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Roberto Benigni racconta la Divina Commedia è una serie di spettacoli teatrali e televisivi in cui l’attore e regista toscano interpreta e commenta i canti del poema di Dante Alighieri. Con il suo stile appassionato, ironico e poetico, Benigni spiega i versi di Dante rendendoli accessibili e vivi per il pubblico contemporaneo. Tra gli spettacoli più noti ci sono Tutto Dante e Benigni legge Dante, presentati in teatri, piazze e trasmessi in TV con grande successo di critica e pubblico.
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DivertentiTrascrizione
00:00In diretta dal Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,
00:05Roberto Benigni recita un canto della Divina Commedia, in occasione del Dante di 2021.
00:10Buonasera, benvenuti al Quirinale, dove stasera celebriamo il Dante Dì.
00:32Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Ministro della Cultura Dario Franceschini,
00:39avremo l'onore e il piacere di ascoltare Roberto Benigni nella lettura del venticinquesimo canto del Paradiso della Divina Commedia.
01:09Ecco la primavera che il cor farà allegrare,
01:31e per annamorare e star con l'ietà c'era,
01:38noi vediamo l'aria e il tempo che pur chiama allegrezza,
01:45in questo lago tempo non vincosa la vaghezza,
01:52l'erbe con gran fredda e scherza e molto provocati,
01:58e gli almoni adonati sono insibili come a me,
02:04quindi la primavera è il vento dei colori,
02:09a mia buona amore, ma tu, ma tu, ma tu, poi.
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05:43era un'espressione geografica. L'Italia a cui Dante consegna una missione salvifica, etica e
05:50spirituale non fu un caso, fu un progetto preciso. Per questo nel celebrare il Dante D. celebriamo
05:59anche un caso unico nella storia, quello di un paese che nasce grazie ad un atto poetico.
06:06Cominciamo dalla lingua, il volgare ricco, vivo, pieno di sfumature che lui per primo promuove
06:12afferma e lo dovette difendere nel De vulgari eloquenzia. Non era mai successo che un uomo
06:17solo, un poeta, codificasse e regalasse una lingua ufficiale ad un'intera nazione, quella
06:22lingua che presto ascolteremo dalla voce vibrante di Roberto Benigni. E Dante è anche il primo
06:29a parlare della nostra patria come del bel paese. Lo ama smisuratamente, proprio per questo
06:35si arrabbia, per tutto ciò che non va, in primo luogo per le sue continue divisioni. Ricordate
06:41ai serva Italia di dolore ostello. Ne legge i vizi, la corruzione, gli egoismi. Da esule
06:49che ha pagato in prima persona, Dante sa, come lo sappiamo anche noi, che le grandi sfide
06:56si affrontano e si vincono, uniti, pensando al bene comune. E questo, in questi giorni forse,
07:04lo sappiamo ancora di più. Specchio dei nostri lati migliori, Dante è empatico. La compassione
07:11è il sentimento più frequente di tutto il suo viaggio, come ha ricordato il presidente
07:15Sergio Mattarella. Dante si commuove, partecipa, sviene addirittura. Dante è curioso, canta
07:23l'intelligenza e la scoperta. Il suo Ulisse è il primo dei moderni. Fatti non foste a viver
07:28come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza. E infine Dante ama. Sappiamo che ha amato una
07:37donna in carne e ossa, Beatrice, conosciuta da bambino e pare rivista una volta solo. Il
07:44sommo poeta è attratto dall'amore come forza dirompente che tutto muove, l'amor che muove
07:48il sole e le altre stelle. Ma c'è qualcosa in più. L'amore è il mezzo con cui l'uomo
07:55può salvarsi dalle proprie selve oscure ed arrivare in quel paradiso che stasera
08:01riascolteremo. Grazie Roberto Benigni. Ed ora un filmato realizzato da Rai Cultura,
08:08un viaggio nelle celebrazioni di Dante.
08:25Celebrare Dante a 700 anni dalla morte significa non soltanto rendere il doveroso omaggio a un
08:39grande italiano che ha raggiunto, per giudizio pressoché unanime, le vette più alte delle
08:47letterature di tutti i tempi. Significa anche continuare a interrogarsi a fondo sull'impegnativo
08:55ed esigente patrimonio consegnatoci da questo straordinario intellettuale, completo sotto ogni
09:02profilo, che fece dell'impegno civile, morale e religioso la ragione stessa della sua incomparabile
09:12produzione artistica.
09:26Il poema di Dante in futuro è dunque adatto ai giovani che hanno l'avvenire davanti. Il poeta
09:36russo Osip Mandelstam scriveva nel 1933 che la divina commedia è come un aereo che volando
09:46fabbrichi un altro aereo il quale lanciato ne prepara un terzo perché voli ancora più in alto.
