Ruoppolo Teleacras - Conversazione tra Riina

  • 12 anni fa
Il servizio di Angelo Ruoppolo ( http://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538?ref=search ) Teleacras Agrigento del 17 settembre 2010. Colloquio in carcere intercettato tra Totò Riina ed il figlio Giovanni. Ecco il testo (ridotto alla conclusione per limiti di capienza) : Il padre, lui, Toto', dopo 14 anni, incontra il figlio, lui, Giovanni. Un cognome, Riina, ed un destino comune, mafia ed ergastoli. Il colloquio, nel carcere milanese di Opera, e' stato intercettato e registrato. Toto' Riina e Giovanni Riina parlano : '' Giovanni, ho detto al magistrato che se nella vita vuole fare il procuratore, faccia il procuratore e faccia il suo dovere di fare il procuratore, e lo faccia bene. Io sono Riina e lo faccio bene, stia tranquillo. Ognuno deve fare il suo mestiere, il suo lavoro, e lo deve fare bene. Chiuso. Giovannello, perche' non sei abbronzato ? Papa', perche' nell'ora d'aria preferisco fare la corsa. Giovanni, stai tranquillo che me la cavo. Tu sai che papa' se la cava. Tu pensa sempre che papa' e' fenomenale. E' un fenomeno. Tu lo sai che io non sono normale, non faccio parte delle persone uguali a tutti, io sono estero. Ti devo dire la verita', io sono autosufficiente ancora... Non devi stare in pensiero perche' tu sai che papa' se la sbriga troppo bene. Puoi dire ai tuoi compagni che hai un padre che e' un gioiello. Ho fatto una difesa di Provenzano. Ai magistrati ho detto: quel Provenzano che voialtri dite che era d'accordo per farmi arrestare... Provenzano non ha fatto arrestare mai nessuno. Vito Ciancimino e suo figlio Massimo, loro si incontravano con i servizi segreti, padre e figlio. Provenzano no. Non sapevo di avere un paesano scrittore. Il mio paesano, Provenzano, e' scrittore, ma non si sedeva con gli sbirri per farmi arrestare. Il paesano queste cose non le fa. La gente bisogna delle volte guardarla dall'alto in basso e valutare se vale la pena frequentare certe persone. Qui infamoni sono padre e figlio. Quando io gliene parlavo a Provenzano di questi Ciancimino gli dicevo che non ne valeva la pena, ma lui mi diceva: " Noo ", ed io: " ma finiscila, finiscila, vedi che non ne vale la pena". Risponde Giovanni : papa', hai avuto sempre un sesto senso. Giova', ma lo sai perche', che cos'e' ? Il cervello sveglio, che sono piu' avanzato di un altro, piu' sveglio, hai capito perche' ? ". Giovannello, la morte di Borsellino non ne so niente, l' ho saputo dalla televisione. E si', il papello esiste, ma non e' scrittura mia.... Giova', nella storia, quando poi non ci saro' piu', voi altri dovete dire e dovete sapere che avete un padre che non ce ne e' sulla terra, non credete che ne trovate, un altro non ce ne e' perche' io sono di una onesta' e di una coerenza non comune . Adesso ho chiuso con tutti perche' non ho nulla a che vedere con nessuno. Il magistrato voleva farmi una domanda e gli ho subito detto : non mi faccia domande perche' non rispondo. E lui non ha parlato, e' stato zitto, perche' io so mettere ko un po' tutti, perche' io ho esperienza Giova', ho esperienza. Giovanni salutami lo zio quando gli scrivi ". Lo zio e' Leoluca Bagarella, e Riina forse ricorda che la moglie di Bagarella si e' suicidata, e allora al figlio Giovanni raccomanda : " Giova' allo zio rispettatelo sempre, che volete, povero uomo sfortunato, anche lui nella vita proprio sfortunato per quello che gli e' successo. Purtroppo questa e' la vita e dobbiamo andare avanti. Il Giro d' Italia me lo seguo sempre. Io spero sempre in Basso, pero' c'e' questo Contador, e' troppo forte, minchia e' troppo forte questo ! Giova' la leggi sempre la Gazzetta dello Sport ? Si' papa', seguo tutto a livello sportivo. Giova', cerca di non litigare con nessuno, comportati sempre bene, come mi sono sempre comportato io . Papa', ci vuole un po' di pazienza nella vita. Giova', e noi ne abbiamo. Riconosco che la galera e' difficile, pero' uno, se si mette in testa di non far del male agli altri, diventa facile, bisogna avere un po' di pazienza. Papa' ne abbiamo pazienza. Purtroppo sono gia' 14 anni che sono qua dentro .... Giova', qui mi portano in braccio. Mi portano sul palmo delle mani... Mi rispettano tutti. Mi rispettano Giova', sanno che sono tedesco, sanno che c'e' profumo... perche' io non parlo. Io non gli rispondo, sanno che non parlo. Sono un ottantenne e conosco la vita che c'e' fuori, il mondo che c'e' fuori, quindi valuto tutto e tutti. E mi so regolare con tutti. Caro Giovanni, nella vita dovete capire che siamo di Corleone, non siamo palermitani, quindi, se avete determinazione, pensate di trovare una ragazza li', a Corleone, perche' bene o male e' sempre una corleonese. Facciamoci questa galera... Io a 80 anni non lo so quanto si puo' campare ancora, stai tranquillo che cerco di tirare avanti. Io sono qua, come mi vedi, tranquillo e sereno che forse nemmeno potete immaginare ".