(Fabrizio Geremicca) La presenza di Teva, azienda farmaceutica israeliana, al Pharmaexpo in corso di svolgimento a Napoli alla Mostra d’Oltremare ha infiammato la protesta degli attivisti per la Palestina. Questa mattina, all’interno del padiglione fieristico il professore Maurizio Manno, che insegna Medicina del lavoro all’università Federico II e fa parte della Rete dei sanitari per Gaza, ha letto un comunicato che era un j’accuse verso il colosso farmaceutico israeliano. Ha citato passi del codice etico dell’azienda ed ha poi chiesto, come se si rivolgesse agli amministratori della società: «Come si conciliano tali principi con il coinvolgimento indiretto di Teva nel genocidio in atto? Con la distruzione dei 36 ospedali di Gaza, con l’uccisione di 1700 sanitari e 250 giornalisti?».E ha proseguito: «Teva finanzia l’esercito israeliano con le imposte, circa 17/18 miliardi di dollari, e grazie alla legislazione israeliana beneficia di un mercato vincolato, imponendo ai palestinesi prezzi più alti ed impedendo loro l’accesso a farmaci più economici, come quelli di Cina ed India. Con la sussidiaria SLE pratica apartheid medica perché distribuisce vaccini ai coloni e non ai palestinesi». Poi Manno conclude: «Noi sanitari per Gaza, ai quali fanno orrore razzismo ed antisemitismo, sollecitiamo Teva affinché in adesione ai suoi proclamati principi chieda al governo israeliano l’immediato e permanente cessate il fuoco e la riattivazione dei canali per gli aiuti umanitari». All’esterno della Mostra d’Oltremare - in viale Kennedy - erano intanto in presidio un centinaio di attivisti per la Palestina. Scandivano slogan contro l’azienda farmaceutica e contro il sindaco Gaetano Manfredi, che accusavano «di non applicare l’ordine del giorno che egli stesso ha votato sulla non cooperazione e sul boicottaggio». I manifestanti sono poi riusciti ad entrare da un ingresso secondario all’interno dei padiglioni del sito e lì hanno continuato la protesta con cori e bandiere. Quando sono usciti sono stati circondati dalla celere. Secondo gli attivisti «le forze dell’ordine hanno attuato una carica completamente gratuita mentre stavamo andando via». Cinque manifestanti sono stati fermati e tre alla fine sono stati arrestati. Fanno riferimento al sindacato Si Cobas, al laboratorio politico Iskra ed al centro culturale Handala. Domani mattina (domenica) gli attivisti terranno una conferenza stampa in viale Kennedy e lunedì saranno in presidio al Tribunale per la udienza di convalida dei 3 arrestati. Venerdì sera, invece, in apertura della stagione teatrale le lavoratrici ed i lavoratori del Mercadante hanno letto un comunicato in solidarietà con la Palestina.Questa invece la nota della Questura di Napoli: «Nel primo pomeriggio odierno, la Polizia di Stato ha tratto in arresto 3 soggetti, di cui due uomini e una donna, di 22, 33 e 46 anni per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.In particolare, nei pressi del padiglione 5 della Mostra d’Oltremare, durante lo svolgimento della fiera farmaceutica “Pharmaexpo”, un gruppo di soggetti, al fine di entrare nel padiglione, dopo aver divelto le transenne poste a protezione, le hanno scagliate contro gli agenti, aggredendoli anche fisicamente. Successivamente i predetti si sono diretti verso via Marconi, dove hanno proseguito nella loro condotta aggressiva nei confronti degli operatori. Si rappresenta che 2 poliziotti hanno riportato lesioni rispettivamente guaribili in 4 e 7 giorni, mentre il Dirigente del servizio di Ordine Pubblico ha ricevuto una prognosi di 30 giorni».
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