https://www.pupia.tv - Michele Guerra - In questi giorni, si è tenuta a Bologna l’assemblea annuale dell’ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, aperta come sempre dall’intervento del Presidente della Repubblica. L’assemblea ANCI è il luogo in cui si confrontano le politiche dei Comuni, in cui per due giorni sindache e sindaci dialogano in diversi panel sui temi più importanti per le nostre comunità: la sicurezza, l’ambiente, la casa (a me quest’anno è toccato l’onore di aprire il panel sul Diritto all’abitare), il PNRR, il funzionamento amministrativo degli Enti territoriali, i rapporti col Governo e con l’Europa è molto altro ancora. La sicurezza, di cui ogni giorno si parla nelle città e di cui si occupano con giustificata preoccupazione le cronache nazionali e locali, è stato identificato come uno dei problemi principali e comune a tutti i territori. Non importa la posizione geografica, il numero di abitanti o il colore politico dell’Amministrazione: tutti i Comuni chiedono sicurezza come diritto per le proprie comunità e la riportano come problema che i cittadini sottopongono all’attenzione dei sindaci. L’assemblea dell’ANCI non ha scansato la questione, anzi l’ha posta tra le centrali dei suoi dibattiti. Ma a una sola voce e a suon di scroscianti applausi bipartisan, ANCI ha ricordato, in più momenti, che la sicurezza delle città è una prerogativa del Governo nazionale e non dei sindaci e delle sindache, cui invece si continua - un po’ di pancia e molto per ragioni di propaganda - ad imputare la gestione e il coordinamento delle politiche di sicurezza, che non sono in capo ai Comuni. Ascoltate le parole del Presidente della nostra Regione Michele de Pascale e del nostro Presidente ANCI Gaetano Manfredi. E ascoltate gli applausi che le accompagnano e che le immagini ci dimostrano provenire convintamente sia da sindaci di centrodestra che di centrosinistra. Non si scarica nessun barile. Tutt’altro. Si lavora insieme a un problema nazionale e spesso purtroppo anche generazionale, ma ricordando bene con quali competenze. Perché parlare di sicurezza è importantissimo, ma parlarne a caso o in maniera disinformata o disonesta è pericoloso. (13.11.25)
00:00Mi piacerebbe che la politica nazionale dicesse tutta, visto che non solo il governo, visto che ormai le responsabilità di governo in Italia negli ultimi dieci anni sono state equamente ripartite,
00:11che quando in una città c'è un problema di sicurezza, i cittadini non se la devono prendere con il loro sindaco, di qualsiasi colore politico esso sia.
00:21E che la politica nazionale tutta insieme sappia dire se c'è un problema di sicurezza, noi lo ringraziamo questo sindaco, ringraziamo la polizia locale, ringraziamo le comunità locali e lo Stato si prende carico di ciò che la Costituzione invece affida allo Stato.
00:39E poi più risorse per la sicurezza, più telecamere, più presidi delle forze dell'ordine ci portano a riscrivere un nuovo patto sulla sicurezza.
00:51Questo lo voglio ricordare, noi sindaci siamo sovraesposti su questo tema, perché tutti i cittadini vengono da noi e ci chiedono sicurezza,
01:01ma noi più di mandare i vigili urbani non possiamo fare, perché la competenza della sicurezza è una competenza dello Stato centrale.
01:08E questo noi non ce lo dobbiamo dimenticare.
01:12Noi ci dobbiamo riappropriare dello spazio pubblico, lo dobbiamo far vivere insieme ai nostri cittadini.
01:19Questo è un atto di sicurezza democratica, ma questo è il nostro compito, non altro.
01:24L'altro compete a chi ha la responsabilità della sicurezza pubblica.
01:28E questo è il fondamento del patto della fiducia civica che c'è tra le amministrazioni locali e il Governo centrale.
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