proprio sulle coste, mentre il centro del paese che viveva di produzioni tradizionali è
12:33andato deperendo. Dopodiché gli Stati Uniti hanno compiuto una serie di scelte, secondo
12:37me, estremamente controproducenti, una su tutte, quella di militarizzare il dollaro e
12:42i circuiti che garantiscono la circolazione del dollaro. Se il dollaro è al centro del
12:47commercio internazionale come riserva di valore ha anche un ruolo fondamentale, questo
12:51lo si deveva alla relativa affidabilità del sistema imperniato sul dollaro. Ma nel momento
12:56in cui tu cominci a utilizzare il dollaro come strumento di politica estera, cioè vincoli,
13:00minacci semplicemente, l'esclusione dal circuito del dollaro, pensiamo allo SWIFT, che è il sistema
13:06di pagamenti trasnazionali più comune al mondo. Un paese, un ente, un'azienda esclusa
13:11dallo SWIFT ha delle prospettive molto cupe davanti a sé e quindi in un primo momento a
13:17livello tattico si è assistito a un allineamento di tutti i paesi che erano minacciati alle
13:22direttive degli Stati Uniti, se non che pian piano si è andato a formare una sorta di club
13:26dei paesi sanzionati o minacciati di esclusione che hanno trovato proprio in comune l'obiettivo
13:32di commerciare tra di loro e portare i loro, instaurare delle reti commerciali e finanziarie
13:39alternative a quelle vigenti, cioè che non potessero essere colpiti dal potere statunitense.
13:44E naturalmente se questo processo andava a passi molto a rilento, poi con il conflitto russo-ucraino,
13:51il congelamento dei beni della banca centrale russa, questo subisce un'accelerata decisiva.
13:55La Russia che è uno dei partner fondamentali dei BRICS, chiaramente ha spinto insieme alla
14:00Cina per avere un circuito alternativo, ma infatti volevo proprio chiederle questo Gabellini,
14:05proprio perché i BRICS hanno avviato un circuito alternativo allo SWIFT e poi notizia di pochi
14:11giorni fa che la Russia e la Cina utilizzeranno le loro valute nelle transazioni tra loro anche
14:19quando questi riguardano beni tipicamente trattati in dollari, come ad esempio il petrolio.
14:26Inoltre hanno lanciato qualche mese fa il progetto di una valuta comune di riferimento,
14:31l'R5 cosiddetto. È un progetto realistico oppure è solo propaganda economico-finanziaria?
14:41Allora, solo propaganda non è naturalmente. Nel momento in cui si avanzano queste idee significa
14:46che qualcuno ci sta ragionando dietro, il problema è che mettere ad accordo paesi così
14:50diversi. Pensiamo che Russia e Cina hanno un livello di complementarietà molto elevato,
14:55hanno soprattutto una visione geopolitica molto simile e che si è tradotta in un'alleanza
15:00strategica. Quindi questo blocco può funzionare. Ma per esempio pensiamo a livello di BRICS,
15:05alla posizione dell'India. L'India con la Cina ha sempre avuto dei problemi e adesso
15:09stanno tornando per esempio fuori con lo scontro tra Pakistan e India. Però il punto è trovare
15:15una chiave per superare il sistema del dollaro. E si torna qui a Keynes. Keynes nel 1944,
15:22Bretton Woods, per orava la causa della creazione di una moneta sovranazionale che non recasse
15:27il simbolo di alcun paese, proprio per evitare che il titolare di questo potere ne abusasse.
15:33E questa è un po' l'idea attorno a cui stanno ragionando i BRICS, ma questo è un obiettivo
15:38di lungo termine. Nel frattempo cosa stanno facendo? Stanno creando sistemi di pagamento
15:42nazionali e li stanno collegando tra loro l'Iran, la Russia, la Cina. Stanno implementando
15:48l'utilizzo delle valute nazionali. Cioè praticamente un cinese che è in Thailandia
15:54può pagare con il suo telefono inquadrando un QR code in yuan digitali e nell'esercente
16:01thailandese il conto gli compare, il pagamento gli compare in tempo reale, immediatamente
16:06convertito in baht thailandesi. E quindi è una compensazione immediata che gira tutto
16:11il circuito bancario che ha delle commissioni e soprattutto rende invulnerabile all'intervento
16:17statunitense. Questi sono progetti veramente importanti.
