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  • 7 settimane fa
Milano, 29 nov. (askanews) - Un cortometraggio che accende i riflettori su una patologia debilitante ma troppo spesso sottovalutata come l'asma grave. Promosso da AAIITO (Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri) e realizzato con tecnologie all'avanguardia come l'intelligenza artificiale, il corto Respira. Un nuovo vento per l'asma grave racconta, attraverso uno sguardo simbolico ed emotivo, la quotidianità di chi è affetto da questa patologia cronica che impatta gravemente sul benessere e sulla qualità della vita.

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«L'obiettivo di questo cortometraggio è quello di rappresentare e comunicare attraverso delle immagini - che sono immagini emozionanti e di impatto molto significative - quella che è la condizione di vita di un paziente che soffre di asma severa, quella che è la complessità della vita di questo paziente nell'attività quotidiana, nelle prospettive, nell'attività fisica e nelle relazioni sociali», racconta ad askanews Antonino Musarra, Responsabile comunicazione AAIITO. «Ed è qualcosa che spesso non emerge, perché è difficile che il paziente sia in grado di comunicare anche al proprio medico questa condizione così limitativa».

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Il cortometraggio, presentato in anteprima all'Anteo Palazzo del Cinema di Milano, vuole soprattutto lanciare un messaggio di speranza: la ricerca medico-scientifica ha fatto passi da gigante e oggi esistono farmaci biologici personalizzati che, grazie a terapie mirate "su misura" del singolo paziente, rappresentano, appunto, un «nuovo vento» nel trattamento di questa patologia.

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«I farmaci biologici sicuramente hanno costituito la vera innovazione della terapia dell'asma grave, che quindi consente una gestione molto più mirata di questi pazienti», sottolinea Maria Beatrice Bilò, Responsabile formazione AAIITO. «Da un punto di vista clinico, significa che questi pazienti hanno meno riacutizzazioni, hanno un'asma molto più controllata, non usano cortisonici per via orale, hanno una migliore capacità respiratoria e quindi tutto questo si traduce in un miglioramento significativo della loro qualità di vita gravemente compromessa da questa patologia. Migliorano moltissimo la qualità della vita, nel senso che vanno proprio ad agire positivamente su tutti quegli aspetti che erano stati compromessi nella vita quotidiana del paziente, in termini lavorativi, in termini sociali, in termini anche di rendimento scolastico. Quindi, indubbiamente, restituiscono una vita normale, «normale», a queste persone».

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Il cortometraggio «Respira» è solo l'ultimo tassello della più ampia campagna «Dottore ho l'asma. È grave?», lanciata da AAIITO nel 2020 anche con l'obiettivo di coinvolgere il mondo della politica e delle istituzioni.

«Una campagna ad ampio respiro, una campagna che vuole utilizzare questo sistema di comunicazione un po' innovativa, un po' emotiva, un po' d'impatto per trasmettere dei messaggi molto importanti», puntualizza ancora Musarra. «Un supporto non soltanto per i medici e per i pazienti, ma anche per i caregiver di questi pazienti, per l'opinione generale ma anche speriamo per i decisori, che possano rendersi conto dell'importanza di far aumentare il numero di centri specialistici per la cura dell'asma grave per offrire più possibilità di terapie a questi pazienti».

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Il cortometraggio «Respira» è stato realizzato da Filippo Losito, Riccardo Milanesi e Giovanni Abitante di Holden.ai.StoryLab. Il progetto ha visto la collaborazione dell'Associazione pazienti Respiriamo Insieme APS e il contributo incondizionato di AstraZeneca, GSK e Sanofi.

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00:00Un cortometraggio che accende i riflettori su una patologia debilitante ma troppo spesso
00:05sottovalutata come l'asma grave. Promosso da Aito, associazione allergologi, immunologi
00:11italiani, territoriali e ospedalieri e realizzato con tecnologie all'avanguardia come l'intelligenza
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00:35immagini che sono delle immagini diciamo emozionanti, di impatto, molto significative, quella che
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00:56il paziente sia in grado di comunicare anche al proprio medico questa condizione così limitativa.
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01:06soprattutto lanciare un messaggio di speranza. La ricerca medico-scientifica ha fatto passi
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