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  • 2 giorni fa

Questo è un film "che parla di dolore, di lutto ma soprattutto parla di metamorfosi. Riguarda la capacità di riuscire a ritrovare il senso profondo delle esperienze umane più contrastanti, e raggiungere quel luogo interiore unico, che c'è in tutti noi, superando l'illusione della separazione dagli altri. Anche se sembra inimmaginabile visto ciò che sta accadendo nel mondo, le divisioni e tutto il resto, c'è qualcosa che ci unisce tutti". Lo spiega la regista premio Oscar per "Nomadland", Chloé Zhao, alla Festa del Cinema di Roma per presentare il film che molto probabilmente la riporterà in prima fila per la statuetta, "Hamnet", con Paul Mescal e Jessie Buckley, già vincitore al Toronto film Festival e di un'altra mezza dozzina di riconoscimenti internazionali, in sala dal 5 febbraio con Universal. La pellicola, coprodotta da Steven Spielberg e Sam Mendes, porta sul grande schermo l'omonimo pluripremiato bestseller del 2020 scritto da Maggie O'Farrell. (ServizioDi Nicola Roumeliotis)

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