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  • 7 settimane fa
SONO PASSATI QUASI TRE ANNI dal suo ultimo progetto discografico. Questo venerdì, 7 novembre, Giorgia pubblica il suo nuovo album di inediti intitolato G. Un disco che oggi le permette di essere completamente se stessa. Infatti, l'artista sta vivendo un momento di pura grazia. Il suo 2025 ha preso il via con il successo de La cura per me, brano con cui ha partecipato in gara al Festival di Sanremo. Una canzone che è stata certificata platino e che è stata per 12 settimane consecutive ai vertici delle classifiche di vendita con oltre 150 milioni di stream globali. Poi, un tour estivo completamente sold-out con il quale ha festeggiato i trent'anni del suo brano iconico Come saprei. E ora il nuovo impegno come conduttrice a X Factor, dove settimana dopo settimana fa sognare il pubblico unendo freschezza e talento puro. Mica male...

La verità è che oggi Giorgia si dà il permesso di essere semplicemente Giorgia. E lo fa dopo avere attraversato più fasi. Compreso un momento in cui, pochi anni fa, si è chiesta se il suo futuro fosse ancora nella musica. Oggi, però, la risposta è più certa che mai. E il suo disco G ne è la prova. Nella tracklist la cantante alterna più sensazioni. Dialoga con la Giorgia più piccina e insicura in Carillon e dichiara in più canzoni la sua felicità in campo affettivo (e non per forza nella relazione di coppia). Poi, riporta al centro le canzoni e la loro emozione. E regala sorprese inedite, come la nuova versione de La cura per me, in duetto con Blanco, autore del brano assieme alla stessa Giorgia e a Michelangelo.

Abbiamo incontrato Giorgia a pochi giorni dall'uscita di questo suo disco (e a poche settimane dalla partenza del suo nuovo tour nei palasport: qui trovate le date). Ecco cosa ci ha raccontato.

