(LaPresse) «Il ragazzo ha risposto, nient’altro, in questo momento è davvero preoccupatissimo e sconvolto per le condizioni del ferito a cui manifesta ovviamente vicinanza, augurandogli il meglio e anch’io personalmente vorrei fare lo stesso per la famiglia perché mi sembra doveroso farlo assolutamente come genitore». Così Elena Patrucchi, legale di Ahmed Atia, il 18enne accusato di aver partecipato all’accoltellamento dello studente della Bocconi, al termine dell’interrogatorio di garanzia nel carcere di San Vittore. Alla domanda se il giovane avesse chiesto carta e penna per scrivere alla famiglia della vittima, l’avvocata ha risposto: «Lo ha fatto. Scriverà una lettera. Senz’altro».
00:00Non dico nient'altro, grazie. Davvero, no, cercate di capire. In questo momento vi dico solo che ha risposto, nient'altro.
00:08Ieri un'agenzia ha letto una sua dichiarazione in cui diceva che i ragazzi non si sarebbero resi conto della gravità dei fatti.
00:18Davvero, ve lo ripeto, basta, no comment.
00:20Non è quello che ha detto la collega.
00:21No comment.
00:23Ecco, perché abbiamo fatto una cosa.
00:25Ho solo detto che il ragazzo ha risposto, nient'altro. In questo momento davvero preoccupatissimo e sconvolto per le condizioni di Davide, a cui manifesta ovviamente vicinanza, augurandogli il meglio.
00:41E anche io personalmente vorrei fare lo stesso per la famiglia, perché mi sembra doveroso farlo assolutamente come genitore.
00:50Lui è quello che ha la posizione più sfumata, diciamo.
00:53Basta, davvero, basta. Grazie.
00:55Mi ha chiesto carta e penna per scrivere la famiglia.
00:58Per favore.
00:59Lo ha fatto?
01:00Scriverà una letta.
01:01Senz'altro, senz'altro.
01:03Ok? Grazie.
01:04Grazie a voi.
01:05Avete chiesto per fare questa stanza, sì, immagino, forse almeno di domiciliari, no?
01:11O no?
01:12Sì.
01:12Ho chiesto di domiciliari, diciamo, l'attenuazione della misura.
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