09:54Questa è la freccia del poema, verso l'infinito e verso gli universali. Ciascuno di noi,
10:02l'umanità, il bene, il male, la morte e la vita, ma soprattutto la vita, piena di luce,
10:11come Letizia per pupilla viva.
10:32700 anni dalla morte di Dante, celebrati in un momento così difficile, un momento di
10:40pandemia, ma in un momento in cui l'Italia è tentata da quella introversione che viene
10:45da lontano, da quel rinchiudersi. Ripartire da Dante, dalla ricchezza della nostra lingua,
10:51della nostra cultura, è uno stimolo all'estroversione, quell'estroversione del nostro paese che è
10:58una necessità profonda non solo della nostra economia, ma della nostra umanità. In questa
11:04prospettiva la società Dante Alighieri ha lanciato una piattaforma digitale per l'insegnamento
11:10della lingua, per la formazione dei docenti, per la diffusione della cultura che non conosce
11:16confini e che vuole essere il nostro monumento a Dante Alighieri e la nostra fiducia nella nostra
11:23lingua e nel fatto che la lingua è una chiave per far conoscere il nostro paese e per far
11:31entrare il mondo nella realtà del nostro paese.
11:37Noi non siamo un paese provinciale, non siamo un paese di dimensioni imperiali, ma siamo
11:43il paese di Dante e questo dà la nostra grandezza.
11:53Si chiama Antonio Fusconi, è il custode più famoso del mondo.
12:03Io ho dedicato tutta la mia vita alla tomba di Dante.
12:07Qualcuno dice una vita dedicata praticamente a un mucchio d'ossa, eh?
12:13Non un mucchio d'ossa, queste sono le ossa di Dante, non è un mucchio d'ossa.
12:17Un'altra cosa, eh?
12:18Per me è le ossa di Dante, non il mucchio.
12:25Mi faccia sentire un verso, per esempio.
12:27Per esempio, quello della campana.
12:28E già l'ora che volge il desì, i naviganti, intenerissi il cuore, lo dicano detti dolci
12:34amici a Dio, che lo nuopi le grinda amore, se ode squilla, punge da me lontano, che fa il
12:41giorno piangere che si more.
12:48Credo che Dante ci indichi cosa vuol dire.
13:18essere comunità nazionale.
13:20L'Italia è un paese che è nato prima nel popolo, nella lingua, nel sentire nella storia
13:25comune, prima che nascesse come Stato, molto, molto prima.
13:28E Dante ha identificato questa comunità nazionale, ha plasmato la lingua italiana.
13:33Si può dire che attorno a noi nasce l'idea di Italia stessa, quindi davvero è importante
13:37avere dei simboli.
13:38E gli Stati devono essere orgogliosi di ciò che li ha resi grandi nel mondo.
13:41E noi dobbiamo essere orgogliosi e uniti attorno alla figura di Dante, che è una delle
13:45figure più conosciute nel mondo, sicuramente riferite all'Italia.
13:57Dall'anno scorso lo Stato italiano ha deciso di dedicare ogni anno una giornata, il 25 marzo,
14:03a Dante Alighieri.
14:04Quest'anno, il secondo anno in cui si svolge il Dante D, coincide con i 700 anni della
14:10morte di Dante.
14:11Sarà in tutta Italia un fiorire di iniziative, purtroppo in un momento particolare come quello
14:15che stiamo vivendo.
14:16Dopo il lungo viaggio nell'inferno, l'ultima strofa la dedica a un'immagine che ci può
14:30servire molto per il tempo che abbiamo davanti.
14:33E quindi uscimmo a rivedere le stelle.
14:37Ecco, io credo e sono sicuro che presto arriveranno i momenti in cui torneremo a rivedere le stelle
14:41nelle piazze, con i concerti, con la musica, nei teatri, nei cinema, in ogni occasione in cui
14:45potremo tornare a vivere insieme e avere fiducia nel futuro.
15:15E' vero che figure come quella dantesca devono essere esaminate sotto la luce della universalità
15:28e non sotto quella assai più consunta della attualità.
15:32Ma forse anche oggi si avverte una grande esigenza di guardare di più a Dante, al suo esempio,
15:42alla sua capacità di visione e alla sua longimiranza artistica e civile.
15:47Ha scritto Gorge Luis Borges, lettore attento e devoto di Dante.
15:54La commedia è un libro che tutti dovremmo leggere.
15:59Non farlo significa privarci del dono più grande che la letteratura può farci.
16:05Possiamo allora ben dire, con la fierezza dei figli, che lo spirito dantesco si è irradiato
16:12dall'Italia al mondo, illuminandolo di poesia, di bellezza, di passione, di coraggio.
16:42E' probabile che Dante abbia iniziato a scrivere la commedia a Firenze,
16:53ma è negli anni dell'esilio che la sviluppa e la completa.
