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  • 2 giorni fa
Nuovo presidio di protesta a Parma dopo il caso dei cori fascisti nella sede di Fratelli d'Italia. «Dimostriamo che Parma è, e sarà sempre, antifascista» lo slogan che ha riunito partiti, collettivi e società civile davanti al monumento al Partigiano in piazzale della Pace. Un migliaio di manifestanti si sono radunati pacificamente a poche centinaia di metri dalla sezione locale del partito di Giorgia Meloni, dove la sera del 28 ottobre (anniversario della marcia su Roma) alcuni membri di Gioventù Nazionale hanno cantato inni al Duce. La giovanile del partito é stata commissariata dai vertici regionali, nei prossimi giorni la nomina del commissario. Presenti al presidio Anpi, Cgil, Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Anppia, Libera, Legambiente, Avs, Movimento 5 Stelle, Pci, Udu, Ssu e Arci. Presente anche il sindaco Michele Guerra. «Parma - ha detto si riconosce nei valori antifascisti di questo presidio e respinge con tutta la sua forza quello che è accaduto, dobbiamo stare attenti a non minimizzare e pensare che siano solo ragazzate».

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Trascrizione
00:00E' bello non riuscire a vedere dove arriva il mare di persone che stamattina ha scelto di venire qui, di scendere in strada per dire che Parma si riconosce nei valori antifascisti, nei valori della resistenza che stanno scritti nello statuto del nostro comune.
00:17Chi entra in quel palazzo, chi si siede nel consiglio comunale di Parma deve sapere che si siede in un consiglio comunale che rappresenta una città il cui cuore è nei valori antifascisti e della resistenza.
00:33Quanto più belle erano le canzoni che ascoltavamo adesso qui in attesa degli interventi di quelle orrende canzoni squallide di propaganda fascista che abbiamo ascoltato qualche sera fa in Borgo del Parmigianino.
00:52Ci sono delle cose che dobbiamo avere chiare. La prima è stato commesso un reato grave della nostra città. L'apologia di fascismo è un reato.
01:05E come tale va punito, va perseguito. Non a calci nel sedere, come dice il ministro Crosetto, che è un metodo che noi non riconosciamo, ma dentro uno stato di diritto che deve punire chi commette questo reato.
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