Vai al lettorePassa al contenuto principale
  • 4 settimane fa
In occasione di Open Roads – New Italian Cinema, la rassegna organizzata dal Film at Lincoln Center di New York e da Cinecittà, ecco l'incontro con Edoardo De Angelis per Comandante, il suo ultimo film che ha aperto il Festival di Venezia 2023.
Trascrizione
00:00Quando noi diciamo guerra, questa è solo una parola, ed è solo una parola, rimane tale pertanto che guardiamo in mezzo di guerra che sono lontane,
00:14anche le più efferate, le più spietate, le più crude, quelle più censurabili, quelle che dobbiamo nascondere ai bambini,
00:24anche quelle rischiano di rimanere lontane, quando noi non ci medesimiamo, quell'essere uguale che sta all'acqua nel teatro di teatro,
00:37fin quando non immaginiamo noi stessi, e questo è quello che ho provato a fare, calarmi insieme ai miei restauraggi in quel teatro,
00:50sentire come l'oro il freddo pungente della notte dell'Atlante, l'odore di polvere da spada, di carne bruciata per un altro reciso,
01:06la paura di morire da un momento all'altro, la sensazione effimera di protezione che può dare un pesce di metallo
01:22che è messo nell'Atlante, la contiguità, il sacrificio che mesce dal dove procedere,
01:33quell'unico centimetro quadrato di ossigeno che ci dava una minima sensazione di possibile sopravvivenza,
01:40l'abbraccio caloroso in cui ci scegliamo per fare pace davanti a un tubo eroso.
01:56Ecco, tutto questo per me ha generato la vita sentimentale, emotiva, nella costruzione di una messa in scena,
02:08se non avesse avuto, se non come centro, come fuoco, come l'essere umano,
02:18rischia di restare un'esperienza evidente.
02:23La scena che mi ha commosso il più è stato il momento in cui i paliani e i belgi,
02:32davanti a una scoperta sensazionale per l'epoca, perché è quella della padronina fritta,
02:40si sono seduti, hanno fatto pace, cantando una canzone di guerra della guerra precedente.
02:51Lì mi ha fatto sentire, siccome poi io amo girare il film seguendo la loro sequenza cronologica,
02:58e quella sequenza l'ho girata a fine, mi ha fatto ricordare che anche nel dramma più serato,
03:13anche in guerra, anche sotto l'unità dittatoriale,
03:17e quindi anche sotto il fascismo come l'epoca in cui non viveva,
03:24è possibile, perché è successo,
03:29che non ci si dimentichi di cosa significa essere umani,
03:34che non ci si dimentichi di quanto è importante la relazione con la nostra cultura,
03:39la cultura più profonda,
03:41che ci impone dei limiti anche nell'esercizio della violenza,
03:45anche in guerra che sembrerebbe il teatro più privo di regola.
03:51Ma ricordiamoci che dopo quella guerra,
03:54è stato un tribunale,
03:55quello di Noribeta,
03:57che è stato venito per determinati crimini contro l'umanità,
04:01determinati crimini di guerra,
04:03non si dovessero,
04:04non si sarebbero dovuti di commettere mai.
04:07E questo non è una storia,
04:10una storia fantastica,
04:12questo è successo.
04:13quindi con quell'abbraccio,
04:19mi ha fatto ridere e mi ha fatto comune,
04:21che poi è quello che persegue in un futuro,
04:24quello che mi attrae sempre,
04:26come una calarra,
04:28che mi ricorda
04:29la vita più che mi attrae,
04:33la compresenza,
04:35gli elementi sentimentali,
04:37gli antichi,
04:38gli travolghi,
04:39segui un libro precario,
04:42dove tu non sai decidere,
04:44devi piacere di vivere,
04:47e alla fine ti sciogli,
04:49probabilmente,
04:50con un pianto,
04:51con il sorriso,
04:53riconoscendo,
04:57che se sei ancora vivo,
04:59forse da qualche parte puoi ancora anche andare.
05:02Penso che la storia di un uomo,
05:04la storia di tutti gli uomini,
05:06se io parlo di me,
05:07parlo di che?
05:09Parlo anche di tutte le altre sorelle,
05:12di tutti gli altri fratelli,
05:13qualcosa che ci accomuna,
05:15che noi non sappiamo dire esattamente cosa è ineffabile,
05:18e non lo diciamo in un trattato scientifico,
05:22in un sussidiario dell'umanità,
05:25noi lo diciamo nei film,
05:26perché raccontiamo le storie,
05:28e quando noi raccontiamo le storie,
05:29che siamo davanti a un fuoco,
05:31voi amici a cena,
05:33vetro scassato in un cellulare,
05:36noi, finché raccontiamo la storia di un essere umano,
05:39raccontiamo la storia di tutti,
05:40e già dentro di noi intrinseco un elemento universale,
05:46qualcosa che ci riguarda tutti gli stupi.
05:50Quindi forse l'assenza di sforzo,
05:56mi porta ad un gesto naturale,
06:03e quello forse è il più universale che io posso immaginare.
06:10Grazie a tutti.
Commenta prima di tutti
Aggiungi il tuo commento

Consigliato