C’era una volta un lontano paese su un lago dove molte ragazze che non riuscivano a sposarsi andavano a vivere da sole. Un giorno una fata andò a far visita a tutte quelle ragazze per avvertirle della presenza di una strega che trasformava in castori tutte le ragazze che l’accoglievano nella propria casa nelle notti piovose. Tutte le risposero: “Non ti preoccupare. Non la farò entrare.”, tranne una, Rina, che si mise a ridere. Una notte pioveva a dirotto e la strega bussò alla porta di Rina urlando: “Pietà per una povera vecchia!” Rina si svegliò ed andò ad aprirle. Vide una vecchietta minuscola, gobba, vestita di nero con un cappello buffo ed un bastone. Le chiese: “Desidera signora?” La vecchia alzò lo sguardo e le fece un sorriso mostrando l’unico dente che aveva. I suoi occhi erano quasi chiusi e Rina capì che ci vedeva pochissimo. Sorrise, spalancò la porta e le disse: “Venga dentro. Le preparo qualcosa di caldo e dei vestiti asciutti.” La strega entrò si cambiò, si sedette a tavola e mentre sorseggiava il brodo che le offrì Rina, raccontava la sua storia. Rina si addormentò e la strega con una formula magica la fece volare nel suo letto. Aspettò alla finestra il sorgere del sole, poi la trasformò in un castoro e la fece volare sulla riva del lago. Chiuse bene le finestre e scomparve. Rina si svegliò e si guardò. Vide che era stata trasformata in un castoro e scoppiò in lacrime. In quel momento comparve la fata e ridendo le disse: “Ti avevo avvertita e tu non mi hai ascoltata. Sarai per sempre un castoro e quella che vedi davanti a te sarà per sempre la tua tana.” “Per favore, fammi tornare ragazza e riportami a casa!”, la supplicò Rina. “Nelle notti di plenilunio ti trasformerò in una fata ed il tuo nome sarà “Fata Castora”. Per tutta la notte avrai la magia e la potrai usare sia per essere
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