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  • 1 giorno fa
Nel suo nuovo film Ammazzare stanca, in uscita nelle sale dal 4 dicembre, Daniele Vicari porta sullo schermo l’autobiografia di Antonio Zagari, un giovane criminale della ’ndrangheta che scopre sé stesso attraverso la scrittura in carcere. Liberamente ispirato al libro Ammazzare stanca di Antonio Zagari, edito da Compagnia Editoriale Aliberti, il film è scritto da Andrea Cedrola e Daniele Vicari. Nel cast Gabriel Montesi, Vinicio Marchioni, Selene Caramazza, Andrea Fuorto, Thomas Trabacchi, Pier Giorgio Bellocchio, Francesco La Mantia, Vincenzo Zampa, Aglaia Mora, Cristiana Vaccaro, Enrico Salimbeni, Saverio Malara, Stefano Grillo, Giovanni Galati, con Rocco Papaleo nel ruolo di Don Peppino Pesce. Ciò che colpisce il regista è la radicale sincerità del protagonista, un assassino incapace di giustificare le proprie azioni e allo stesso tempo di rinunciare a rivendicarle. Vicari sottolinea la contraddizione di un uomo che fa crollare il proprio clan assumendosene la responsabilità, ma che non si considera un pentito. Il film mette in luce una pagina rimossa della storia italiana: in Lombardia, tra il 1970 e il 1974, si registrarono quasi 400 rapimenti, terreno in cui si inserisce anche la vicenda dei fratelli Zagari e l’omicidio del giovane Emanuele Riboli. La trama segue l’inadeguatezza del protagonista, un criminale che non sa esserlo fino in fondo. Vicari definisce l’opera un mix tra gangster movie e dramma, con un cast guidato da un sorprendente Rocco Papaleo in un ruolo oscuro e credibile.

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Trascrizione
00:01Nella gergo mafioso calabrese, ammazzare si dice astutare.
00:10La cosa che ho trovato interessante è che pochi sanno che in Lombardia tra il 70 e il 74 ci sono stati quasi 400 rapimenti.
00:19La vicenda degli Zagari va a scontrarsi anche emotivamente e psicologicamente, almeno a stare al libro di Antonio, proprio contro una di queste vicende.
00:31Si schiantano contro l'omicidio di un ragazzo che è stato rapito, Emanuele Riboli.
00:37Questi due fratelli entrano in contraddizione lì.
00:40Quindi il film racconta una cosa in qualche modo rimossa.
00:45È un dolore immenso quello del periodo dei rapimenti, dolore delle vittime ovviamente.
00:52Ed è straordinario il fatto che uno dei responsabili di questi rapimenti, figlio di un capo mafioso,
01:01in qualche modo consideri abbietto il rapimento.
01:04Lo considera come una specie di reato da non commettere.
01:08Dicevo, se ci ammassiamo tra di noi va bene, però perché dobbiamo prendercela?
01:12Fare che dire bisogna ammazzare, ammazzare.
01:15La bocca!
01:17La devi chiudere tu.
01:18Se pensiamo che già negli anni 70 lo Stato espatriava gli indranghetisti
01:27e li faceva andare nel nord pensando di risolvere così al sud il problema della mafia, dell'indrangheta, eccetera.
01:36Invece gli ha dato una grossa mano perché ha fatto in modo che queste realtà attecchissero nel nord
01:44e oggi, 50 anni dopo, diciamo, ma cazzo l'indranghet al nord.
01:50Buongiorno!
01:52Secondo ti era una battuta?
01:53Antonio Zagheri, diciamo, di base non è un cattivo e quindi, diciamo, la cattiveria è un effetto in questo caso
02:03e penso che lui si scopre attraverso qualcosa che non ha mai conosciuto nella sua infanzia, nella sua adolescenza.
02:13Sono, diciamo, dei libri dove lui riesce in qualche modo a trovare un dialogo con se stesso
02:21e da lì cerca e trova un coraggio che in qualche modo riesce a far rompere quello che è una tradizione
02:29che non riconosce, che non lo fa in qualche modo esistere e quindi determinare per quello che in realtà è.
02:40Non so che lavoro fai.
02:41Io con te vado pure all'inferno.
02:48Lei fa una scelta, decide di stare con lui per amore e decide in qualche modo di liberarlo da quel contesto lì.
02:57Poi non ci riesce e quindi allora decide di prendere un'altra scelta, ovvero quella di salvare in primis la loro creatura, ovvero il bambino.
03:09Però è una figura, secondo me, di speranza, forse l'unica speranza che ha Antonio in quel contesto lì.
03:17Questa è la sua ultima possibilità.
03:20Non deve aspettare al posto del tuo padre.
03:23Prendi il posto mio.
03:25Lei sarà accusato di aver usato Rocco Papaleo come un attore drammatico.
03:32Tutti sanno che il clown nasconde dentro di sé un grande dolore, ma soprattutto tutti sanno se un grande attore lo è davvero, è in grado di interpretare qualunque ruolo.
03:47E Rocco Papaleo è uno di questi.
03:50Sta' attento.
03:51Che vuoi fare?
03:54Posso alleggerire? Cos'è che vi stanca a voi?
03:57Recitare non vi stanca, immagino?
03:59No, recitare mai.
04:01Ma che ci stanca?
04:02Che ci stanca?
04:03Le domande dei giornalisti.
04:05Beh, in parte sì, in parte sì, nel senso, no, ma sì, no, sempre un bello refresh, anche tutto il lavoro che abbiamo fatto.
04:13Le attese, quando devi stare in camerino ad attendere di girare la tua scena.
04:17Le attese, sì, sì, sì.
04:18Quello.
04:19Mi vuoi ammazzare?
04:21Mi vuoi ammazzare?
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