Gli angeli non badarono a te mentre guardavi il mio cuore. Chiudesti la porta del cielo immenso scendendo per baciare il mio volto di lacrima in un sogno spoglio di emozioni. In questo cammino dove regna la musica della malinconia donasti a me l’amore immenso senza chiedermi nulla senza dirmi del perché la mia tristezza immane sotterrava anche l’eco della notte di chi di me saziava il pensiero. Tu, che nel grembo trovasti la mia vita portandola nel pianto sotto la luce esplosa tu, figlio mio diventasti parola e voce senso e candida voglia di abbracciarmi portando la mia mano verso lo sguardo della speranza verso la mia coscienza trovando l’uscita dove splende il tuo volto divino.