16:56La fantasia vaga fra inferno e paradiso, mentre fisicamente il poeta viaggia di città in città
17:03tra Verona e Ravenna.
17:05E come duro calle lo scendere e il salire per l'altruiscale.
17:09Una tragedia umana che lui ha saputo trasfigurare in poesia.
17:15E così, quando noi rileggiamo la commedia che già Boccaccio definì divina,
17:21capiamo che per noi, donne e uomini, anche alla fine del cammino più oscuro,
17:26c'è sempre la luce delle stelle, la salvezza.
17:30E' sempre possibile.
17:32Settecento anni dopo Dante è ancora un poeta che viaggia,
17:35come uno di quei chierici che raccoglievano e mettevano in moto la cultura.
17:38Dante è cosmopolita, aperto come il suo Ulisse, supera i confini.
17:42Nei suoi versi c'è la Grecia, c'è Roma, c'è la Francia dei trovatori
17:46e la Toscana di quella vera avanguardia che fu lo stil novo.
17:51C'è la fede universale del cristianesimo e la filosofia dei grandi padri della Chiesa.
17:57Ma non mancano i riferimenti all'Islam con Averroè e Avicenna.
18:01Dante viaggiava e continua a farlo.
18:05I suoi versi sono tradotti in quasi 60 lingue,
18:09dallo yiddish al giapponese, dall'esperanto all'indonesiano.
18:14E' nelle piazze, nelle città, nei monumenti, tra Parigi, New York, Buenos Aires, persino Ningbo in Cina.
18:21Dante è tra noi nella vita di ogni giorno,
18:23nella cultura popolare, perché è entrato nei fumetti, come nei film, nei thriller di successo,
18:29nelle canzoni, nei rap, e nei modi di dire che usiamo senza quasi renderci conto
18:34che in realtà stiamo citando Dante.
18:37Tremar le vene ai polsi, cosa fatta a capo A, senza infamia e senza lode.
18:42Per non parlare del non ragioniamo di loro, ma guarda e passa,
18:45che tante volte ci fa piacere ripetere.
18:48Insomma, viene da pensare che, grazie a Dante,
18:51ogni nostro discorso, anche il più banale, può avere un eco di poesia.
18:57Dante viaggia da 700 anni, senza più essere in esilio,
19:02perché ovunque è di casa.
19:04Dante viaggia e siamo sicuri che non si fermerà.
19:09E ora, Calenda Maya, posia in musica di quei trovatori duecenteschi
19:13che Dante conosceva ed ammirava.
19:16Alcantara!
19:21Calenda Maya
19:35E ora, Calenda Maya
20:05E ora, Calenda Maya
20:35E ora, Calenda Maya
20:36E ora, Calenda Maya
21:05E adesso il momento che tutti aspettiamo, Roberto Benigni.
21:35Grazie e buonasera a tutti. Sono veramente felice di essere qui, onorato in questa sede, a omaggiare il genio di Dante.
21:48Buonasera, saluto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
21:52Buonasera Presidente, veramente ho una stima, un'ammirazione per lei che mi verrebbe voglia di abbracciarlo, ma non si può.
21:59Ma lo desiderirei tanto, veramente, guardi. Se ha bisogno di qualsiasi cosa, io per rendermi utile per lei,
22:06qui siamo nella sala dei corazzieri, ha bisogno di un corazziere, un giorno uno non sta bene, è in ritardo, c'è il raffreddore,
22:11mi chiama, ho già l'uniforme, la vengo e vengo qua, un cuoco, un autista, un sarto, il barbiere.
22:17Una volta l'ho sentita in televisione che ha detto che c'era il barbiere che uso, non mi ricordo.
22:22Le faccio io i capelli vestito da corazziere, guardi, sono veramente a sua disposizione.
22:26Ho veramente una grande ammirazione per lei, grazie per avermi invitato.
22:30Saluto il Ministro della Cultura Dario Franceschini, buonasera Ministro.
22:35Saluto tutti coloro che sono qui questa sera e che davvero, io adesso parlo, non so come manifestare l'entusiasmo,
22:43ma dentro di me tutto danza, tutto danza, è un balletto.
22:46Saluto tutti gli italiani a casa, in questo momento che stiamo vivendo con ancora più affetto e più calore.
22:54Buonasera a tutti e sono lieto di aprire le celebrazioni dantesche in questo luogo,
23:00fra l'altro il Quirinale, che è il luogo della politica per eccellenza,
23:04che ha a che fare anche questo con Dante, che sappiamo che Dante è stato un grandissimo poeta,
23:10ma è stato anche un grande politico, amava la politica, amava la politica, proprio lo è stato,
23:16è stato un politico di grande peso, di grande influenza.