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Trascrizione
00:00Benvenuta Giorgia su Style Magazine. Grazie. Allora, il nuovo album G esce il 7 novembre
00:06e arriva quasi tre anni dall'ultimo. Sì. A chi dedichi questo lavoro? Ah, che bello.
00:12Allora, questo lavoro lo dedico intanto a chi veramente lo stava aspettando, perché
00:21effettivamente a volte mi prendo dei tempi un po' lunghi, e poi lo dedico alle persone
00:27che mi hanno aiutato a farlo, perché mi hanno proprio rimesso nella musica e hanno fatto
00:32un grande lavoro per me e sono molto grata, quindi è tanto mio quanto loro.
00:38E oggi quando si parla di te si usa spesso il termine rinascita. Forse perché hai ritrovato
00:44un legame nuovo, ancora più forte col pubblico. E non è la prima volta tra l'altro che si usa
00:50quella. Vabbè, ci sto, mi piace però. Devo capire se ci si abitua a questi alti e bassi
00:55in una carriera. Questa continua rinascita. Mi piace, però mi piace, è una bella parola.
01:04Poi, insomma, questo è anche un mestiere dove rinascere, non è così facile come sembra
01:10o non è così scontato. Diciamo che quello che è successo nell'ultimo anno e mezzo era
01:16abbastanza inaspettato, perché comunque dopo 30 anni di carriera che mi ha dato tanto, poter
01:22vivere un momento che mi sta dando altrettanto, era proprio qualcosa di inaspettato, è veramente
01:26un regalo per cui ringraziare. Quindi se la vogliamo chiamare rinascita io ci sto.
01:34E nel disco c'è chiaramente La Cura per me, nella versione originale e poi c'è una nuova
01:39versione. A chi è venuta l'idea di fare, di inserirla nella Tractis?
01:43Sinceramente, se non mi ricordo male, devo essere stata io, insieme probabilmente alle
01:51mie magnifiche direttrici artistiche del disco e della vita, che, fatalità, sono donna e
01:59sto lavorando con un gruppo di donne meravigliose, forse sarà anche per quello la rinascita,
02:03non lo so. Però mi pare di ricordare che io ho detto, ma non avevamo una voce di Riccardo,
02:09e lui è stato stupendo perché ha accolto, lui e il suo gruppo di lavoro hanno accolto
02:14l'idea nostra di farla anche insieme e l'ha ricantata anche. Quindi noi avevamo comunque
02:20una voce, c'era questo demo suo che era arrivato, che era bellissimo. Ci tenevo un pochino che
02:25anche la gente lo sentisse perché era veramente emozionante. Era la mia prima volta che ho sentito
02:30la cura per me, era già perfetta così. E nella versione insieme c'è la sua parte e quello
02:38che io ho dato di mio alla canzone, che sono cose che si mescolano e viene fuori una cura
02:44per me ancora diversa. E sono molto felice e grata anche a lui che abbia voluto regalarmi
02:50questo gioiellino.
02:53E nel disco c'è una canzone che si chiama Carion, che è un dialogo fra la Giorgia di oggi
03:01e la Giorgia di un tempo. Una Giorgia che sentiva di avere dentro ancora qualcosa che
03:07non riusciva a raccontare bene.
03:08Sì, quelle cose che non ti dici facilmente, no? Infatti non l'avrei scritta. È arrivata
03:13questa canzone, mi è sembrata perfetta quasi. Probabilmente non avrei potuto raccontarlo
03:18meglio io perché poi è un racconto piuttosto intimo, insomma. Poteva essere anche cambiata,
03:23è fatta al maschile, dedicata a qualcuno, o comunque al femminile dedicata a qualcun'altro.
03:28Però diciamo che è proprio uno specchio, come se mi fosse stato messo davanti uno specchio,
03:33quindi è un po' la media adesso che parla con quella ragazzina che aveva mille paure
03:37e una vera difficoltà a tirare fuori i propri sentimenti. Era una ragazzina molto timida,
03:43molto chiusa, che aveva dentro il fuoco, ma fuori era assolutamente, sembrava chiusissima,
03:49immobile nel suo essere. Invece queste due metà si uniscono adesso, si devono unire.
03:57Insomma, arriva un momento nella vita in cui bisogna essere, diventare più possibile
04:01un'unità, piuttosto che essere spezzettati, come accade spesso.
04:09E non possiamo non parlare di X Factor?
04:11Non possiamo non parlare di X Factor?
04:13Ma certo.
04:14Parliamole.
04:14E che cosa vuoi dire di X Factor?
04:15Voglio sapere.
04:16Vuoi venire, vuoi fare l'audition?
04:18Meglio di no.
04:19Però siamo nel live, quindi volevo capire se c'è un momento della puntata live che
04:28proprio ti piace e un momento che detesti.
04:31Allora penso che tu possa immaginare quello che detesto, che proprio soffro in una maniera
04:37che non è neanche professionale rispetto a un conduttore, è la busta famosa dove c'è.
04:41Anzi, forse ho cambiato. Il momento più difficile è il ballottaggio finale, quindi quando hanno
04:47cantato i due e aspettiamo di sapere chi esce. Quello veramente diventa sempre più complicato
04:53perché poi questi ragazzi sono stupendi, si crea un affetto, ti dispiace obiettivamente.
05:01Al di là delle capacità di cosa hanno cantato, di come cantano, non te ne frega niente, ti
05:06dispiace e basta. Quindi quello è un momento brutto. Mi piace quando devo, pensa, quando
05:11devo dire i codici, quando devo dire quelle cosine che devo dire, come si vota, le cose,
05:20la liturgia si chiama. Ecco, a me quella parte lì piace. Quando io devo dire le cose che
05:24devo dire mi dicono, dillo! E a me piace tantissimo.
05:28Ultima cosa, dal 25 novembre torni nei palasport. Sì. La primissima cosa che pensi che ti viene
05:36in mente. Oddio. Ok. Oddio.
05:39Questa è la mia indole. Sì, beh, ecco. No, è perché vorrei dare il massimo che si può
05:46dare e ho mille paure di non essere precisi, puntuali, pronti. Ma lo saremo, incredibilmente.
05:56Poi ho una band spettacolare, avrò un palco bellissimo, il pubblico mi dicono che è pronto
06:02e quindi insomma sarà anche un modo di ritrovarsi, riabbracciarsi, cantare insieme, in qualche
06:08modo festeggiare questo affetto che ci lega da tanto tempo, con quelli che sono legati
06:14da tanto tempo e anche con chi invece arriva da poco e scoprirci reciprocamente.
06:19Grazie mille.
06:20E grazie a te!
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