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  • 30/08/2013
Cantami o notte il tuo silenzio,
deliziosa melodia che di sconosciute note compone la tua arte,
E tu, tetra oscurità verso cui ogni demone rifugge,
Sii palcoscenico e sorreggila te ne prego!
Cantami o notte il tuo silenzio
e con acuti di speranza infrangi quest’anima di vetro,
Ammutolisci col tuo canto i miei supplizi
E costringi i miei rimpianti ad una danza di giubilo sognante,
Su queste carni lacerate intingi la tua penna
E crea la tua dolce sinfonia,
Io l’ascolterò , e me ne commuoverò anche,
Dalla mia collezione farò tue le mie lacrime più belle
E su di esse il languore della luna rifletterà il suo riverbero ovattato.
Cantami o notte il tuo silenzio,
O orgia musicante di un buoi senza tempo,
I fantasmi che sono soliti echeggiare in un lugubre sogghigno
Smetteranno di sospirare fra le rovine del mio cuore,
Si, esso guarirà sorretto dal tuo canto
Voglio crederci, si lo voglio!
Cantami o notte il tuo silenzio
Sono qui ad ascoltarlo me ne inebrio e godo sazio,
Sazio di una musica intonata con voce maestosa,
deliziosa danzatrice canta ancora te ne prego!
Orfeo non è ancora ritornato dal viaggiare suo infernale
E gli inferi sono ancora intorpiditi dal suono della lira,
Il fonema del tuo canto ha anch’esso illanguidito il mio dolore il mio tormento
Sono libero come mai prima d’esser oggi!
Haimè però,
Le voci del suo coro, dal vento alla civetta , piano piano
Si fan sempre più smorzate dal tacere di un silenzio che ora fa paura.
Pallida è l’aurora e spento è il nuovo sole.
La notte ha smesso di cantare.
La notte meretrice che sfama di bagordi gli istinti più lascivi,
La notte, che da voce ai lamenti alle abiezioni dei vizi più immorali,
questa notte il cui mantello nasconde i truci corpi di sgualdrine,
Di canaglie, di briganti e di anime empie di bestemmie,
Questa stessa notte che attinge il proprio nettare
dal pianto dei

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