16:19Sono progetti chiaramente destinati a lasciare il segno, a stravolgere anche alcuni meccanismi
16:25a cui siamo abituati. Per esempio volevo chiedere al direttore di Gekogolda, Nadia Ottaviani.
16:30La Cina sappiamo che ha aumentato le sue riserve di oro nei mesi recenti, anche se questo è
16:38un processo che dura già da qualche anno. La banca centrale cinese ha raggiunto nuove
16:46riserve e questo lo fa per diversificare le proprie riserve in valuta. Sappiamo che aveva
16:57riserve anche in dollaro, quindi riducendo la dipendenza dal dollaro americano, come ci
17:02raccontava Gabellini. E come incide questa attività delle banche centrali, soprattutto
17:08abbiamo parlato di quelle dei BRICS, soprattutto della Cina, rispetto alle quotazioni dell'oro?
17:14Allora, sicuramente la Cina ha fatto un percorso, lasciatemi dire una cosa perché mi sta veramente
17:19a cuore. Allora, la Cina ha fatto un percorso incredibile negli ultimi 30-40 anni. È iniziato
17:27a crescere in modo esponenziale, ma quello che mi piace rilevare, poi non so se il dottor
17:31Gabellini sarà d'accordo, è che la Cina ha copiato un po' il nostro modello IRI. Cioè,
17:36nella realtà dei fatti, la Cina oggi è un colosso, soprattutto perché ha copiato il
17:41nostro modello economico. Perché se voi guardate l'IRI, quello che è fatto quando è nata
17:46nel 1933 per sostenere... Cioè, l'Istituto di Ricostruzione Industriale,
17:50quello italiano. Certo. È nato nel 1933 per sostenere la grande crisi del 1929. Ma da quel
17:58momento in poi non ha più smesso di aiutare le aziende italiane nella tecnica, nella tecnologia,
18:04nelle innovazioni, nelle professionalità. Quindi cosa ha fatto la Cina in questi anni? Con
18:09tutta la possibilità che ha avuto di avere all'interno, proprio per la delocalizzazione
18:15delle nostre industrie italiane, ha avuto sia la possibilità di tantissimi posti di lavoro
18:20creati da imprenditori esteri, ma soprattutto di acquisire quelle maestranze, quella professionalità
18:27che l'ha portata a crescere in modo esponenziale. Crescendo in modo esponenziale sente sempre
18:32di più la necessità di allontanarsi da un impegno vincolante come quello della moneta unica
18:38che è il dollaro. Proprio per le cose che il professor Gabellini ha espresso chiaramente
18:43pochi innanzi. Cioè il fatto di dover essere assoggettati o comunque anche le sanzioni che
18:50sono state messe usando alla Russia, usando quella moneta, hanno sicuramente incentivato
18:55a velocizzare. E perché acquistano oro le banche centrali? Perché l'oro, essendo una
19:01moneta universale, l'abbiamo sempre detto, ha sicuramente una valenza molto importante
19:07per cui possono avere meno oro, meno dollari e più oro. E sono sicuramente garantisti di
19:14tutto ciò che sono le loro transazioni finanziarie. Quindi è chiaro che quando c'è questa grande
19:20richiesta di oro, come in questi periodi di crisi, perché non solo la banca, le banche
19:25centrali cinese o le banche generali, ma tutte le banche centrali e tantissime privati si sono
19:32comunque rivolti a un mercato che prima era molto più sconosciuto. Poi diciamo che in
19:37effetti l'oro non ha un ente emittente, quindi non c'è una banca centrale che emette l'oro.
