Un documentario didattico intriso di passione, sentimenti e denunce, al fine di valorizzare il patrimonio naturale/culturale/storico del Parco Nazionale del Vesuvio e la storia antropologica dei suoi abitanti.
Il filo conduttore del documentario è lo stato di degrado in cui versa la zona rurale del Vesuvio. Abbiamo deciso di denunciare il mal utilizzo che si fa di questo paesaggio naturalistico unico (partendo dai fiumi di Stereocaulon vesuvianum fino al pomodorino del piennolo vesuviano, passando per rifiuti, costruzioni e discariche abusive), raccogliendo due testimonianze molto importanti: Pierfrancesco Ammendola e Umberto Saetta.
L'assenza di supervisione influenza sicuramente la lavorazione di alcuni campi, ma ciò non impedisce ad una persona dedita al proprio lavoro e legata con così tanto ardore alla propria attività, come Pierfrancesco Ammendola, di coltivare il proprio terreno incontaminato e di produrre un prodotto D.O.P. e D.O.C. «Le persone mi chiedono 'ma il Vesuvio? Ma è inquinato oppure no?'», afferma con rammarico Pierfrancesco, ma nel suo discorso non c'è disfattismo, tutt'altro. Lui è da sempre attivo nella lotta contro l'inquinamento del sottosuolo vesuviano e nella diffusione dell'altra verità: il Vesuvio non è interamente inquinato, ma in alcuni punti la concentrazione di rifiuti è davvero raccapricciante.
Il documentario è stato realizzato da un gruppo di studenti del Suor Orsola Benincasa, iscritti al corso di laurea in Scienze della comunicazione, grazie agli insegnamenti del Chiarissimo Carlo Alberto Pinelli e alla supervisione del registra Riccardo Marchese.
Commenta prima di tutti