(LaPresse) «Sì, la torcia ha questo valore particolare perché è la prima nella storia che vuole comprendere tutti, ma probabilmente anche perché è una cosa molto italiana: non è solo la persona che vince, ma è tutta la squadra che vince». Lo ha dichiarato l'atleta paralimpica Bebe Vio, a margine della cerimonia di presentazione delle torce olimpica e paralimpica di Milano-Cortina 2026. L’atleta paralimpica ha raccontato l’emozione di tornare a portare la torcia, dopo l’esperienza vissuta nel 2012 a Londra: «Ero molto piccola, 14 o 15 anni, rappresentavo i futuri atleti paralimpici, ma avevo anche paura: pensavo di non aver fatto ancora nulla per meritarmela». Ora, a distanza di anni, per la schermitrice è un ritorno carico di significato: «Portarla a Parigi è stato pazzesco, perché ora posso dire: qualcosa l’abbiamo fatta, vediamo cos’altro possiamo fare». Sul sogno olimpico ha aggiunto: «Il sogno di ogni atleta è fare un’Olimpiade o una Paralimpiade in casa. Io sognavo Roma 2024, ma andrò a fare il tifo, sperando un giorno di farla anch’io». Infine una battuta sul design: «La torcia è specchiata, quindi mi raccomando: sorridete, perché potreste vedervi riflessi nelle foto di questo viaggio olimpico e paralimpico».
Categoria
🗞
NovitàTrascrizione
00:00Sì, la torcia ha questo valore particolare perché è la prima torcia, penso, nella storia che vuole comprendere tutti, ma probabilmente perché è una cosa anche di noi italiani, cioè riuscire a far sì che non è la persona che va a vincere, che vince quella cosa lì, o fa parte di qualcosa, ma siamo una squadra fortissimi, come si vuole dire.
00:17Quindi è bello, c'è questa cosa specchiata che vuole far rendere tutte le persone che sono lì a guardare o lì a far tifo realmente partecipanti di quel momento importante che è portare in giro la fiamma olimpica e paralimpica.
00:31La prima l'ho portata a Londra nel 2012, ero molto piccola, avevo 15 anni, 14, e lì la portavo in rappresentanza di futuri atleti paralimpici, quindi gasata e emozionata ma con la pauretta che magari ho detto ma io non ho mai fatto niente, chissà se farò qualcosa nella vita e mi merito realmente questa fiaccola.
00:47Quindi quella volta lì avevo molta paura, però è stato bellissimo e adesso portarla dopo parecchi anni, riportarla a Parigi è stato qualcosa di pazzesco perché ero e dicevo allora qualcosa abbiamo fatto, vediamo cos'altro possiamo fare.
01:00Il sogno di ogni atleta è fare un'olimpiade e una paralimpiade in casa, quindi purtroppo non faccio sport invernali, ero una di quelle che ci credeva e sognava Roma 2024, poverina.
01:10Quindi no, è veramente il sogno di ogni atleta, quindi penso che gli atleti in questo momento stiano sbavando per riuscire a partecipare a queste olimpiade e paralimpiade e andrò a fare il tifo sognando di farla anche io una in casa un giorno, quindi se un passetto è portare la fiaccola sarebbe bello.
01:27Sì assolutamente, col fatto che riflessa ve lo dico tutti quelli che andranno a vedere ogni pezzettino di questo viaggio olimpico e paralimpico della fiaccola, mi raccomando sorridete perché potreste venire tutti ripresi nelle foto perché appunto essendo specchiata ci sarà la faccia di tutti.
01:42Grazie.