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ROMA (ITALPRESS) - Donald Trump "tenta di forzare fino ai limiti più estremi i poteri del presidente degli Stati Uniti. Vuole restaurare un'età dell'oro, ma credo che il rischio che questa deriva di Trump possa veramente minare la democrazia sia minimizzato dalla potenza e dalla forza della Costituzione", come hanno dimostrato "le varie sentenze che hanno disinnescato delle derive autoritarie. La democrazia americana è solida". Lo ha detto Claudio Pagliara, giornalista e autore del libro "L'imperatore - Donald Trump, l'alba di una nuova era", intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell'agenzia Italpress.

azn/sat

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Trascrizione
00:00Benvenuti da Claudio Brachino a questa nuova puntata di Primo Piano, rubrica di Italpress
00:14che vi racconta l'attualità attraverso un'intervista a un protagonista dell'attualità medesima.
00:21Molto spesso tocca la politica, molto spesso tocca i libri e stavolta il protagonista è
00:26un libro, ma il protagonista è fisicamente qui con noi in studio, è un collega, quindi
00:30ci possiamo dare dal top che siamo giornalisti, giornalista molto noto, corrispondente per
00:35la Rai per tanti anni in tante parti del mondo, l'ultimo incarico però negli Stati Uniti,
00:40giusto? Proprio così. Fino a poche ore fa possiamo dirlo? Fino a poche ore fa in attesa di nuovo
00:45incarico. Sempre in America? Sempre a New York. Sempre in America. Ma insomma che effetto fa
00:50questo passaggio di vita e di carriera. È una crescita, cioè si passa di livello come
00:57dei videogiochi. Quanti anni sei stato all'estero in tutto? 25. In America quanti? 6. 6. Allora
01:04da questa esperienza nel mondo di cui tu ho letto delle note che si fanno di ringraziamenti
01:11libri, tu correttamente, eticamente ringrazia la tua azienda, la Rai che ti ha permesso di fare
01:15questo lavoro straordinario, a questi livelli straordinari, ma insomma la permanenza in America
01:20ti ha permesso anche di scrivere questo libro che Claudio Pagliara, lo vedete la regia
01:25ce lo manda, l'imperatore Donald Trump, l'alba di una nuova era. Donald Trump con un inquietante
01:32corona già da imperatore romano. E poi insomma, libro molto bello e se volete dai anche per
01:39presentarlo, è edito da PM, è un libro che ci fa discutere ancora una volta di Trump.
01:46Allora, l'impostazione qual è? L'impostazione di fondo, poi dopo vediamo i vari capitoli,
01:52l'idea che è iniziata una nuova era, che spaventa molti, ma in realtà forse leggono,
01:57poi torniamo indietro anche alla notte elettorale perché ne parli nel libro, perché Trump per due
02:03volte ha sorpreso il mainstream italiano. La prima volta, io me lo ricordo, ho fatto la diretta
02:07elettorale a Tg.com 24, perché sono stato a 32 anni, io e Mediaset, quindi equivalente
02:13alla tua carriera, diciamo, il Rai. E mi ricordo che alle 6 del mattino c'era ancora qualcuno
02:18che negava che Trump ha messo vinto sui Rai Clinton, non so se te lo ricordi.
02:22E c'è stato esattamente il replay 8 anni dopo.
02:25La seconda volta, forse lo cominciamo da qua. Io ripeto, ho fatto la notte elettorale qui
02:30con questa agenzia, il pubblico, se lo ricordo, con il nostro corrispondente Stefano Bancara,
02:34alla fine di un anno in cui abbiamo raccontato tutta la campagna elettorale, quindi siamo
02:38andati nello specifico e tutti dicevano testa a testa, alle 3 e mezza, nel New York Times
02:43abbiamo fatto delle proiezioni che aveva vinto Trump. Allora, questa continua sottovalutazione
02:48di Trump, il capitolo che mi sembra che tu dici, il risveglio o le cose dei dimenticati.
02:55Il ruggito dei dimenticati.
