00:00Uno tsunami di novità nel duemilaventisei Giovanotti rimette il mondo in moto, pedala, canta, sogna, attraversa paesi e città come un esploratore del presente ed ecco che arrivano un album, un tour mondiale nei festival e il party in Italia.
00:24Troppe novità forse? No, no, dai, non è mai troppo quando c'è della vita e delle cose belle. Allora, l'album, iniziamo dall'album. Qualche settimana fa, parliamo di due settimane fa, non tanto, sono stato a New York, volevo raccogliere delle idee in studio.
00:43Ho preso uno studio di registrazione per una settimana e ho fatto delle session in studio con loro in uno studio vintage, quindi completamente analogico, con un nastro 16 piste degli anni 60, con degli strumenti formidabili.
01:00Vabbè, e ogni giorno sentivo che nascevano delle cose, che non erano però degli appunti come era nella mia intenzione, ma erano proprio delle canzoni, delle canzoni finite, anche un po' imperfette, con degli errori dentro, ma degli errori belli, degli errori vivi.
01:18vivi in un mondo di musica perfetta, di autotune, di grande tecnologia, di strumenti digitali che ti permettono di correggere tutto e di far cantare tutti come se fossimo degli usignoli.
01:30In realtà l'idea di fare un disco così, un po' istintivo e di cogliere quell'istinto e di fotografarlo, mi è piaciuta.
01:40Ho sentito che quello era un disco, è un disco. Sono tornato in Italia e ho detto pubblichiamolo così com'è, non tocchiamolo, è perfetto.
01:47È perfetto nel suo essere imperfetto. E quindi l'ho chiamato New York e Rubini perché è un disco che sente molto la città e non poteva nascere da nessun'altra parte.
02:00Questo disco è il punto di partenza di un grande viaggio in giro per tutto il mondo nei festival, iniziando dall'Australia.
02:07Una specie di grande rincorsa, lunga rincorsa, per saltare poi tra le braccia del mio amato pubblico.
02:15Sarà proprio come sai quando si sale, come nei film, quando ci si ritrova.
02:21E ci ritroveremo in sette eventi, feste importanti, grandi, che faremo in giro per l'Italia, a partire dalla Sardegna,
02:30percorrendo tutto il sud, solo il sud, e risalendo fino a qua, fino a Roma.
02:37Questa sarà la città più nordica che faremo e si chiamano Giova Summer Party.
02:44Suoneremo nei prati, negli spazi dove di solito non si suona.
02:49Costruiremo proprio un villaggio che diventerà un festival, ogni volta diverso, con ospiti diversi,
02:55con il mio set e con una scenografia che vi stupirà.
03:00E ci andiamo a divertire, dai, ci andiamo a divertire.
03:04Un ritorno alla grande, con tanta fame di musica ed emozioni, ma alla base ci sono grande professionalità, impegno e passione.
03:13Mi viene da voi, mi viene dal fatto di fare una cosa e di vedere che questa cosa incontra la simpatia di qualcuno, di tanti,
03:20e quindi si alimenta, cresce e questa cosa succede da sempre.
03:25Risalito in bici dopo il grave infortunio, guarda avanti.
03:29Ma sì, un po', sì, dai, la paura sarebbe stupido eliminarla dalla propria vita.
03:35La paura è utile, la paura è un dispositivo del quale noi non possiamo fare a meno.
03:41L'evoluzione ci ha fornito della paura proprio per stare attenti, non per bloccarci.
03:47Quindi la paura c'è, ma c'è qualcosa che è più forte della paura, che è la gioia, il piacere di fare una cosa che ti piace.
03:55Il suo rapporto col pubblico è sempre più forte ed emozionante.
03:59Lo vivo sempre con più emozione, addirittura con l'età mi commuovo, come i vecchi.
04:06Senti che i vecchi piangono, no?
04:08Mio padre in ultima vita piangeva sempre, quando ripensava le cose belle della vita.
04:15Io comincio a entrare in quella fase in cui mi commuove vedere un ragazzino che ho visto crescere con la mia musica
04:23adesso essere grande, magari con un bambino sulle spalle, al mio concerto.
04:28Questa cosa qua mi commuove, mi fa sentire grato.
04:31La parola non è emozione, l'emozione è troppo vaga.
04:34La commozione è qualcosa di struggente, qualcosa che c'è dentro anche un sentimento di perdita, no?
04:41Perché ti rendi conto che quelle cose belle vanno via.
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