Roma, 26 mar. (askanews) - Un italiano su due in età lavorativa tra i 40 e i 69 anni presenta un rischio cardio-metabolico medio-alto con un impatto economico associato stimato a 13,4 miliardi di euro l'anno. Investire in un programma di prevenzione primaria attraverso uno screening cardio-metabolico nella popolazione target può migliorare gli outcome di salute, riducendo la probabilità di eventi cardiovascolari maggiori, abbassando il carico sanitario e offrendo un ritorno economico positivo. Sono le conclusioni del lavoro realizzato da TEHA Group, società di The European House Ambrosetti, con il contributo non condizionante di Sanofi, confluite nel position paper "Rischio cardio-metabolico in Italia: il ritorno economico di un programma di screening della popolazione", presentato a Roma.Obiettivo del documento è stato analizzare l'impatto economico della prevenzione in ambito cardio-metabolico, valutando sostenibilità ed efficacia di interventi di prevenzione primaria basati su screening mirati e trattamenti precoci.Rossana Bubbico, Senior Consultant della Practice Healthcare di TEHA Group: "Le nostre analisi ci dicono che 1 italiano su 2 in questa fascia d'età rischia di incorrere in un evento cardiovascolare maggiore nei prossimi 10 anni, per cui è urgente intervenire con attività di prevenzione, tra cui anche l'implementazione di un programma di screening rivolto a questa popolazione. Investire in questo programma di screening, oltre che migliorare la salute pubblica, ha anche un ritorno economico positivo".In Italia le malattie cardiovascolari coinvolgono almeno 9 milioni di persone e, secondo gli ultimi dati del Progetto Cuore dell'Istituto Superiore di Sanità, il 98% della popolazione italiana di età compresa tra i 18 e i 69 anni presenta almeno un fattore di rischio cardiovascolare. È noto come i fattori di rischio aumentino la mortalità: la prevenzione, agendo su fattori di rischio modificabili potrebbe ridurre del 34% la mortalità nella fascia 0-74 anni per i principali gruppi di malattie, evitando fino all'80% dei decessi.Prof. Claudio Borghi , Medicina Interna Università di Bologna e componente CdA Iss: "L'impatto è sostanziale. Le malattie cardio-metaboliche contribuiscono ovviamente alla prognosi negativa, sono tra le prime cause di morte e fondamentalmente hanno una capacità di essere prevenute notevole, attraverso la modulazione dei diversi fattori di rischio. Abbiamo strategie farmacologiche, abbiamo strategie comportamentali, ma soprattutto dobbiamo avere una grande collaborazione con chi promuove strategie di prevenzione".Secondo un modello di stratificazione del rischio adottato da TEHA Group, programmi di screening cardio-metabolico ed un approccio preventivo sulla popolazione target potrebbero non solo ridurre l'incidenza di eventi cardiovascolari maggiori e migliorare gli outcome di salute, ma anche generare un ritorno economico positivo per il Servizio Sanitario Nazionale e il Sistema Paese.Andrea Marcellusi, presidente International Society of PharmacoEconomics and Outcome Research Italy-Rome Chapter: "Il nostro modello ha simulato la possibilità di avere una diagnosi precoce nelle malatti cardio-metaboliche sulla popolazione generale e abbiamo visto come investendo delle risorse sanitarie importanti, economiche importanti, ma anche di gestione sanitaria importante, possiamo ottenere dei ritorni economici. Investendo 1 euro in questo screening potremmo ottenere 1,6 euro di ritorno economico: il che vuol dire che il vantaggio di investire in prevenzione ha un ritorno proprio economico, di saldo assoluto in termini di euro, positivo".
Categoria
🗞
NovitàTrascrizione
00:00Un italiano su due in età lavorativa tra i 40 e 69 anni presenta un rischio
00:04cardiometabolico medio-alto con un impatto economico associato stimato a
00:0913,4 miliardi di euro l'anno. Investire in un programma di prevenzione
00:12primaria attraverso uno screening cardiometabolico nella popolazione
00:16target può migliorare gli outcome di salute riducendo la probabilità di
00:20eventi cardiovascolari maggiori abbassando il carico sanitario e
00:24offrendo un ritorno economico positivo. Sono le conclusioni del lavoro
00:27realizzato da Thea Group, società di The European House Ambrosetti con il
00:32contributo non condizionante di Sanofi confluite nel position paper rischio
00:36cardiometabolico in Italia, il ritorno economico di un programma di screening
00:40della popolazione presentato a Roma. Obiettivo del documento è stato
00:44analizzare l'impatto economico della prevenzione in ambito cardiometabolico
00:48valutando sostenibilità ed efficacia di interventi di prevenzione in primaria
00:52basati su screening mirati e trattamenti precoci.
00:56Le nostre analisi ci dicono che un italiano su due in questa fascia
01:00d'età rischia di incorrere in un evento cardiovascolare maggiore nei prossimi
01:03dieci anni, per cui è urgente intervenire con
01:08attività di prevenzione tra cui anche l'implementazione di un programma di
01:12screening rivolto a questa popolazione. Investire in questo programma di
01:15screening oltre che migliorare la salute pubblica ha anche un ritorno economico
01:19positivo. In Italia le malattie cardiovascolari coinvolgono almeno 9
01:23milioni di persone e secondo gli ultimi dati del progetto cuore dell'Istituto
01:27Superiore di Sanità il 98 per cento della popolazione italiana di età
01:31compresa tra i 18 e 69 anni presenta almeno un fattore di rischio
01:35cardiovascolare. È noto come i fattori di rischio aumentino la mortalità.
01:39La prevenzione agendo su fattori di rischio modificabili potrebbe ridurre del
01:4334 per cento la mortalità nella fascia 0-74 anni per i principali gruppi di
01:48malattie evitando fino all'80 per cento dei decessi.
01:52L'impatto è sostanziale. Le malattie cardiometaboliche contribuiscono ovviamente
01:56alla prognosi negativa, sono tra le prime cause di morte e fondamentalmente hanno
02:00una capacità di essere prevenute notevole attraverso la modulazione dei
02:04diversi fattori di rischio. Abbiamo strategie farmacologiche, abbiamo
02:07strategie comportamentali ma soprattutto dobbiamo avere una grande
02:11collaborazione con chi promuove strategie di prevenzione.
02:15Secondo modello di stratificazione del rischio adottato da Teo Group, programmi
02:19di screening cardiometabolico ed un approccio preventivo sulla popolazione
02:23target potrebbero non solo ridurre l'incidenza di eventi cardiovascolari
02:27maggiori e migliorare gli outcome di salute ma anche generare un ritorno
02:31economico positivo per il servizio sanitario nazionale e il sistema paese.
02:35Il nostro modello ha simulato la possibilità di avere una diagnosi
02:38precoce nelle malattie cardiometaboliche sulla popolazione generale e abbiamo
02:43visto come investendo delle risorse sanitarie importanti, risorse economiche
02:48importanti ma anche di gestione sanitaria importante, possiamo ottenere
02:51dei ritorni economici. Investendo un euro in questo screening
02:55potremmo ottenere 1,6 euro di ritorno economico, il che vuol dire che il
02:59vantaggio dell'investire in prevenzione ha un ritorno proprio economico
03:05di saldo di saldo assoluto in termini di euro positivo.