02:57E perché Trump ha un mondo elettorale che sfugge al mainstream interpretativo del salotto
03:04buono italiano? Scusa, ti faccio subito la domanda, provocatore.
03:07Io credo che sia una questione di picrizia di noi colleghi. Ora, non per vantarmi, ma chi
03:13negli Stati Uniti ha fatto il lavoro che spette a un corrispondente, che è quello di andare
03:18su terreno, non aveva secondo me difficoltà a capire che il vento era tutto per Donald Trump.
03:24comizi a temperature polari in Iowa, con persone di un'età molto avanzata, con temperature
03:33molto, che andavano ai comizi e stavano anche un'ora all'addiaccio per sentire Trump.
03:38Ma senza andare lontano, New York City, una città dove Donald Trump non doveva venire,
03:43perché tutti sanno che Donald Trump è democratica, ma voleva vincere anche il voto popolare.
03:47per questo ha fatto un comizio al Madison Square Garden, che è un'arena da 20.000 persone
03:54per i grandi concerti rock. C'erano tre giorni prima, già c'era gente che all'addiaccio
04:00aspettava il giorno del comizio di Trump, che arrivava dopo 72 ore. Questo entusiasmo,
04:06francamente, io nella mia carriera, ma non solo di giornalista, ma anche prima, da giovane,
04:11quando magari andavo anche a sentire dei comizi in Italia o in altri posti, non ho mai visto
04:16un leader politico capace di avere un pubblico così infervorato. Chi sono poi questi? Quelli
04:23sono i dimenticati. Cioè, qui è una lettura che va capita anche in chiave italiana, anche
04:30in chiave europea. Cioè, qui c'è una parte del paese, una parte importante di persone che
04:37avevano votato sempre a sinistra, che si sono spostate a destra, o meglio, in questo
04:42nuovo, incredibile ombrello che Donald Trump ha creato. E non è un fenomeno solo americano
04:49naturalmente. Sono dimenticati perché sono operai, sono agricoltori, che la globalizzazione
04:56ha messo ai margini e prima erano, come dire, potevano vivere una vita molto decorosa.
05:02Anche parte gli immigrati. Anche gli immigrati. Le categorie più, diciamo,
05:09che normalmente votano democratico, questa volta si sono spostate in maniera considerevole
05:14verso Donald Trump. E la stessa cosa era avvenuta otto anni fa. Perché? Perché il messaggio
05:18di Donald Trump si rivolge proprio a loro. Si rivolge a queste persone che le élite democratiche
05:24hanno trascurato, mentre Donald Trump promette di dargli di nuovo le industrie, le fabbriche,
05:32e vediamo qui tutta la politica dei dazi professionistiche di Donald Trump. Allora, però, voglio
05:37parlare su questo. È stato, a un certo punto, in un libro, uno slogan che è stato di Clinton
05:42quando ha vinto, no? It's economy stupid, insomma, no? E China stupid adesso. Adesso è China,
05:47ma questo dopo ne parliamo. Però, come dire, signori miei, dell'economia, no? Alfred Boyd ha detto
05:52bellezza, non stupido, ma bellezza dell'economia. E con l'economia, quindi sui temi economici
05:58che Trump ha vinto con Kamala Harris. Sì, certo, ma perché ho parafrasato lo slogan
06:06di B. Clinton, proprio parafrasando, dicendo It's China stupid, perché di fatto la Cina
06:13nel 2000 è stata ammessa, diciamo, al WTO, ovviamente da paese in via di sviluppo quale
06:20era, con condizioni molto privilegiate, perché altrimenti sarebbe stata rasa al suolo, ma aveva
06:25la promessa, aveva dato la promessa di aprire i suoi mercati. Ciò non è avvenuto. Quindi
06:30in questi 25 anni ciò che abbiamo visto è una Cina che si è avvantaggiata moltissimo,
06:36è cresciuta moltissimo, vuole ancora essere considerata nei costessi internazionali come
06:41un paese in via di sviluppo, anche come... E nello stesso tempo ci fa concorrenza ormai
06:45qui in Europa, in Italia, sull'auto elettrica, avendo finanziato queste auto elettriche. Ora,
06:51questo è, da qui nasce, se vogliamo, la rivolta di un certo popolo,
06:55che vota Donald Trump perché Donald Trump capisce che bisogna fermare la Cina. E quindi
07:01anche i dazzi a tutti i amici e concorrenti, in realtà, se andiamo a vedere bene, nelle
07:08trattative, una cosa i negoziatori americani chiedono all'Italia, all'Europa, alla Corea
07:14del Sud, al Giappone, zero Cina o pochissima Cina. Perché quello che vuole chiaramente creare
07:21Donald Trump è una sorta di libero mercato in funzione anticinese, per costringere, non
07:27per distruggere la Cina, intendiamoci, nessuno pensa a una cosa del genere, ma vuole costringere
07:31la Cina ad accettare quelle stesse regole di libero mercato che per 25 anni è violato.
