Omaggio a... era una trasmissione ideata e condotta da Narciso Parigi in compagnia di Rossella Pasqualini della durata di circa 30 minuti a puntata. Il suo scopo era quello di ripercorrere in ogni puntata la vita di un'artista della musica italiana del passato. Questa prima puntata era dedicata a Mario Ruccione e Narciso Parigi canta live, in sua memoria, un medley di successi. Registrato negli studi televisivi del CPT Centro di produzione televisiva di Calenzano per conto dell'emittente Teleregione Toscana. 1983. Tratto dagli archivi di Mauro Montagni. Non pubblicate materiale dal canale senza la mia autorizzazione. Se avete da fare dei reclami prima di far partire l'azione sanzionatoria (che a voi non porta nessun vantaggio) contattatemi, anche perchè si tratta di materiale introvabile del quale ho fatto la digitalizzazione da nastro master originale che comunque non è in vostro possesso.
00:30Grazie Andrea di essere venuto qui con noi e con me, con Rossella, con Rossella e il babbo, questo è mio figlio, ho pregato, tu l'hai conosciuto Mario Ruccione, tu non te lo ricordi magari Andrea, però era piccolino, ma l'ha conosciuto.
00:51Non saprai le canzoni naturalmente di Ruccione, ma io ti dico guarda, mi fa un accordo in fa minore e vorrei ricordare a tutti i nostri amici alcuni pezzettini di canzoni che Ruccione scrisse e che tutti, tutti, dico tutti, hanno cantato, almeno la generazione mia.
01:12Villa triste, tra le mammole nascoste, il colore delle ametiste, poche cose sono rimaste.
01:24Le domande, le risposte, il colore della veste, la canzone che cantaste, le bugie che mi dicesti, Villa triste.
01:46E chi non ricorda, Villa triste, che poi in questa canzone fecero tante parodie, chi la metteva in una maniera, chi in un'altra, io ne sapevo una che non posso cantarvela perché altrimenti chissà cosa ci farebbero.
02:00Ma un'altra bellissima canzone che Ruccione scrisse negli anni, appunto dopo Villa triste.
02:06Vecchia Roma, sotto la luna non canti più, le stornelli e le serenate di gioventù.
02:21Il progresso l'ha fatta grande, ma sta città, ma per me non è più come l'ai, tant'anni fa.
02:36Il progresso l'ha fatta grande, ma per me non è più come l'ai, tant'anni fa.
03:06Chi lo sa, non c'è più, ma il tempo è sempre bello, è la gioventù che poi passa, il tempo rimane, rimane, vengono nuovi giovani.
03:16E un'altra canzone però che furoreggiò fu...
03:21Va, serenata celeste, celeste come gli occhi di una donna.
03:37E Ruccione la fece assomigliare a una madonna.
03:45E come no.
03:47E poi un'altra canzone, mi ricordo, fu...
03:51Ma una canzone che ebbe tanto successo, questa è una festa di Sanremo, ma l'anno precedente mi pare,
04:08una canzone che lì ci fu un po' di rumore a Sanremo, perché io presentavo, dopo ve la racconto, ma fu...
04:16Buongiorno, tristezza, amica della mia malinconia, la strada la sai, è quella che rondì dell'allegria.
04:34Buongiorno, tristezza, torniamo dove un giorno ti incontrai, e dissi di lei, mi vuole ancora bene, e mi sbagliai.
04:54Piancono le foglie gialle tutte intorno a me, chiedono all'amor morio dei platani dov'è, vedendomi con te.
05:16Buongiorno, tristezza, amica della mia malinconia, la strada la sai, è quella che rondì dell'allegria.
05:36Ma con buongiorno, tristezza, cari amici, venne fuori un'altra canzone che io ebbi appunto la soddisfazione di lanciare a Sanremo, cioè di presentare.
05:47Solamente Lucione aveva già firmato questa canzone, e in cantatella non potete mettere la sua firma, e la firmò Bonagura, ma che Bonagura era il paroliere.
05:58Successe però che al Salone, allora i festival lo facevamo dal Salone delle Feste, in cantatella ebbe più successo delle altre canzoni, che poi la cantavamo lo stesso io e Villa.
06:13Ma la Cetra, che non aveva inciso quella canzone, non aveva nessun rappresentante, allora la Cetra era della Rai, come il resto lo è adesso.
06:24Insomma, fatto sta che in cantatella e Cicciucci, un'altra canzone che ebbe molto successo, ma non era di Lucione, era di Seracini, un toscano,
06:31in cantatella la fecero fuori e fecero arrivare a Buongiorno Sistenza, perché così avevano il disco, tanto alla Cetra, tanto l'avevano, io incidevo per la patè,
06:45e praticamente si accontentò tutti, io in cantatella e Buongiorno Sistenza, che già avevo inciso.
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