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Un fantino pieno di ferite, un cavallo imperfetto e un allenatore fuori dagli stereotipi: il film che trasforma la sconfitta in occasione di rinascita
Trascrizione
00:00Benvenuti a 16 noni, con noi Michel Zampino, Hippolyte Girardot, Edoardo Pesce, Lorenzo Guidi
00:14e Carlotta Antonelli. Benvenuti. Il film di cui parleremo oggi è L'Agat, un sogno impossibile.
00:20Dopo aver abbandonato le corse per lavorare con il padre in affari loschi, il giovane Fantino
00:24Andrea ritrova una chance di riscatto grazie al suo ex allenatore Tony, che gli affida L'Agat,
00:29un puro sangue eccezionale ma con una grave menomazione agli occhi. Affrontando una sfida
00:33sportiva e umana che lo farà maturare, il film racconta la vera storia di fiducia tra un uomo
00:38e il suo animale. Questa è una domanda per tutti. In un'epoca ossessionata dalla perfezione estetica
00:44e social, L'Agat celebra un cavallo normalmente diverso. In che modo, secondo voi, la storia
00:50di L'Agat sfida la nostra dipendenza all'omologazione?
00:54Wow. Ma diciamo che il cavallo è anomalo, quindi non rientra in una perfezione convenzionale
01:05o in quello che uno può aspettare da un puro sangue, potente, veloce, affidabile e mezzo
01:12cieco. È un cavallo handicappato che ha avuto questa amicosi e quindi noi raccontiamo anche
01:18una diversità. Questo è il punto di partenza. Diversità non solo di questo animale ma anche
01:25di questo ragazzo che è il coprotagonista che per certi versi anche lui ha una forma di
01:33handicap più psicologico, più fragilità caratteriale che fisico, ma comunque è una coppia,
01:43la loro improbabile, una coppia non omologata come dicevi.
01:50Sì, bravo lui, perché io penso lo stesso. Penso che lui e Lorenzo sono gemelli. Lui come
02:03un cavallo e lui come una gioca. Dunque penso che il mio, come sei, un ruolo, un personaggio,
02:12mio personaggio, è un personaggio che vuole fare una esperimentazione, no? Da salvare
02:20le due per una ragione intima che io non conosco, però per questa ragione, sì.
02:26Appunto questa storia sfida un pochino la tendenza all'omologazione che sta diventando
02:30esasperante, è quasi una forma di passivo-aggressiva di come uno deve essere, quindi anche specialmente
02:39i ragazzi vediamo che sono un pochino molto manipolabili, insicuri, c'è un'ansia di prestazione,
02:45di cosa devono essere, appunto anche per colpa dei social, è verità. E appunto l'agat può
02:54essere da esempio che l'unicità, anche se con un difetto, diciamo, di far diventare,
03:04beh certo questo è un cavallo da corsa, quindi è proprio, anche proprio una limitazione,
03:12però può diventare una ricchezza, insomma.
03:15È una battaglia continua questa, no? Quindi questo racconto e questa narrazione sono un
03:24po' una celebrazione di questa possibilità, in quanto immagine, in quanto bellezza, in quanto
03:31autenticità, per cui è come dire la natura vince su tutto e quindi questa è un po' la
03:38storia di l'agat.
03:40Direi il fatto che sia un rapporto basato sulla sensibilità, sull'ascolto, su una sorta di
03:47umanità anche se è tra uomo e cavallo. Sì, l'ascolto e la sensibilità secondo me
03:53riescono a sconfiggere la ricerca della perfezione quando quella perfezione magari è un'immagine,
03:59è una foto, è un ideale, è una taglia, non lo so, qualsiasi cosa che riguardi un po'
04:06un'estetica in generale di vita, la sensibilità, l'ascolto, l'empatia, secondo me sono cose
04:10che riescono un po' a rompere la barriera.
04:13Michelle, come hai bilanciato la storia vera e il tema della diversità in l'agat senza
04:19cadere nel melodramma?
04:22Come?
04:23Come?
04:24È misterioso, no?
04:26Non le dico, non risponde, non risponde, è un mio segreto personale.
04:32Non dici niente.
04:33No, no, ma scherzi a parte, il film è diverso dal romanzo. Il film parla e si focalizza
04:43sul rapporto di questi due personaggi, l'animale, il puro sangue e questo ragazzo, questo fantino.
04:51Quindi questa è una scelta specifica e quindi raccontiamo questo percorso di questa coppia.
05:01Poi sul discorso del genere noi mescoliamo sia il film sportivo, lo sport movie, come si
05:06dice, con il dramma familiare, perché questo ragazzo alla fine, grazie alle corse, ma soprattutto
05:13grazie all'agat, a questo cavallo, riesce ad emanciparsi, a liberarsi da questa figura
05:20imponente che è quella di suo padre. Anche aiutato per questo da Tony, che è il personaggio
05:27dell'allenatore interpretato da Hippolyte.
