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  • 1 settimana fa
Trascrizione
00:00Diciamo che come lei ha correttamente, splendidamente detto prima, il pollice è l'organo che ci permette di plasmare la realtà e la mobilità del pollice la dobbiamo all'articolazione trapezio-metacarpica, che è un'articolazione a sella, sono due selle osteochirurgiche montate l'una sopra l'altra, che garantiscono un range articolare di 360 gradi, come se fosse un piccolo joystick.
00:26Questa articolazione però è molto delicata, perché i suoi legamenti sono molto delicati, hanno una resistenza che oscilla tra i 15 e i 20 kg di resistenza e faccia conto che per una questione di leve, se a livello della pinza noi eroghiamo un chilo di forza, viene già moltiplicato per più di 16 volte sulla trapezio-metacarpica, quindi teoricamente i legamenti dovrebbero rompersi con facilità.
00:50Ma questo non avviene perché in condizioni normali il tono muscolare, attraverso dei riflessi proprio che ci sono tra dei sensori, riesce a fare l'argine in qualche modo.
01:00Esatto, soltanto che nel corso della vita noi facciamo fallire questo meccanismo acquisendo delle posture non corrette, imponendo degli squilibri posturali di natura magari indotta da attività lavorative e disattiviamo questo sistema facendo sì che poi i carichi vadano a ripercuotersi direttamente sui legamenti, permettendone l'allongamento e quindi poi il disassarsi dell'articolazione così con la rovina dell'articolazione.
01:27E ci vuole la chirurgia anche per l'arisartrosi?
01:30Non sempre, allora in primis negli stadi iniziali di degenerazione artrosica noi possiamo sempre ricorrere al terapista occupazionale, il terapista della mano che potrà costruire un tutore di scarico notturno per l'articolazione trapezio-metacarpica coadiuvato da un funzionale diurno.
01:47Corollario questi però del vero trattamento riabilitativo che sarà quello di spiegare al paziente come attivare quella muscolatura in grado di stabilizzare l'articolazione trapezio-metacarpica e quindi di impedire l'incedere artrosico o almeno rallentarlo.
02:05Qualora invece il sostrato artrosico fosse troppo avanzato o comunque refrattario al trattamento conservativo possiamo ricorrere alla chirurgia.
02:17Anche in questo caso abbiamo diverse armi a nostro vantaggio.
02:22Allora nei casi iniziali possiamo certamente ricorrere a un approccio di tipo mini-invasivo artroscopico.
02:29Noi possiamo entrare con dei buchini all'interno del piano articolare e a fare una pulizia del tessuto infiammatorio, ritenzionare i legamenti detesi e a limare eventualmente delle asperità osse.
02:45Questo tipo di approccio può avvalersi anche della medicina rigenerativa come l'utilizzo dei fattori piastrinici o delle cellule mesenchimali, cellule ricavate dal nostro adipe che possono aiutare quei legamenti che noi abbiamo ritenzionato a guarire prima e a modulare anche la risposta infiammatoria.
03:06Qualora invece la degenerazione artrosica fosse troppo avanzata e comunque refrattaria al trattamento conservativo, perché il trattamento conservativo è comunque sempre quello che viene proposto,
03:18si può ricorrere a interventi un pochino più complessi, un pochino con un costo biologico più elevato che possono essere da un impianto protesico, adesso ci sono delle nuove protesine che danno degli ottimi risultati,
03:30oppure ricorrere a un intervento che ormai è consolidato, pensi si chiama trapeziectomia con artroplastica in sospensione dove praticamente si viene asportato questo ossicino qui
03:42e per impedire che il primo metacarpo sprofondi viene allestito un gancio di supporto al legamento intermetacarpale, che è il legamento che va dal primo al secondo metacarpo,
03:53che è il primo legamento a danneggiarsi nella degenerazione artrosica, in modo tale da riuscire ad avere un'articolarità anche pur non avendo il trapezio che è stato tolto perché è rovinato.
04:06I trattamenti ci sono e possiamo assolutamente risolvere qualsiasi problema riguarda le nostre mani.
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