https://www.pupia.tv - Conte -Il mio intervento ieri alla Scuola di formazione M5S: “La questione palestinese e il Medio Oriente oggi” (29.11.25)
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00:00Giuseppe Conte a te le conclusioni.
00:30Non sono in condizione di fare delle conclusioni, ho parlato più volte insieme a tanti esponenti della mia comunità politica, del movimento sulla questione palestinese in particolare perché dopo il 7 ottobre è stato necessario subito prendere una posizione chiara, ferma, di condanna.
00:54Siamo stati anche con una delegazione ampia, lo ricordate, di parlamentari qui nella sinagoga di Roma, abbiamo incontrato i rappresentanti delle comunità ebraiche, sia quella italiana che di Roma, abbiamo espresso massima solidarietà per l'efferata azione condotta da Hamas,
01:21ma da subito durante quell'incontro, a costo anche di rovinare un poco in un clima di profonda commozione, appunto quello che potrebbe essere lo spiglio di quell'incontro,
01:36mi trovai e i parlamentari che erano con me lo ricordano a precisare che il diritto all'autodifesa e alla legittima reazione di Israele non poteva comportare una azione indiscriminata nei confronti della popolazione di Gaza
01:57e dissi anche, rompendo, ripeto, forse un po' il clima di solidarietà, perché fosse ancora più chiaro il messaggio e la posizione che avremmo preso,
02:11che saremmo stati i primi, in caso di una reazione sproporzionata e indiscriminata, a denunciarlo pubblicamente
02:20e con la stessa fermezza con cui esprimevamo in quel momento la piena solidarietà.
02:28Purtroppo un po' di esperienza, un po' di intuito, un po' di conoscenza anche di questa vicenda storica,
02:38che stasera è stata anche brillantemente riassunta, ci ha fatto essere dei cattivi profeti,
02:44perché quello che temavamo poi si è realizzato a dispetto della grande capacità militare,
02:54della sofisticata tecnologia posseduta da Israele, dei corpi di elite, dell'intelligence,
03:01la reazione ha comportato quella che sotto i nostri occhi è cresciuta ogni giorno,
03:06una strage, uno sterminio, uno sterminio sistematico e poi ci ha spinto a parlare di genocidio
03:13alla luce della Convenzione Internazionale del 1948, in piena compagnia di tantissimi studiosi
03:23e anche di organismi qualificatissimi internazionali.
03:28Io non faccio conclusioni, dico soltanto in aggiunta a tante situazioni, considerazioni e posizioni
03:35che abbiamo assunto come comunità politica, dico solo questo che forse questi anni che ci separano
03:48dal 7 ottobre del 2023 hanno evidenziato non solo un crimine così grave come quello di genocidio
04:02compiuto da Israele e mai l'avremmo immaginato, ma hanno evidenziato anche più che un declino
04:10il tracollo, direi non solo dell'Europa e dell'Unione Europea, ma dell'Occidente.
04:19È stato veramente uno smascheramento del doppio standard che denuncia una fortissima,
04:27profondissima crisi politica morale dell'Unione Europea e dell'Occidente, perché non stiamo
04:37parlando di un'azione efferata, stiamo parlando di crimini che si sono sviluppati all'arco
04:45di oltre due anni, giorno dopo giorno, con riscontri audiovisivi, documentali, con prove
04:57testimoniali e l'Occidente ha finto di non riconoscere quello che stava accadendo e anzi
05:04ha fornito pieno supporto non solo politico ma anche militare, a partire dagli Stati Uniti,
05:09ma anche l'Unione Europea ha balbettato, mediamente ha balbettato ed è triste dirlo,
05:19in particolare il governo italiano insieme a quello della Germania sono distinti per essere
05:26quelli ancora più radicalmente legati alla copertura politica militare che veniva da
05:35Washington. Io credo che da questo tracollo di leadership, e lo stiamo vedendo anche per
05:44altre situazioni che non voglio qui riassumere, l'Europa difficilmente si riprenderà. Abbiamo
05:53un'incongruenza chiarissima, siamo entrati in completo cortocircuito e abbiamo delle leadership
06:04evidentemente che non sono all'altezza del momento storico che stiamo vivendo, non voglio
06:11entrare nel dettaglio. C'è una profonda crisi anche del diritto internazionale, anche nella
06:18sua versione umanitaria, che poi umanitaria c'è anche qui un equivoco, quando parliamo
06:24di diritto internazionale umanitario dobbiamo ricordare che è quel diritto che si applica
06:29ai conflitti armati e qui forse non è neppure un conflitto armato, perché c'è uno Stato
06:35di Israele che ha compiuto un genocidio nei confronti di una popolazione di fatto incapace
06:42di ridifendersi. Quindi è forse da ridiscutere anche questo concetto applicato nel caso specifico.
