O mio cuore che chiuso in un’arca tra marosi sospinto tremi per neri ululati sotto pallida luna lontana complice di notti d’amore e di spume di sogni, che sarà di questo brandello di vita? Ricucirò i lembi di vecchia placenta? Troppi squarci lacerano le fibre oppure i miei occhi non sanno vedere? Cuore mio risorgi tra i chiarori di albe profumate di tiglio in questa calda estate, riposa all’ombra d’Amore senz’ombre, inébriati di tramonti infuocati che lentamente scivolano a pelo di monti nelle tenebre stellate di luce infinita così come sempre anche ora.