23:19Sapete che all'epoca di Dante, alla fine del 1200, c'erano solo due partiti, per dire i Guelfi e gli Bellini,
23:26Dante è stato con i Guelfi ed ha partecipato alla politica nella sua città con grandi ruoli,
23:34è stato nei priori, poi è stato nel Consiglio dei Cento, che corrisponderebbero oggi a ruoli come ministro,
23:40sottosegretario, insomma un politico impegnato, di grande influenza, non gli ha portato bene la politica
23:47perché è stata una rovina la sua vita a causa della politica, però ha fatto il politico per tanto tempo,
23:52è stato prima appunto nei Guelfi, poi quando i Guelfi sono diventati bianchi e neri è diventato Guelfo bianco,
23:58ha cambiato opinione, poi lo hanno esiliato, ingiustamente condannato ed è diventato Ghibellino,
24:04vi ricordate il Ghibellino fuggiasco? E alla fine non ne poteva più, non si fidava più nessuno,
24:09non gli piacevano neanche Ghibellino, ha detto basta con la politica, ha detto basta con la politica,
24:15ha lasciato scritto faccio parte per me stesso e ha fatto un partito dove c'era solo lui,
24:20il partito di Dante, il PD praticamente, non ha vinto mai, mai, è stata una cosa,
24:26guardate poi si è diviso, si sono usciti, si ha dato le dimissioni, troppe correnti,
24:31non ci sono donne, questo PD sono 700 anni che non trova pace, questo partito di Dante.
24:36Allora a parte ora il Dante politico, siamo qui per parlare naturalmente del Dante poeta,
24:42è veramente il 25 marzo, la data dell'annunciazione, è una gioia che si è stata proclamata Dante Dì,
24:49proprio il giorno di Dante, perché è anche il giorno in cui inizia il viaggio di Dante Alighieri
24:54nei tre regni dell'aldilà, l'avventura più straordinaria, possiamo dire semplicemente più bella
24:58della poesia di tutti i tempi, miracolosa, incredibile.
25:02E quindi noi in questa giornata, diciamo, Dante Alighieri ha scritto il paradiso,
25:09quando ha scritto il paradiso c'è una lettera, diciamo, che è attribuita a lui,
25:13a Cangrandia della Scala, signore di Verona, al quale ha dedicato il paradiso,
25:16in cui Dante appunto dice che ha scritto il paradiso per rimuovere eventualmente gli uomini
25:21da uno stato di tristezza, di miseria, di povertà nel quale si trovano e condurli a uno stato di felicità.
25:28Voleva la felicità. Cos'è la felicità per Dante? Ecco, anche perché molte persone dicono
25:33che bisogna rendere più buono il prossimo, ma non è vero, c'è una sola persona che bisogna rendere più buona,
25:38se stesso. Il prossimo bisogna renderlo felice. E Dante lo sapeva questo, e ha scritto la Divina Commedia.
25:45E qual è la felicità per Dante? Il fine del paradiso di Dante.
25:49Noi stasera faremo un canto dal paradiso di Dante, dalla sublime cantica, come la chiama lui.
25:55La sublime, niente c'è di più alto del paradiso.
25:57E cos'è il paradiso? Qual è il fine del paradiso per Dante appunto?
26:02E proprio, narra il paradiso del compimento,
26:07di quel desiderio infinito che abbiamo ognuno di noi di immedesimarsi con la realtà divina.
26:18Ognuno di noi sente che dentro c'è una scintilla che è immortale, che c'è qualcosa.
26:23Dobbiamo avere anche rispetto verso noi stessi per il mistero che siamo.
26:26Siamo un mistero, e Dante lo sa, veramente.
26:29E allora Dante lo sentiamo qualche volta in rari momenti della nostra vita
26:33che apparteniamo, vogliamo raggiungere qualcosa, e Dante ce lo fa sentire.
26:37E quello è il fine, ha disegnato per noi questo destino straordinario.
26:42Infatti, dopo aver letto il paradiso di Dante, se lo leggiamo lasciandosi andare,
26:49è una cosa straordinaria.
26:51Non si guardano più le altre persone con distrazione o addirittura con indifferenza.
26:57No, si guardano le altre persone come scrigni di un mistero,
27:01come depositarie di un destino immenso.
27:05Ognuno di noi ha un destino immenso davanti a sé, ci dice Dante,
27:10e lui lo ha disegnato per noi, immedesimarsi proprio, ricongiungersi alla realtà divina.
27:16Noi stasera leggeremo proprio un passo dal paradiso di Dante, un canto,
27:21un canto, il venticinquesimo canto del paradiso,
27:24nell'inizio di questi festeggiamenti danteschi.
27:27Anche se, pur tuttavia, dobbiamo sempre ricordare
27:29che Dante non è il poeta della festa, è il poeta dell'esilio, dei destini ultimi dell'umanità.
27:35Questo dobbiamo ricordare.
27:36Infatti, questo canto venticinque del paradiso comincia con una nota di dolore.