07:36Io ti voglio chiedere due cose sui dazzi. Una, strettamente economica, stando lì e parlando
07:42credo anche con gli osservatori economici che stanno in America, se effettivamente l'economia
07:48americana ne verrà avvantaggiata come sostengono alcuni o ne verrà, diciamo, danneggiata come
07:54sostengono altri. E la seconda cosa, invece, siccome i dazzi sono legati a una continua serie
08:00di annunci e disannunci, dove variano i numeri, variano le cose, sembra quasi più, se me lo
08:06concedi questo termine, una metapolitica, sembra una politica sulla politica, dove l'oggetto
08:10non è il dazio in quanto tale, ma il dazio che diventa strumento di dialogo. Poi c'è
08:16una terza cosa tra l'aria da parte sul personaggio Trump, perché ho sentito in molte corrispondenze
08:20qualcuno si avventura in analisi psicologiche. Io non mi avventuro perché dico che la psicologia
08:25non si può fare attraverso il discorso pubblico, però un po' sì. E io una volta ho detto
08:30anche, e c'eri tu collegato, ero lì la notte, ero come ospite, come commentatore politico,
08:35dico attenzione che Trump, spesso il linguaggio di Trump non va preso alla lettera. Ma torniamo
08:40all'origine, il dazio economicamente, il dazio politicamente, il dazio psicoanaliticamente.
08:46Non so se ti piace qualcosa.
08:47Allora, il dazio economicamente, assolutamente. Dazio economicamente, ovviamente è una mossa molto
08:55rischiosa quella di Donald Trump. Il dazio può indurre inflazione, può indurre il paese
09:02alla recessione. Ma come abbiamo visto, Trump, come aveva fatto anche da imprenditore edile
09:08negli anni Ottanta, l'ho anche scritto in un libro della sua gioventù, chiedere il massimo
09:14tattica negoziale per ottenere qualcosa. Ed è quello che sta applicando a livello geopolitico
09:20con i dazi. Vediamo che è arrivato alla Cina, praticamente all'embargo, 145% di dazi,
09:27chiuso le frontiere con la Cina. Poi, ovviamente, questo è controproducente per tutti, anche
09:31per gli Stati Uniti, si è scesi per un certo periodo per dare spazio al negoziato.
09:35Trump è così. Per questo, tra l'altro, Trump psicologico, ciò che la stampa, spesso,
09:41gli analisti hanno difficoltà a capire, è che prendono Trump troppo alla lettera. Io dico
09:46sempre, va preso seriamente perché è il Presidente degli Stati Uniti, ma non alla
09:50lettera perché ha dimostrato di avere un pragmatismo raro in un leader, di poter cambiare
09:57persino nello stesso tweet, o meglio X ormai, o meglio ancora Truth, il suo social, posizione
10:04nell'arco di pochi minuti. Per cui va cercato, e il libro che ho scritto, l'imperatore cerca
10:10di dare delle chiavi di lettura al lettore per decifrare questa presenza così vulcanica,
10:17cercare di capire, avere una bussola per capire dove sta andando veramente Donald Trump.