06:52C'è una crisi perché a questo punto abbiamo assistito sempre da parte di Israele a tantissime
06:59violazioni del diritto internazionale, tutte le azioni che sono state condotte, non le riassumo
07:03tutte, dall'Iran, Libano, Siria, Qatar e via discorrendo, sono tutte violazioni del diritto
07:10internazionale e noi anche lì abbiamo assistito alla legge più forte, all'affermazione della
07:18legge più forte, non sarà facile recuperare il lavoro che è stato fatto per edificare
07:25il diritto internazionale. Ci abbiamo messo anni, secoli e queste violazioni così plateali
07:34che in questo momento non hanno ancora nessuna sanzione, anzi una piena copertura da parte
07:40dell'Occidente, sono dei precedenti che peseranno terribilmente, acquiranno ancora di più il
07:51declino e la crisi profonda anche del diritto internazionale. Nonostante, attenzione, gli
07:57organismi che sono le braccia armate del diritto internazionale hanno dimostrato di essere
08:06completamente all'altezza del compito. Parlo della Corte Penale Internazionale, ricordiamo
08:14che la Corte Penale Internazionale nel 2023 ha messo un mandato di arresto ai confronti
08:19di un membro permanente delle Nazioni Unite. Ricordiamo che la Corte Penale Internazionale
08:28quando il 21 novembre del 2024 ha emesso il mandato di arresto nei confronti di Netanyahu
08:34e Gallant, lo ha fatto per la prima volta nei confronti di personalità di uno Stato sostenuto
08:43dalle democrazie occidentali. Quindi la Corte Penale Internazionale ha dimostrato a testa
08:52alta di assolvere ai suoi compiti giurisdizionali, soltanto che evidentemente l'Occidente, ritorniamo
09:01al discorso di prima, che non l'ha di fatto sostenuta. Stiamo, si è clamorosamente manifestato
09:10in questo scenario anche la crisi delle Nazioni Unite, una crisi che non è datata da ieri
09:16e neppure dall'altro ieri. Voi avete citato più volte la risoluzione 2803 adottata questo
09:26mese di novembre che recepisce il piano di Trump. Sono state date varie valutazioni e più o meno
09:35tutti gli esperti dicono e io molto umilmente sottoscrivo questa valutazione che è un accordo
09:44di facciata, che ha trovato tutti gli attori, i player coinvolti, tutti disponibili a sottoscriverlo
09:51ma sicuramente i punti veramente se dovessimo metterli intorno a un tavolo, su ogni punto di
09:59quell'accordo, i punti su cui c'è il reale convergenza forse non se ne salva nessuno, quindi
10:06un'ipocrisia generalizzata, ma quella risoluzione è, e qui ovviamente consegno a futura memoria
10:15perché tornerà poi, dovremo rifletterci con ponderazione, in pratica è l'auto affondamento
10:27da parte delle Nazioni Unite, perché per la prima volta a mia memoria le Nazioni Unite
10:33che sono nate col compito come dalla loro carta di assicurare sicurezza, perseguire la sicurezza,
10:42la pace e di esercitare le funzioni conseguenti in questa direzione, delegano le loro funzioni
10:51a un board inesistente che non ha neppure una personalità giuridica, il board of peace
10:56presieduto da Trump, delegano queste funzioni tra l'altro a un board presieduto da complici
11:09del genocidio tecnicamente e addirittura assicurano e riconoscono funzioni di perseguire
11:22e garantire la sicurezza nella striscia di Gaza all'IDF che ha realizzato materialmente
11:29il genocidio e poi condizionano il riconoscimento dello Stato di Palestina, cosa che non si è
11:38mai vista, all'attuazione delle riforme e quindi addirittura della ricostruzione di
11:47Gaza. Accettano anche che la popolazione palestinese che è assolutamente marginale in quel contesto