27:43È uno degli attacchi, è un attacco, l'inizio del venticinquesimo del paradiso,
27:48che è, vi posso dire, un canto supremo.
27:50Supremo, ma qual è il canto che non è straordinario di Dante, soprattutto del paradiso?
27:57Inizia con una nota di dolore, è celeberrimo l'attacco del venticinquesimo del paradiso,
28:02è un attacco, diciamo, che è veramente grande,
28:07ma uno tra i più grandi per intensità poetica di tutto il poema.
28:12C'è uno squarcio, un'apertura sull'anima di Dante,
28:14che parla non come autore o come protagonista della commedia,
28:17ma proprio come Dante Alighieri, all'anagrafe.
28:21È lui in persona, si rimane anche un po' sorpresi.
28:24E c'è una nota di dolore, parla del suo dolore di esule
28:27e desidera, e desidera, diciamo, che la grandezza del paradiso,
28:32la bellezza del paradiso, lui sa di aver fatto qualcosa di grande,
28:36lo chiama appunto il poema sacro, al quale ha posto mano e cielo e terra.
28:41Lui sa e spera, si illude, che tocchi il cuore e, diciamo, acqueti la crudeltà dei suoi concittadini
28:50e lo faccia richiamare in patria per abbracciare i suoi cari
28:54e desidera essere coronato poeta nel suo bel San Giovanni, nel battistero dove è stato battezzato,
29:00gli mettano il cappello, la corona da poeta.
29:02Un sogno.
29:03È la prima volta, è unica nel poema che si dà del poeta da solo.
29:06C'è davvero una cosa nella sua... è riservatissimo Dante, non dice mai niente di sé,
29:11ma qui stranamente è un attacco formidabile.
29:15Dopo inizia il canto venticinquesimo. Perché abbiamo scelto il venticinquesimo?
29:19Perché è un canto, l'ho detto prima, supremo, va bene, ma è il canto della speranza.
29:25La speranza.
29:26In ogni luogo dove noi adesso andiamo è di una parola di speranza, un gesto di speranza,
29:31tutti quei nostri manifesti, andrà tutto bene.
29:34E le cose che diciamo sono proprio inni alla speranza, che è la virtù più popolare,
29:39quella che ci conforta più di tutti, e che di voi noi non ci siamo mai dimenticati
29:44e ne abbiamo bisogno, abbiamo bisogno di speranza.
29:47E Dante in questo canto ci parla della speranza, anzi, la cosa straordinaria è che deve superare un esame.
29:56Un esame, questo punto del paradiso, Dante, prima di arrivare nel cielo ottavo,
30:01ci sono i cherubini, è una cosa, la descrizione è magnifica.
30:05Non potete sapere, core di beati che danzano, ha appena superato l'esame della fede con San Pietro,
30:10il quale gli ha fatto tre giri intorno alla fronte per dimostrargli il suo entusiasmo,
30:15e adesso Dante per andare nell'Empirio e nella Rosa dei Beati deve superare altri due esami,
30:21quello della speranza e quello della carità con San Giovanni.
30:23Questo della speranza, chi è l'ordinario?
30:27Dice, è come uno studente Dante, un ragazzo di liceo o all'università che deve superare un esame,
30:32vediamo se è preparato, è lì che trema.
30:34E chi è l'ordinario? Il professore di speranza nell'università del cielo ottavo del paradiso?
30:39San Giacomo, l'apostolo Giacomo che è l'apostolo della speranza.
30:43E appare San Giacomo da una sfera di luce di uno sfolgorio meraviglioso e gli fa subito tre domande.
30:50Cos'è la speranza? La spene, a volte la chiama Dante, no?
30:54Di quel che l'è, di come se ne infiora la mente tua e di onde a te venne.
30:58Cos'è la speranza? Quanta te ne fiorisce nella testa e le fonti?
31:02E alla seconda domanda risponde Beatrice e ci rivela che nel mondo non c'è un uomo con più speranza di Dante.
31:11Ha coltivato questa virtù, delle tre virtù teologali, ripeto, la più umile, la più popolare,
31:17che non ne possiamo fare a meno, l'ha coltivata così tanto, pur se nella vita ha avuto tutti i fallimenti politici, letterari, familiari,
31:25non ha mai perso la speranza.
31:27E per questa speranza enorme Dio gli ha concesso questo viaggio nell'aldilà, pensate un po', per la speranza.
31:34Dopo risponde Dante, dice che cos'è la speranza?
31:37Gli chiede San Giacomo e Dante risponde, spene, proprio la speranza, sentite, è la nostra, quella che noi diciamo,
31:45speriamo che vada bene semplicemente o andrà tutto bene.
31:49Sì, è anche questo, ma è qualcosa di molto, molto, molto più prezioso.