05:31Hippolyte, Tony è un saggio che vede il potenziale o un disilluso che cerca la propria
05:37redenzione attraverso la sfida di Andrea e l'agat?
05:41Come un personaggio molto immaginativo e molto curioso della vita.
05:48Che scommette su questo ragazzo.
05:50Sì, esatto, esatto.
05:52Michelle, quali sono state le sfide per rendere autentica e profonda la connessione emotiva
05:58non verbale tra gli attori e l'agat?
06:00Anche questo è abbastanza misterioso. Un regista non può dare delle indicazioni al
06:07cavallo o all'attore perché ci sia un'alchimia nascente fra loro. Il casting fa tutto. Ovviamente
06:16il ragazzo poi si è avvicinato al mondo dell'ipica e ai cavalli nei mesi precedenti
06:21alla lavorazione, alle riprese. Però è il talento di Lorenzo, del ragazzo, di questo attore
06:28che è diventato un fantino alla fine. Non magari un fantino professionale ma uno
06:35credibile come gioche ad alto livello. Quindi creo che la scelta della persona, ancora di
06:44più dell'attore, sia fondamentale. Capire che questa persona ha questa sensibilità naturale,
06:53questa pazienza, perché ci vuole tanta pazienza, ad avvicinarsi al cavallo e Lorenzo ce l'ha.
06:59Proprio naturalmente, malgrado lui non avesse un'esperienza pregressa dell'ipica, comunque
07:07anche Jacqueline Freda, che è stata la host master del film, ci ha detto che è rimasta
07:13sorpresa, stupefata dai progressi di questo ragazzo e dalla sua capacità a connettersi
07:22naturalmente con l'animale. Lorenzo, quanto la preparazione fisica per il ruolo del fantino
07:28ha influenzato e plasmato la tua interpretazione emotiva di Andrea?
07:34Quanto direi tantissimo, cioè neanche io mi aspettavo che potesse prendere questa importanza
07:46in generale per il personaggio, cioè dimagrire, arrivare a quel peso, mantenerlo, prepararmi,
07:51stare con i cavalli tutte le mattine, tutti i giorni, per tutto quel tempo, lavorarci cercando
07:55di lavorarci davvero bene con loro e non solo così per un fine terzo, ma cercare un
08:02rapporto reale. Tutto quello ha creato un mondo dentro che era poi quello di Andrea, in
08:08effetti.
08:08Carlotta, come hai evitato il cliché di essere solo un interesse amoroso o una musa ispiratrice
08:14per dare spessore indipendente al tuo personaggio?
08:17Beh, Giulia è un'orfana adottata da questo mondo dei cavalli ed è una ragazza che continua
08:24a emanciparsi sempre di più e a vivere della sua indipendenza, per cui è anche una ragazza
08:31molto nei confronti di Andrea pure all'inizio, molto, diciamo, tiene una distanza, non vuole
08:40forse che nel suo cerchio, che nel suo mondo entri qualcosa, quindi un po' ho molto cercato
08:47di immaginarmi la backstory di questa ragazza, da dove venisse, chi fosse e un po' ho cercato
08:54di immaginare anche quanto il nostro incontro nella vita reale, quando ci siamo trovati alla
09:01scuderia, io ero molto titubante con i cavalli, non ci avevo avuto a che fare, ho preso tutta
09:07quella parte iniziale del nostro incontro e ho cercato un po' di trasferirla all'interno
09:10della storia e questo mi ha aiutato tanto per cercare in questo personaggio un movimento
09:19in qualche modo, quindi non era solo a mi piace questo ragazzo che ho incontrato, ma
09:24questo ragazzo mi dà fastidio perché mi piace.
09:27Edoardo, come hai incarnato l'ambiguità morale e la tossicità dell'ambiente che Andrea
09:34cerca di lasciare?
09:35Diciamo che io per interpretare questo papà, Mario, mi sono ispirato un pochino, un pochino
09:42è successo anche a me, nel senso che a un padre ci vogliamo molto bene e tutto, però
09:47per esempio, sai, capita quando un padre c'era fatta, tra virgolette, comunque si è fatto
09:53da solo, si è costruito da solo, nel mio caso è medico, mio padre è partito da zero e
09:58quindi è normale, come Mario con l'azienda di antiquariato, la sua attività, voglia
10:05per il figlio il meglio e quindi, come se dicessi io sono partito da zero, tu puoi partire
10:10da più dieci, non darti all'ippica proprio, io dice, quindi diciamo che è un papà ingombrante,
10:19un pochino manipolatorio, come tanti genitori possono essere, quando usano l'affetto genitoriale
10:28come strumento per manipolare un po' i figli, per farli sentire in colpa, per indirizzarli
10:34verso una strada, infatti lui ha anche altri due figli, un maschio e una femmina che invece
10:39stanno nella sua azienda, nel suo negozio, lavorano con lui per lui, poi quando il figlio
10:46ha successo, cerca anche lì di un pochino di fagocitare il successo del figlio.
10:51Grazie mille.

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