19:45E questo è un altro dato interessante che voglio appunto allacciare. Una domanda che voglio fare
19:51al Tor Gabellini, ho letto, sono dati del 2023, non recentissimi, ma che i BRICS posseguono
20:00il 17% dell'oro globale posseduto dai governi, mentre il gruppo dei G7 il 49,1%. L'Italia come
20:11sappiamo come riserve di oro è messa piuttosto bene, ammesso che siano ancora a Fort Knox, dice
20:19qualcuno. Tuttavia i BRICS producono il 28% dell'oro commerciabile, mentre i paesi del G7
20:27solo il 12,3%. Quindi se l'oro avrà sempre più importanza e servirà sempre di più, non
20:35dimentichiamoci che oltre ad essere sempre una materia prima, nonostante il discorso di
20:40bene rifugio, di fattore di riserva aurea, abbiamo parlato di Bretton Woods prima, c'è da
20:49dire che i G7 quest'oro lo dovranno andare a cercare dai paesi dei BRICS, sbaglio?
20:57Assolutamente no, volevo dire che sono perfettamente d'accordo con quanto detto dalla dottoressa
21:01Ottaviani riguardo all'ispirazione che il sistema misto italiano ha fornito alla Cina,
21:07dalle banche pubbliche a questo apparato dirigistico che permette allo Stato di definire
21:12gli indirizzi dello sviluppo economico.
21:16Poi è arrivato Prodi da noi e sono arrivate le privatizzazioni e non c'è più Liri, insomma,
21:22andiamo avanti.
21:23E hanno costruito intere carriere su queste privatizzazioni, ma al di là di questo, l'oro
21:28secondo me, la storia dell'uomo, del legame tra uomo e oro è vecchia di 5-6 mila anni,
21:35quindi credo che ci sia un livello di affidabilità che sarebbe da studiare a livello antropologico
21:39più che economico.
21:41L'oro è indubbiamente si candida a svolgere un ruolo molto importante nel futuro, questo
21:46l'hanno capito per primi BRICS che hanno, Russia e Cina già quantomeno da 15 anni, fanno
21:51letteralmente incetta di oro e io non credo che la Cina abbia riserve aure quantificabili
21:57secondo le statistiche che fornisce Pechino stessa, perché credo che ne abbia in realtà
22:01molte di più e che non renda perfettamente noto tutto ciò che ha.
22:05E credo viceversa che negli Stati Uniti ci sono voci a riguardo che non fanno un audit
22:09da molto tempo, quelle riserve aure non so fino a che punto le abbiano, cioè quelle
22:14che hanno dichiarato siano ancora lì.
22:15Per esempio io fossi un tedesco, fossi un italiano che ancora custodisce le proprie riserve
22:20aure negli Stati Uniti, a New York in particolar modo, qualche domanda me la farei, comincerei
22:25a chiedere il rimpatrio, anche perché coloro che l'hanno richiesto il rimpatrio hanno
22:29visto, hanno ottenuto risposte un po' ondivaghe e non certo rassicuranti.
22:33Un po' evasive, diciamo così.
22:36Questo cosa si dice?
22:36Si dice che l'oro è sempre stato un nemico acerrimo del dollaro, infatti è il bene
22:40rifugio per eccellenza che si contrappone al dollaro.
22:44Voglio sottolineare una cosa, in questa fase di dazi, noi abbiamo visto nel momento in cui
22:49Trump di Liberation Day ha interrogato questi dazi a 360 gradi, l'effetto che c'è stato
22:54non è coinciso per la prima volta in un rafforzamento del dollaro, ma in una svalutazione del dollaro
22:58rispetto ai beni rifugio che sono il franco stizzero e proprio l'oro. Questo è un segnale
23:03di allarme molto pesante per gli Stati Uniti. Perché? Perché ci dice che non soltanto le
23:07banche centrali, come quella cinese e quella russa, tendono a focalizzarsi su l'oro, ma anche
23:12grandi investitori privati cominciano a intravedere un futuro legato a loro. E come giustamente
23:17si diceva, i BRICS da questo punto di vista hanno un grosso vantaggio, perché si sono
23:20mossi in anticipo accumulando oro e producendone. Pensiamo a Sudafrica. Il Sudafrica è un grandissimo
23:27produttore, la Cina stessa ha la stessa cosa.
