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  • 2 mesi fa
Il Frankenstein più bello mai visto al cinema, il sorriso di Julia Roberts che incanta sempre, la gara dei minuti di applausi in sala, À pied d’œuvre di Valérie Donzelli, No other choice di Park Chan-wook, più le ultimi immagini di Marianne Faithfull in un documentario e i look da dimenticare (per sempre).

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Novità
Trascrizione
00:00La giornata di oggi è cominciata con Frankenstein di Gielmo del Toro, una sua ossessione, che
00:13ha deliziato tutti con il mostro più buono della storia del cinema.
00:17Certo, si sapeva, sotto le cicatrici c'è Jacopo e Lordi, uno non esattamente uguale
00:21al gobo di Notre Dame, però qui stiamo parlando di un livello pari a Pete Cruz in intervista
00:26con il vampiro. Capelli lunghi, sguardo dolente, muscoli guizzanti, roba da salivazione zero.
00:32Il film funziona, dura sei mesi ma funziona e porta la storia dello zombie che non muore
00:37mai, creato da Victor Oscar Isaac, su un piano del tutto romantico, quasi rosa, tanto che
00:43a un certo punto, mostro più, mostro meno, pare di vedere Dracula con Mina, sostituita
00:47qui dall'Elisabeth di Mia Goth. Frankenstein è prodotto da Netflix, al cinema ci andrà
00:52solo per tre settimane e qui a Lido, giusto per farvi capire la grande lotta dei puristi
00:57contro lo streaming, ogni volta che compare la N di Netflix sul grande schermo scattano
01:02i bu, eppure tutti vogliono entrare in sala, tutti a chi mi lascia fuori lo uccido.
01:08Sempre di sotterranei, forse popolati di mostri, ma fatti di cunicoli scavati dai tombaroli,
01:13di Pompei, di Ercolano, degli archivi del Museo Nazionale di Archeologia, parla sotto le
01:19nuvole di Gianfranco Rosi, secondo film italiano in concorso. Un'esplorazione in bianco e nero
01:24di Napoli, appunto, città stratificata che al solo dirlo, ricordarlo, si è rivoluzionari
01:29come dire, signora mia, non ci sono più le mezze stagioni. Eppure, anche nell'ovvietà
01:34di un cliché, il film tiene alta l'attenzione con una circolarità di racconti, persone e
01:39rituali, insieme riconoscibili e sorprendenti, anche appunto con la forza di un cliché locale.
01:44Torniamo a ieri, a Super Giulia Roberts, arrivata per After the Hunt dopo la caccia
01:49di Guadagnino, film fuori concorso. Movistar assoluta, di quelle con successi e titoli che
01:55la generazione attuale di attori sogna e purtroppo non vedrà mai, salvo ovviamente intercettare
02:00qualche film di supereroe, Roberts ha sorriso sempre a tutti, come fa da 40 anni, dimostrando
02:06una disposizione d'animo sinceramente autentica. Chi altri avrebbe la forza di fingere così?
02:11È veramente lei, lei che non si risparmia coi fotografi, lei che scherza in conferenza
02:16stampa, lei che a dispetto del cliché di specializzata solo in commedie romantiche, ancora nel
02:212025, è una grande attrice. E nel film di Guadagnino lo dimostra ampiamente. Il film
02:27infatti ha tutto sulle sue spalle, solo che è servita male da una sceneggiatura piuttosto
02:31criptica, una presa più ferma sulla materia e sul senso del ritmo che un film deve avere,
02:36specie con un tema che sta a metà tra thriller e ritratto sociale, le avrebbero fatto dono
02:42di un titolo di prestigio internazionale che da un po' le manca, e forse anche di qualche
02:46premio. Il senso del ritmo, e molto di più, ce l'hanno e lo usano invece molto bene sia
02:52Valérie Donzellì e Park Chan-wok, rispettivamente in concorso con A Pied Ouvre e No Other Choice
02:58non c'è altra scelta. Due film molto convincenti e paurosi su un tema, quello del lavoro precario
03:04dominato dall'algoritmo, dall'automazione, dall'intelligenza artificiale, dai risvolti
03:09in divenire sempre più apocalittici. Mentre Donzellì commuove, con un quarantenne separato
03:14che si mette a fare lo scrittore a tempo pieno, in nome della libertà di espressione, precipitando
03:19però progressivamente nell'indigenza delle app trova lavoro che giocano alla competizione
03:24nel ribasso dei compensi, Walk trasforma in massacro con toni da cartone animato la
03:29voglia di tornare a lavorare di un padre di famiglia, che inizialmente ha tutto e poi
03:34torna a fare colloqui, ma che infine decide di sbarazzarsi della competizione.
