00:00Insulti e minacce a quattro medici del San Camillo, chiusi in una stanza da due
00:04parenti di un'anziana paziente che pretendevano di avere la cartella
00:08clinica della nonna. È accaduto ieri mattina nel reparto di medicina interna
00:12dove è ricoverata la donna. I due giovani avrebbero contestato l'uso di medicinali
00:17per poi chiedere documenti riservati ignorando la trafila burocratica ma
00:22anche le buone maniere. Inutili tentativi del personale di far ragionare i due che
00:27hanno iniziato ad urlare fino a spintonare i medici, tre donne e un uomo
00:31che sono stati infine chiusi in una stanza con la minaccia di non farli più
00:35uscire. Immediata la richiesta di soccorso la
00:38vigilanza ha intervenuto con gli agenti del posto di polizia per liberare i
00:41dottori sotto shock. Per i due giovani identificati scatterà la denuncia
00:46mentre è già arrivata la ferma condanna del direttore generale del San Camillo
00:50da parte dell'ospedale, tolleranza zero verso comportamenti prepotenti e da
00:56bulli come questi. Io penso che debba essere chiaro che un'aggressione a un
01:00sanitario è un vero e proprio sacrilegio. Nei luoghi, negli ospedali, nei
01:05luoghi di cura ci sono persone che si adoperano per far stare meglio le
01:09persone, nessuno vuole il male dei pazienti, per cui siccome si tratta di
01:13uomini e donne al netto degli errori che questi uomini e donne possono compiere
01:17nessuno ha il diritto di aggredirli e tutti dovrebbero rispettarli, rispettare
01:23il lavoro di queste persone che hanno scelto di lavorare in questo servizio.
01:27Per cui qualsiasi aggressione, qualsiasi minaccia che sia verbale o fisica da noi
01:33sarà denunciata, così come è giusto che sia. Sul fronte sicurezza i sindacati
01:38rilanciano l'allarme per l'ennesimo episodio di violenza. Le minacce e gli
01:43insulti e le aggressioni verbali sono una quotidianità ormai e stanno minando il
01:49rapporto che esiste fra gli operatori del servizio sanitario e il cittadino.
01:54Quello che vogliamo sottolineare, quello che vogliamo ricordare è che quando un
01:58cittadino, un paziente, un parente di un paziente, un revisce, un medico, un
02:03infermiere o un operatore socio sanitario del Servizio Sanitario Nazionale non fa
02:08altro che danneggiare se stesso perché sta danneggiando e distruggendo pezzo a
02:13pezzo l'integrità del servizio sanitario che gli stessi operatori stanno cercando
02:17di portare avanti con tutta la difficoltà e le carenze di organico e di
02:21risorse che rinunciamo ogni anno.