31:54La speranza, dice Dante, è uno a tender certo, un'aspettazione sicura, non toccata da dubbio,
32:02perché uno pensa, spero, la speranza, c'è il dubbio. No, no, la speranza per Dante è una certezza,
32:09l'aspettazione certa della gloria futura, della beatitudine, del paradiso,
32:16che viene dalla grazia divina e da meriti precedenti acquisiti nella vita.
32:21Certo, se uno non ha fatto delle cose di buono, non può aspettarsi,
32:24la beatitudine non sarebbe speranza ma presunzione.
32:26E Dante dice che è la gloria futura la speranza, ciò che promette la speranza è indiscutibilmente
32:33la beatitudine ma è sostanza la speranza, è una cosa certa, non toccata da dubbio.
32:40E allora San Giacomo vuole sapere di più, ma da dove ti viene queste fonti?
32:45Hai tu la certezza di quello che dice Dante?
32:48Cita le Sacre Scritture, per Dante la Bibbia è una realtà storica, lo sappiamo,
32:53e cita delle cose commoventi, straordinarie, cita Isaia, il profeta Isaia,
32:59che dice che tutti noi un giorno avremo, diciamo, andremo nella terra promessa,
33:05che è il paradiso, che lui chiama la dolce vita, il paradiso è la dolce vita,
33:10vestiti di una doppia vesta, che vuol dire anima e corpo, anima e corpo.
33:16E San Giovanni, San Giovanni l'Evangelista, il fratello di Giacomo, dice nell'Apocalisse,
33:22che era un visionario, che ha visto moltitudini di beati con una stola,
33:27che era il corpo che riveste l'anima, sentite che conforto.
33:31Quindi ci dice Dante che un giorno risorgeremo.
33:34La speranza per Dante è una certezza anticipata della resurrezione anche del corpo.
33:41Nell'aldilà di Dante tutti i beati hanno nostalgia del corpo,
33:44ma non è che vogliono il corpo per cadere di nuovo nell'illusione di essere il proprio corpo,
33:50no, ma perché vogliono concedersi, offrirsi generosamente all'abbraccio di coloro che hanno amato
33:57e da cui sono amati.
33:59Tutti noi, in questo momento di dolore del mondo, che abbiamo perduto i nostri cari,
34:04quanti di noi l'hanno fatto?
34:06Ebbene Dante ci dice, con un conforto immenso, li riabbraccerete.
34:10L'abbraccio, quello che ci manca di più in questo momento,
34:13quanto ci manca questo abbraccio e questa speranza, quanto la nutriamo.
34:17È un canto che parla del presente, del presente e del futuro.
34:22Sono frecce scagliate nel futuro della nostra vita.
34:25È questo che dice Dante, riavremo il nostro corpo, ci riabbracceremo.
34:29E i nostri corpi luminosi barcheranno proprio i confini del paradiso, della dolce vita.
34:35A questo punto, e poi cita naturalmente i salmi, Re Davide, il Salmo 9 sulla speranza,
34:41che Re Davide ha scritto quel libro dei salmi, che è il più grande libro di poesia dell'antichità,
34:46uno dei più grandi della letteratura universale.
34:48E poi a questo punto, alla fine della risposta, entra in scena San Giovanni, l'Evangelista.
34:53E la sua luce è uno splendore, talmente forte, lui fa una similitudine,
34:58che non è che non lo si può guardare, è una luce che riempirebbe l'universo di luce.
35:03Basterebbe che ci fosse una stella così per riempire l'universo, non ci sarebbero più le stagioni.
35:08Sarebbe sempre giorno in tutti i luoghi dell'universo.
35:11E Dante, e Beatrice glielo presenta, con due episodi del Vangelo tenerissimi e commoventi.
35:17Dice, ecco colui, presentando San Giovanni, che giacque sopra il petto del nostro Signore.
35:23Vi ricordate all'ultima cena San Giovanni che mette la testa sul petto di Gesù?
35:28Un momento tenerissimo del Vangelo.
35:30E l'altro è che fu dalla croce eletto Gesù morente.
35:35Un episodio di grande commozione, agonizzante nella croce,
35:39indica San Giovanni a sua madre, a Maria, come suo figlio,
35:44e dice a San Giovanni che deve custodire Maria come sua madre.
35:47Pensate, tale madre e tale figlio.
35:49Avere come madre Maria, vergine.
35:51Pensate che compito.
35:53Una cosa di una commozione immensa.
35:55Dante, guardando San Giovanni, vuol vedere se San Giovanni,
35:58come una diffusa credenza, voleva nel tempo, ha il corpo.
36:01Ma San Giovanni gli dice, non diventare non vedente per guardare me,
36:07che brilla di una luce, come ho detto, uno splendore lucente, meraviglioso.
36:10Non ho il corpo.
36:11Il mio corpo è in terra.
36:13Ha detto, qua nel Paradiso, con il loro corpo, ci sono solo Gesù e la Maria Vergine.