03:39Ad oggi No Other Choice è il film con il punteggio più alto della critica, dato riportato sommando
03:44la media delle critiche dei giornali. A Venezia però, come ormai in ogni altro festival importante,
03:50c'è ormai un'altra classifica che fa da gran cassa i film, quella degli applausi riportati
03:54al minuto. Non c'è infatti una proiezione al Palazzo del Cinema che non abbia il suo
03:57dato di applausometro riportato con grande effetto, 6, 10, 5, 8 minuti di mani spellate
04:04che manderebbero al pronto soccorso chiunque per bruciori e scorticazioni. Nonostante ci
04:08sia dietro ovviamente la macchina pubblicitaria, mai un fischio, mai un entusiasmo stentoreo,
04:14anche se in sala grande il pubblico è fatto più di affanni e avventori della gran sera,
04:18la moda non accenna a diminuire. Venezia 2025 è solo al quarto giorno e tutti i film passati
04:25hanno avuto il loro piccolo grande record di applausi. Alla mostra c'è anche la grande
04:31Marianne Faithful con il doc Broken English, titolo rubato dal suo album del 1979, comeback
04:37dopo anni di inattività a causa di droga, vita sregolata, incidenti vari. Girato da Jane
04:42Pollard e Jan Forsyth e condotto letteralmente da Tilda Swinton e George McKay, è anche l'ultima
04:48testimonianza della cantante, morta poco prima della fine delle riprese, a gennaio di quest'anno.
04:54Faithful, con un viso manifesto di una saggezza conquistata sul campo, ripercorre la sua carriera
04:59all'interno del set del fittizio Ministero della Non Dimenticanza. Materiali d'archivio e riflessioni
05:04fulminanti su vita e frequentazioni la restituiscono come quello che troppo spesso si dimentica
05:10dei personaggi tutti riassunti in un nome, in una facile sigla, Marianne la Maledetta per esempio,
05:15e cioè che ogni vita artistica, corta e lunga che sia, ne contiene molteplici.
05:22Infine alcune cose che non vorremmo più vedere alla mostra, personaggi sbucati dal passato,
05:26vecchie glorie, look mamma mia. Per esempio, non vorremmo più rivedere le faccette di Clooney,
05:31i suoi giochi con i fotografi, le sopracciglia alzate, gli ok, le finte pistole e gli obiettivi.
05:36Molto meglio invece sua moglie che ha centrato il look di Venezia 2025, almeno fino ad ora,
05:41un vintage degli anni 90 di Jean-Louis Scherrer, con strascico alzato dal vento, arrivato a favore.
05:48Bentornati invece a Eva Robbins, nel caso del rapimento di Arabella, un personaggio degli anni 90 abbastanza indimenticabile,
05:55e a Carmen Maura, ex musa di Pedro, è qui a Venezia per il film Calle Malaga.
06:00Da vietare invece i ciclisti pizzo di Cloyce Vigny, sia invece le due bellissime barbe di Oscar Isaac e William Dafoe,
06:07e sì anche al bacio tra Emma Stone e William Dafoe che si sono scambiati nel retro dell'hotel Excelsior.
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