11:55non si è neppure rappresentata unitariamente, questo è stato detto perché si ragiona di
12:02Gaza ma ci si dimentica che c'è la Cisordania, Gerusalemme Est, qui non c'è neppure una
12:09visione unitaria e quindi veramente una crisi totale. Concludo perché mi sto rubando troppo
12:18tempo. Dovremmo davvero facendo un po' sedimentare quel che è successo iniziare a riflettere su
12:28alcune questioni che sono veramente vitali e importanti sul piano politico-culturale e
12:35cioè domande che alcuni studiosi hanno posto. Qual è oggi il significato del sionismo? Bisogna
12:42prendere il toro per le corna. Il significato del sionismo che è nato alla fine del XIX secolo
12:48come un'ideologia, si è parlato anche di colonialismo di insediamento, poi si è detto
12:54no ma non è colonialismo perché c'è un'ideologia nazionalista, poi si è detto no ma non è
13:00neppure colonialismo, il colonialismo dopo la guerra dei sei giorni, dopo il 67 eccetera,
13:06dopo le occupazioni. Questo sionismo oggi che è stato fondamentale per edificare lo Stato
13:13Israele, che valore ha? Che portata ha? Che implicazioni ha? E poi lo Stato Israele abbiamo
13:24sentito tante volte nei dibattiti tv, è una democrazia, no? Adesso mi viene un paragone
13:35con altre circostanze ma ho quell'argomento per cui dovrebbe come dire silenziarti qualsiasi
13:41tu rilevo fai di tutto quello che vuoi ma da questa parte c'è una democrazia. Ecco allora
13:48andiamo al cuore e svisceriamo anche, consegno a futura memoria quest'altro quesito, uno
13:54Stato che ricordo ancora che nel 2018 Netanyahu ha varato, si è fatto promotore di una legge
14:04che riconosce in pratica il diritto all'autodeterminazione solo agli ebrei, uno Stato costruito sulla
14:14supremazia degli ebrei, che implicazione ha, che compatibilità ha con il principio
14:24democratico che dovrebbe presupporre che tutti possano convivere pur essendo ovviamente non
14:34appartenente a una medesima etnia, una medesima comunità, a una medesima tradizione eccetera,
14:41che compatibilità ha realmente? Ecco queste sono le questioni diciamo su cui dovremmo fare
14:49un altro incontro perché vanno approfondite perché altrimenti continuiamo a girare intorno
14:57e a questioni che riguardano poi e vediamo poi alla fine al riconoscimento dello Stato
15:04Israele dove, lo dico da giurista, guardate non è questione dei quattro requisiti della
15:11Convenzione di Montevideo nel mio 133 dove ci si mette a dire sì ma non tutti esistono
15:18eccetera, avete visto anche il nostro governo ma non ci sono ancora le condizioni, è una
15:25questione fondamentale, politica, di alto valore simbolico, cioè si vuole davvero riconoscere
15:32l'esistenza di una popolazione palestinese, l'identità, l'autodeterminazione e l'unitarietà
15:41come dicevo prima e questo è il tema. Questo incontro è stato fatto perché vedete quando
15:48si è avviato, è stato presentato l'accordo di Trump, io per primo ne abbiamo discusso internamente
15:54ho detto non possiamo assolutamente rinegarlo dal punto di vista politico, l'alternativa
16:03è il genocidio, però ho parlato con grande attenzione dell'avvio di un processo di pacificazione
16:10tutto da costruire con tantissime incognite e questo incontro serve per tenere la luce e i
16:19riflettori accesi perché il rischio è che qui ritorni il silenzio e quindi le nostre coscienze
16:29ritornino mute e non lo possiamo permettere di fronte alla popolazione palestinese così sofferente.
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