36:18E gli altri avranno il corpo quando il proposito di Dio sarà compiuto alla fine dei tempi al giudizio universale.
36:25Detto questo, tutto si silenzia e Dante rimane abbagliato dalla luce di San Giovanni.
36:31Si volta per guardare il suo amore, Beatrice, e non riesce a vederla perché è abbagliato dalla luce di Giovanni.
36:37E allora lui rimane, si turba un po', pensate, è in Paradiso.
36:42Beatrice è lì accanto, ma il fatto che non può vederne il volto lo turba.
36:47Ma quanto la amerà, quanto amerà quella donna.
36:50Questo canto è pieno di parole come schiarato splendore, ardente amore,
36:55l'amore è un Dio a vampo, la gioia, la letizia.
36:57Beatrice che ride, Dante sapeva che il segreto del cristianesimo è la gioia.
37:02Ecco, riuscire a comprendere la gioia anche nel dolore.
37:06Si ricorda della lettera di San Paolo ai Filippesi,
37:09siate sempre allegri, mi raccomando, ve lo ripeto, siate allegri.
37:13Riesci a contenere la gioia anche nel dolore, Dante.
37:16Questo è il canto dell'amore, della letizia, della bellezza, della grazia, della gloria
37:21e soprattutto naturalmente della speranza, scritto in italiano.
37:26Noi siamo gli unici nel mondo che lo possiamo leggere in originale.
37:29Dante l'ha scritto per noi, veramente, e questo è Dante che è riuscito a tenere unito
37:35il nostro paese quando unito non lo era, che è riuscito a dare un'identità al nostro paese
37:40quando non ce l'aveva, ma fortissima in tutto il mondo e si è scritto l'opera,
37:44riconosciuta in tutto il mondo come l'opera di poesia più alta e profonda di tutti i tempi
37:51in questa lingua, ma vorrà pur dire che questa nostra lingua dobbiamo tanto amarla
37:57perché forse, forse è la più bella, è la più grande di tutte.
38:01Adesso vi faccio il venticinquesimo canto del Paradiso dalla Divina Commedia di Dante Alighieri.
38:09Se mai continga che il poema sacro
38:24al quale apposto mano è cielo e terra
38:27sì che m'ha fatto per molti anni macro
38:30vinca la crudeltà che fuor mi serra
38:34del bello vile ovvio dormì agnello
38:37nemico ai lupi che li fanno guerra
38:40con altra voce o mai, con altro vello
38:43ritornerò poeta
38:45e in sul fonte del mio battesimo
38:49prenderò il cappello.
38:52Però che nella fede che fa conte
38:54l'anime a Dio qui vi intra io e poi
38:57Pietro per lei sì mi girò la fronte.
39:02Indi si mosse un lume verso noi
39:05di quella spera ond'uscì la primizia
39:09che lasciò Cristo di vicari suoi
39:11e la mia donna piena di letizia
39:15mi disse mira, mira, ecco il barone
39:17per cui laggiù si visita Galizia.
39:20Sì come quando il colombo si pone
39:24presso al compagno l'uno all'altro pande
39:28girando e mormorando l'affezione
39:31così vidio l'un dall'altro grande
39:35principe glorioso essere accolto
39:38laudando il cibo che lassù li prende.
39:42Ma poi che il gratularsi fu assolto
39:45tacito cora a me ciascun sa fisse
39:49ignito sì che vincea il mio volto.
39:53Ridendo allora Beatrice disse
39:55inclita vita per cui la larghezza
39:58della nostra basilica si scrisse
40:01fa risonare la spene in quest'altezza
40:04tu sai che tante fiate la figuri
40:07quante Jesu ai tre fe più carezza.
40:11Leva la testa e fa che t'assicuri
40:13che ciò che vien quassù del mortal mondo
40:16convienca ai nostri raggi si maturi.
40:20Questo conforto del fuoco secondo
40:23mi venne un dio levai gli occhi a monti
40:26che l'incurvaron pria col troppo pondo.