10:22Il libro è molto umbricco, tanti capitoli, un vero e proprio saggio, non è un saggio
10:26fatto così solo per un racconto, è un saggio strutturato. Poi l'ultima domanda la faccio
10:31sul titolo, la volevo fare per prima, la faccio per ultimo, come si fa nella retorica aristotelica.
10:36America first, la prima parte del tuo libro è quella che dà l'impianto, ci discutiamo
10:41molto, forse noi europei non capendolo, America first, America per prima, America prima, che
10:47vuol dire sul piano interno, quindi la governance che cambia dentro il paese, e che vuol dire
10:53in politica estera? E dopo ti farò una domanda più specifica su Ucraina e Gaza.
10:57America first.
10:58È proprio, secondo me, quello da cui bisogna partire per capire la presidenza Trump, perché
11:04lo slogan è lo slogan, ma è anche uno slogan molto poco compreso nella sua profondità.
11:12America first significa sostanzialmente che le amicizie, i rapporti geopolitici, l'Occidente,
11:20il concetto di Occidente che ha legato così tanto, esiste ancora nella mente di Trump, ma
11:26non verrà mai enunciato, perché la convinzione di Trump è che nel momento in cui si evoca
11:33un'unità dell'Occidente, i partner se ne approfittano, se ne approfittano in termini
11:38economici, vogliono più vantaggi, voi siete più forti, noi siete più deboli.
11:42America first è America first anche per amici molto importanti, se ne sta rendendo conto
11:48in questi giorni anche Benjamin Netanyahu, che sembrava un rapporto solidissimo, come abbiamo
11:55visto invece ci sono più di una frizione sull'Iran, su Gaza, ha fatto un viaggio in
12:00Medio Oriente e non è andato in Israele. Dunque America first è un modo di pensare di
12:06Trump in cui veramente gli interessi economici degli Stati Uniti vengono prima, il che non significa
12:11però, è qui l'errore che si fa, che non esiste più la Nato, che Trump distruggerà
12:16l'Europa, significa semplicemente che chiede Trump agli alleati di fare la loro parte in
12:22base a quello che possono. Sulla Nato certamente devono spendere di più, la situazione geopolitica
12:27è incredibilmente pericolosa, poi magari ne parliamo, Trump crede che di fronte a una
12:32situazione geopolitica così importante, con gli Stati Uniti che devono concentrarsi in Asia,
12:39dove è la sfida per restare realmente leader globali, l'Europa deve essere, i paesi europei
12:48devono fare molto di più per la difesa di quanto non abbiano fatto, il che non significa
12:52che distruggerà la Nato, il che non significa che come abbiamo visto ci sono ancora 100 mila
12:57soldati americani nei vari paesi della Nato in Europa, non vengono ritirati questi, ma chiede
13:02con fermezza e non usa il concetto occidente perché è convinto che nel momento in cui
13:08lo usa, allora dice beh, allora siamo parte dell'Occidente, tu sei più forte, devi fare
13:13tutta la parte del leone. No, Trump questo non lo usa perché America First implica che
13:19gli interessi economici americani vengono prima di tutti gli altri e gli altri devono fare
13:24i loro interessi e in questo momento la difesa è un interesse dell'Europa e quindi bisogna
13:28investire la difesa. Noi l'abbiamo spiegato molte volte, poi le parole possono piacere
13:32o non piacere, come sai, le armi non piacere, l'esercito comune è un po' meglio, io qui
13:37dove sei esercito tu, lavoro in questo nuovo format di esteri, che sto conducendo, in parte
13:43ho scritto, si chiama Diplomacy Magazine, il racconto della geopolitica, ho due signori
13:47che conosci, uno tu esci da qui, ti presenta il tuo libro a Roma, si chiama Giampiero Massolo,
13:52l'altro si chiama Ettore Francesco Sequi, ecco però la politica, bisogna capire l'Europa
13:58deve investire di più in un mondo dove fino ad adesso ha investito molto, l'America
14:02lo deve fare, deve trovare una forma per farlo con una governance sua, con investimenti diversi,
14:08ma quello che ti voglio dire a proposito di geopolitica, per questo ho parlato di Massolo
14:13e di Sequi, ma questo dialogo con Putin sull'Ucraina, l'idea di fare in fretta e di fare presto,
14:24sposo proprio un'idea di Sequi, che il tempo a favore di Putin, che Putin può temporare
14:29già, può fare il cuntator, perché come tutti quelli che non hanno una grande opinione pubblica
14:34democratica dentro può gestire al meglio, sono vere le notizie che l'economia russa regge,
14:39e l'industria bellica russa regge, perché come sai dobbiamo andare per buona a queste
14:43notizie, allora il tempo a favore di Trump invece ha fretta, ha bisogno di una medaglia
14:48a questa diciamo sua politica estera nuova e per intanto però la pace e la tregua non
14:54si vede in Ucraina, come va a finire?
