Con il corpo rannicchiato all’angolo dove sole e luna si competono il giorno stiro le membra trattengo il respiro per esalarlo nella certezza che esisto Mentre la luce del giorno intreccia le dita del sogno per riaccompagnarlo nei labirinti dell’oblio volgo il capo a cercar complicità nel viso amico per questo brivido che ogni mattina percorre la pelle Anche oggi mi specchierò nella corolla di un fiore