40:29poi che per grazia vuol che tu t'affronti
40:33lo nostro imperatore anzi la morte
40:36nell'aula più secreta con i suoi conti
40:39sicché veduto il ver di questa corte
40:42la spene che laggiù bene innamora
40:45in te e in altrui di ciò conforte
40:48di quel che l'è
40:50di come se ne infiora la mente tua
40:53e di onde a te venne
40:55così seguì il secondo lume ancora
40:58e quella pia che guidò le penne
41:01delle mie ali a così alto volo
41:04alla risposta così mi prevenne
41:06la chiesa militante alcun figliuolo
41:10non ha con più speranza come scritto
41:13nel sol che raggia tutto nostro stuolo
41:16però li è conceduto che d'Egitto
41:19vegna in Jerusalemme per vedere
41:22anziché il militar gli sia prescritto
41:24gli altri due punti che non per sapere
41:28sono dimandati ma perché i rapporti
41:31quanto questa virtute è in piacere
41:33a lui lasci io che non li saranno forti
41:36né di iattanza ed egli a ciò risponda
41:39e la grazia di Dio ciò li comporti
41:43come discente che a dottor seconda
41:47pronto e libente in quel che li è esperto
41:50perché la sua bontà si disasconda
41:53spene di Sio è uno attender certo
41:58della gloria futura il qual produce
42:01grazia divina e precedente merto
42:04da molte stelle mi viene questa luce
42:08ma quella distillò nel mio corpria
42:10che fu sommo cantor del sommo duce
42:13sperino in te nella sua teodia
42:17dice color che sanno il nome tuo
42:20e chi non sa se li ha la fede mia
42:23tu mi stillasti con lo stillar suo
42:27nella pistola poi sicch'io son pieno
42:29e in altrui vostra pioggia repluo
42:33mentre io diceva dentro al vivo seno
42:38di quello incendio tremolava un lampo
42:41subito e spesso a guisa di baleno
42:44indispirò l'amore un Dio avvampo
42:48ancor ver la virtù che mi seguette
42:51infin la palma e all'uscir del campo
42:53vuol ch'io respiri a te
42:56che ti dilette di lei
42:58ed è mia grato che tu diche
43:00quello che la speranza ti impromette
43:02e io le nove e le scritture antiche
43:06pongo lo segno ed esso lo mi addita
43:09dell'anime che Dio sa fatte amiche
43:12dice Isaia che ciascuna vestita
43:16nella sua terra fia di doppia vesta
43:18e la sua terra è questa dolce vita
43:22e il tuo fratello assai vie più di gesta
43:26là dove tratta delle bianche stole
43:28questa revelazione ci manifesta
43:31e prima appresso al fin deste parole
43:34sperent in te
43:36di sopra noi su di
43:38a che suniron tutte le carole
43:40poscia tra esse
43:42un lume si schiarì
43:44sicché se il cancro
43:46avesse un tal cristallo
43:48l'inverno avrebbe un mese
43:50ed un sol di
43:51e come surge e va ed entra
43:54in ballo vergine lieta
43:56sol per fare onore alla novizia
43:59non per alcun fallo
44:00così vid'io lo schiarato splendore
44:03venire a due che si volgieno a nota
44:06qual conveniesi al loro ardente amore
44:09misesi lì nel canto e nella rota
44:13e la mia donna in l'orte ne all'aspetto
44:15pur come sposa tacita e immota
44:18questi è colui che giacque sopra il petto
44:21del nostro pellicano
44:23e questi fue di sulla croce
44:26al grande ufficio eletto
44:28la donna mia così
44:30ne però più è
44:31mosse la vista sua di stare attenta
44:34poscia che prima le parole sue
44:36qual è colui che ad occhia
44:39e si argomenta
44:40di vedere e clissarlo sole un poco
44:43che per veder non vedente diventa
44:45tal mi feci io a quell'ultimo fuoco
44:48mentre che detto fu
44:50perché tabbagli
44:52per veder cosa che qui non alloco
44:54in terra e terra il mio corpo
44:57e saragli
44:58tanto con gli altri
44:59che il numero nostro
45:01con l'eterno proposito
45:03saguagli
45:03con le due stole nel beato chiostro
45:07sono le due luci sole che saliro
45:09e questo apporterai nel mondo vostro
45:13a questa voce l'infiammato giro
45:16si quietò con esso il dolce mischio
45:19che si tenea nel suon del trino spiro
45:22siccome per cessar fatica o rischio
45:25li remi pria nell'acqua ripercossi
45:28tutti si posano al sonar d'un fischio
45:31ai quanto nella mente mi commossi
45:35quando mi volsi per vedere Beatrice
45:37per non poter vedere
45:39benché io fossi
45:41presso di lei
45:43e nel mondo felice
45:45grazie
45:50grazie
45:52grazie
45:54grazie
46:08grazie
46:10grazie
46:11voi l'avete fatto a meno
46:12grazie
46:15come è bella questa ranta
46:16grazie
46:17grazie
46:18grazie
46:20grazie
46:22grazie
46:24grazie
46:26grazie
46:28grazie
46:29grazie
46:30grazie
46:32grazie
46:34grazie
46:36grazie
46:38grazie
46:39grazie
46:40grazie
46:43grazie
46:44a Roberto Benini
46:44per le emozioni
46:45per la speranza che ci ha regalato
46:47grazie al presidente Mattarella
46:49per averci aperto le porte del Quirinale
46:52e grazie a Dante
46:53per averci fatto sentire ancora una volta
46:56fieri di essere italiani
46:58buona serata a tutti
46:59grazie a tutti