14:56L'unica cosa certa è che per ora non c'è stata nessuna tregua e non sembra neanche
15:01a portata di mano.
15:02Ma la questione è questa, Trump non potrà mai disimpegnarsi, ha voluto un accordo economico
15:10con l'Ucraina sullo sfruttamento delle terre rare, meglio dei minerali perché non è solo
15:16terre rare, perché innanzitutto deve vendere al suo pubblico, a quello che l'ha votato
15:23è che, voglio dire, l'Ucraina non sa neanche dov'è, è che gli aiuti hanno un ritorno
15:30economico per il paese, ma anche perché è questa unione economica che fa sì che gli
15:35Stati Uniti siano coinvolti in quel che succede in Ucraina, ma non si ritirerà anche perché
15:41il segnale che accusa il suo predecessore Biden di aver lanciato con il disastroso ritiro
15:48dall'Afghanistan, è quello che ha dato poi, probabilmente, molti analisti lo sostengono,
15:54a Putin il disco verde, ha pensato che l'Occidente fosse così debole che potesse ottenere quello
16:01che aspira da molto tempo.
16:02Se l'Ucraina cadesse completamente nelle mani della Russia, questo è l'obiettivo di Putin,
16:10la Cina due giorni dopo, un giorno dopo, invaderebbe Taiwan, cioè Trump non può passare
16:15alla storia, non vuole passare alla storia come il Presidente della disfatta dell'Occidente.
16:19La disfatta del diritto internazionale.
16:21Esatto, esatto.
16:22Quindi la posizione di Trump è naturalmente stata quella di spostare Zelensky su posizioni
16:34negoziali, ma come abbiamo visto negli ultimi giorni, ora sta concentrando e potrebbe iniziare,
16:41se Putin continuasse a menare il camper laia, potrebbe essere. Come abbiamo visto, Trump
16:48può cambiare posizione molto repentinamente, quindi non mi stupirei se queste tornate di
16:55negoziati che sono in corso in Turchia fallissero, vedere Trump imporre sanzioni molto dure alla
17:02Russia, ma non sanzioni perché l'interscambio commerciale Russia-Stati Uniti ormai è quasi
17:08vicino allo zero, quindi le sanzioni sono poche. Quello che al Pentagono si è studiato
17:13è cercare di colpire quelle petroliere fantasma che consentono alla Russia di aggirare l'embargo
17:19che tutti conoscono. Quindi questo è il piano che è stato studiato.
17:23e come dicevo la posizione Filo-Putin non è una posizione come viene qui descritta quest'amore
17:32per un paese, è un tentativo anche strategico di cercare di allontanare Putin dall'abbraccio
17:42con la Cina. Per ora sembra molto impossibile questo, ma d'altronde qui si fa, io mi permetto
17:48anche di dire, si pensa che la Russia sia così forte economicamente, i dati non lo dicono.
