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  • 8 mesi fa
Trascrizione
00:00Oggi, in questa imprevedibile e drammatica stagione che stiamo attraversando in Europa,
00:09il volore della resistenza all'aggressione, all'odio, alle stragi, alla barbarie contro
00:15i civili supra i suoi stessi limiti temporali e geografici.
00:20Nelle prime ore del mattino dello scorso 24 febbraio, siamo stati tutti raggiunti dalla
00:29notizia che le forze armate della Federazione russa eravano in basso all'Ucraina e entrando
00:35nel suo territorio da molti punti diversi, in direzione di Kiev, di Kharkiv, di Donetsk,
00:45di Mariupol, di Odessa. Come tutti quel giorno, ho avvertito un pesante senso di allarme,
00:54di tristezza, di indignazione. A questi sentimenti si è subito affiancato il pensiero agli ucraini,
01:04svegliati dalle bombe e dal rumore dei carri armati. E pensando a loro, mi sono venute
01:10in mente, come alla senatrice Liliana Segre, le parole «Questa mattina mi sono svegliato
01:17e ho trovato l'invasore». Sappiamo tutti da dove sono tratte queste parole, sono le
01:23prime di «Bella ciao». Questo tornare indietro della storia rappresenta un pericolo non soltanto
01:31per l'Ucraina, ma per tutti gli europei, per l'intera comunità internazionale.
01:36Come tre giorni fa, ho sottolineato davanti alle associazioni partigiane,
01:43compotentistiche ed arma, avvertiamo l'esigenza di fermare subito, con determinazione,
01:50questa deriva di guerra, prima che possa ulteriormente disarticolare la convivenza
01:55internazionale, prima che possa drammaticamente estendersi. Questo è il percorso per la pace,
02:03per ripristinarla, perché possa tornare a essere il cardine della vita d'Europa.
02:09Per questo, diciamo convintamente, viva la libertà ovunque, particolarmente dove
02:18viene minacciata o conculcata. Viva la resistenza. Io il 25 aprile, viva la Repubblica.
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