23:30Grazie. Il piccolo medio risparmiatore, visto che questa comunque è una trasmissione che cerca
23:35di dare anche dei buoni consigli, ha degli strumenti atti a preservare i propri risparmi in un momento
23:41così complicato, partendo sempre dal presupposto che diversificare, lo dico sempre, è la migliore
23:48strategia, la regola base. Però c'è qualcosa che possa, dal suo punto di vista, aiutare in questo
23:56momento? O più opportuno rispetto ad altri strumenti?
23:59Dal mio punto di vista credo che la condizione migliore per il piccolo, il medio risparmiatore
24:06sia proprio quella di conoscere esattamente cosa sta succedendo da un punto di vista geopolitico,
24:13perché sono troppo poche le persone che hanno contezze e consapevolezza del cambiamento
24:21che c'è in atto e questo produce di solito questa magari superficialità, a volte anche
24:28nei ragionamenti, perché si pensa che tanto le crisi ci sono sempre state e che in qualche
24:34modo poi le cose si appianino. Non è così come questa volta. Questa volta diciamo che
24:40la crisi è molto strutturata, che parte da lontano. Prima il dottor Gabellini diceva appunto
24:46che la Cina è un grande acquirente di oro, così anche la Russia, ma va anche detto che da questi
24:53stati ormai da decenni non esce più oro, cioè quindi non è possibile neanche esportare oro,
24:59proprio perché per loro è fondamentale avere delle riserve in moneta universale. Ecco, il piccolo
25:06risparmiatore dovrebbe guardare a quello che fanno le banche centrali, cioè se con Bansilea 3 è stato
25:14definito che l'oro, l'argento, ma soprattutto l'oro è l'unico investimento a rischio zero, è perché
25:21mantiene un potere d'acquisto. Allora il mio invito è quello di...
25:25Cioè in qualche modo le banche centrali, riassumo perché siamo allo scadere del tempo, in qualche
25:29modo le banche centrali sono, quando fanno riserva con oro è come se facessero riserva
25:35di liquidità, di categoria massima. Non c'è nulla liquido, più liquido dell'oro.
25:42Più sicuro e più liquido dell'oro, quindi anche il piccolo risparmiatore, un occhio a
25:47questi ragionamenti, verificare un pochino di queste cose credo che possa essere interessante.
25:52Ma allora, diciamo, da piccolo risparmiatore Ottaviani, se io volessi investire in oro,
25:59cioè che avvertenze, come posso fare, che avvertenze devo avere?
26:03Deve assolutamente affidarsi a dei professionisti, verificare la società con la quale vuole fare
26:09questo tipo di acquisto, perché quando c'è tanta richiesta ci sono anche tante persone
26:16che se ne approfittano. Quindi è molto molto importante l'interlocutore.
26:21Cioè noi come Giacogold abbiamo creato proprio punti di consulenza un po' in tutta Italia
26:25proprio per rispondere e dare questo tipo di servizio.
26:29Bene, allora io voglio ringraziare i miei ospiti, siamo giunti in fondo alla nostra puntata
26:35di cifre alla mano. Abbiamo capito come gli scenari e anche le ambizioni geopolitiche
26:41ed economiche di paesi anche lontani, se vogliamo, da noi, condizionino anche le nostre scelte
26:47in ambito economico e di risparmio.
26:50Allora io ringrazio il direttore di Giacogold, Nadia Ottaviani.
26:53Grazie per l'invito e anche l'analista Giacomo Gabellini per averci aiutato a comprendere
27:00meglio la cifra del giorno. A tutti voi noi non possiamo far altro che dare appuntamento
27:07alla prossima puntata di Cifre alla Mano.
27:30Metti al sicuro i tuoi risparmi. Scegli Giacogold.
27:37Grazie per la visione.

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