17:54Il 20% di disoccupazione, un'economia che investe nella difesa il 40% del PIL, noi abbiamo difficoltà
18:03ad arrivare al 2%, non è sostenibile. Per giunta, grazie alle politiche di Trump, il prezzo del
18:10petrolio, che è la principale entrata dell'economia russa, sta scendendo. Questo significa meno denaro
18:16alla Russia, che è costretta a venderlo a sottocosto alla Cina, per finanziare la sua
18:21guerra. Quindi gli strumenti e le condizioni per spingere Putin a un accordo ci sono, si
18:29tratta di vedere se Putin vuole alla fine, a un certo punto, arrivare a una conclusione
18:35di questa guerra oppure no. Però non è campato in aria al tentativo di Trump, si basa su basi
18:40soli.
18:40Ti farei altre 70 domande, però siccome tu fra due minuti devi andare a presentare il
18:45libro, ti faccio queste domande e poi incentrare una cosa, l'ultimo promesso sul titolo, la
18:49questione culturale, la questione della grammatica valoriale, la cultura woke, la cultura progressista,
18:55che poi ha prodotto paradossalmente la cancel culture, il relativismo nei diritti, la visione
19:00dell'immigrazione di un certo tipo. Ecco, questa restaurazione che fa Trump, e anche questa
19:07parte del suo successo, il ritorno alla tradizione, una visione più severa dell'immigrazione,
19:13almeno quella clandestina, il ritorno di certi valori precisi per quanto riguarda l'uomo,
19:18la donna, il non essere sensibili a quella cosa, che poi è stato un po' il discorso che
19:22ha fatto. Vance in Europa è stato preso male, è stato preso come una, diciamo così, assist
19:27al sovranismo, quando invece forse Vance voleva dire che il mainstream progressista, anche
19:32in Europa, è paradossalmente rigido, cioè come dire, è involontariamente libertario.
19:40Allora, c'è stata una fuga in avanti troppo forte, questa è la verità, sia su ponte
19:46dell'immigrazione, sono entrati più immigrati negli Stati Uniti nei due anni primi di Biden
19:50di quanti ne fossero entrati ai tempi di Alice Island, per dire solo questo, e anche su piano
19:56dei cosiddetti diritti dell'RGBTQ e della DEI, come viene chiamato, Diversity and Inclusion.
20:06La chiave è per capire il successo di Trump, basta vedere con quanta velocità tutte le
20:13grandi aziende americane abbiano aderito, perché un conto era le agenzie federali, ma
20:18le aziende non erano obbligate, hanno immediatamente aderito alla revoca delle politiche del DEI,
20:25ma non è una questione che vogliono, non vogliono una diversità, nelle grandissime
20:29aziende, 10.000 dipendenti, pensare di poter, con il bilancino, mettere un tanto di afroamericani,
20:37un tanto di ispanici, un tanto di asiatici, nelle varie posizioni di comando, e poi ci sono
20:43gli LGBTQ, aveva creato una conflittualità enorme, che è documentata in libri, in cose
20:49c'era, tant'è che appena Trump ha dato il segno che questa politica cambiava è stata
20:53revocata, indeboliva, quale? Il principio su cui si basa la forza dell'America, che è
20:59quella del merito.
21:00Beh, sono interessanti. Senti, ultima domanda, perché l'hai messo la corona dell'imperatore?
21:05Io ti cito un intellettuale europeo, italiano, il signor Bobbio, che in un saggio che ha scritto
21:10un po' di anni fa il futuro della democrazia, prevedeva delle patologie della democrazia, di
21:16cui una era la democrazia oligarchica. Allora, quella di Trump un po' assomiglia a una democrazia
21:22oligarchica, uno staff di ricchi, una parte del paese, è vero che prende il voto di quegli
21:26altri, però poi lui non è poi, non è poveraccio, mi spiego, mi ha chiamato i poveracci, non
21:31così, no, l'oligarchia è il governo dei pochi dentro la democrazia, allora l'imperatore
21:36è uno che è venuto, in qualche modo, perché è un controsenso, la più grande democrazia
21:41del mondo con l'imperatore, no? Cioè, quella citazione romana, visto che siamo a Roma, sono
21:46due mondi che non vanno insieme, perché devi citare l'era repubblicana per essere
21:51omaggio con la grande Costituzione americana. Allora, ti faccio la domanda così, ma si
21:56vede che tu sei un sostenitore analitico di Trump, non un sostenitore, diciamo così,
22:01col paraocchi, ma questo è il pericolo per la grande democrazia americana? C'è o no?
