Musica: "Autunno sui colli umbri" di livio Guerra.
tratto da "L'ospite molesto" - Ennepilibri - Imperia
Novembre, del '98. La valigia in mano, la mia indole Aldacentrica ha rimesso in ordine tuttocompresi gli affetti. Di nuovo i camici bianchi. Vengo assegnata ad un giovane agitato, logorroico: riuscirà a sconvolgermi la vita. La Sfiducia si stava insinuando. Trascorrerò la notte agitata: vedrò nelle ore di veglia inquietanti in Mandrogna, solcare il cielo. Loro: fuochi affascinanti, barlumi di vita, non previsti dal camice dottorato, fuggono rapidi e furtivi. Respiro piano, il cuore tende a uscire dal suo comodo talamo. Tengo fra le mie una mano scarna, tremante. Io e quel corpo di donna consunto dallo scorrere di attimi dolorosi, assise sulla sponda dell'asettico letto: assistiamo. Lacrime solcano volti inespressivi al chiarore di una luna beffarda. Parole illogiche sfuggono. Rabbia inesplosa, malamente contenuta, emozioni sospese da ore. Ricerco, rapida, motivazioni valide per assaporare l'insolita esperienza di vita astrale. Le meteore, attese in altre giornate beffeggiano il mondo. Corro a pensieri dannosi e distruttivi, alternanza di lacrime e risa. Come una meteora, beffardo il verdetto: non ci saranno cure per guarire. Meteore: un fuoco, vivo, senza estinzione. Corre sulla mia testa un passo incerto. Tonfo di un volo stanco senza senso apparso ai miei occhi. La liberazione cercata con coraggio o vigliaccheria non giudicata. Lacrime scorrono, obnubilate dalle sirene legalizzate nel cuore della notte. Non era previsto dal computer: una condanna di non-vita.