22:05Ma certo che c'è, infatti per questo anche il titolo e anche nel libro ci sono sottolineature
22:10di tutti gli aspetti caratteriali, personali che Donald Trump in persona, che certamente
22:17lasciano immaginare che tenta di forzare fino ai loro limiti più estremi, quelli che
22:26sono i poteri che un Presidente negli Stati Uniti ha, che sono tra l'altro abbastanza limitati,
22:31ecco questo magari in Italia non si capisce. Pensiamo sempre bene. No, no, no, perché il
22:36potere, la Costituzione americana, articolo 1, c'è il congresso, il potere è del popolo,
22:41il potere è degli eletti. Trump lo sta forzando, per questo l'imperatore, l'imperatore anche
22:46perché lui si è ritratto nel suo posto con la corona, nel Zipac, una foto simile, ma
22:55proprio da imperatore romano, accoglieva i repubblicani che andavano a questa grande assise
23:02di Washington. Lui ha questa immagine imperiale, vuole restaurare un'età dell'oro, ha addirittura
23:11lasciato intendere che potrebbe correre per un terzo mandato, poi ci ha ripensato perché
23:15è assolutamente costituzionalmente possibile, però il rischio che questa deriva di Trump
23:22possa veramente minare la democrazia, io credo che sia minimizzato dalla potenza e dalla forza
23:29della Costituzione, lo stanno dimostrando ancora questi giorni le varie sentenze che alla
23:34fine lo hanno disinnescato quelle che erano delle derive autoritarie. Quindi anche il 6 gennaio,
23:43ricordiamolo, è stato poi alla fine il suo tentativo di sostenere che le elezioni erano
23:47truccate quattro anni fa. È fallito perché i tribunali, la Corte Suprema e tutte le varie
23:54istanze...
23:55Insomma tu dici e lo stai dicendo a noi tutti che...
23:58la democrazia americana è solida, certamente lui ci vorrebbe, l'idea di essere un imperatore
24:05gli piace sicuramente, non credo che sarebbe offeso da questo titolo.
24:08Allora intanto leggetevi, noi abbiamo provato non solo a raccontarlo con un giornalista con
24:13una storia speciale come la tua, ma insomma invitiamo a leggerlo, perché i libri se ne parla per invitare
24:19le persone a leggere, poi in Italia non siamo particolarmente i primi nel mondo per leggere,
24:24però i libri vanno letti, è un bel libro che vale la pena, Claudio Pagliari, l'imperatore,
24:30Donald Trump, lo vedete alla copertina, l'alba di una nuova era, PM edizioni.
24:36Allora noi ti ringraziamo per essere stato con noi, speriamo che il libro tuo abbia successo,
24:42ne parliamo, farà un bel viaggio, lo tradurrai anche in inglese, sì insomma...
24:45Chissà, ci proviamo, ci proviamo e ti faccio un bocca al lupo per la tua avventura professionale
24:51dopo la lunga mestiere di corrispondente in Rai, sempre in America, quando sarà il momento
24:57ce lo vorrai dire e magari ci verrai a trovare e poi magari facciamo un'altra intervista,
25:02tu sai che anche noi siamo una sede in America, quindi la facciamo ancora e oggi, intanto io
25:07ti ringrazio e ti faccio davvero un grande bocca al lupo.
25:10Grazie a te che il lupo crepi.
25:11Allora, grazie davvero Claudio Pagliari, grazie a voi che ci avete seguito, termina qui,
25:15questa puntata di Primo Piano, appuntamento alla prossima, arrivederci.

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