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I portuali europei si oppongono alle esportazioni di armi verso Israele

Israele giustifica la guerra a Gaza come autodifesa, ma il dissenso cresce. A giugno, portuali francesi hanno bloccato un carico di componenti per armi destinate a Israele, suscitando sostegno in tutta Europa. I portuali genovesi, da tempo contrari all'export di armamenti, si uniscono alla protesta.

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Trascrizione
00:00Da mesi l'Europa è attraversata da un'ondata di contestazioni contro Israele.
00:09È sempre più criticata la guerra israeliana a Gaza seguita all'attentato terroristico di Amassi il 7 ottobre 2023,
00:16mentre Israele reclama il diritto a difendersi.
00:19Qui i portuali bloccano da anni i carichi di armi destinati a teatri di guerra internazionali, Medio Oriente incluso.
00:37Le società del porto sono colpevoli di essere degli assassini!
00:42I trattati internazionali stabiliscono che guerre e violazioni dei diritti umani dovrebbero impedire la vendita di armi.
00:49Perché le armi europee continuano ad arrivare in Israele? Ne parliamo su European Stories.
00:59Israele importa quasi il 70% dei suoi armamenti dagli USA, che sono anche i principali esportatori di armi al mondo.
01:06La Germania è il secondo fornitore di Israele. Dal 7 ottobre 2023 ha autorizzato esportazioni militari per oltre 485 milioni di euro.
01:15L'Italia produce meno dell'1% ed è il terzo fornitore mondiale di Israele.
01:21Il Trattato sul commercio di armi delle Nazioni Unite e la posizione comune dell'Unione Europea
01:26stabiliscono che gravi violazioni dei diritti umani e crimini di guerra dovrebbero impedire tali vendite.
01:31La posizione comune è vincolante, ma l'UE non ha strumenti per farla rispettare.
01:37Ogni Stato membro può interpretarla a suo modo e decidere autonomamente sulle licenze per l'esportazione di armi.
01:44Dall'inizio della guerra di Gaza, Italia, Spagna, Belgio e Paesi Bassi hanno sospeso o limitato l'esportazione di armi verso Israele.
01:51C'è poca supervisione invece sulle armi di Hamas provenienti principalmente dall'Iran,
01:56paese non firmatario del Trattato ONU sul commercio di armi.
02:01L'impatto della guerra a Gaza sulla popolazione civile sta sollevando dissenso in tutta Europa.
02:13Ma in una rete sempre più fita e coordinata di porti europei la protesta si è trasformata in azione.
02:20A giugno, mentre i portuali di uno scalo vicino a Marsiglia bloccavano un carico di componenti per mitragliattrici
02:26destinate a Israele, si mobilitava anche il porto italiano di Genova.
02:31Non sono gradite le armi del porto di Genova come nel porto di Massiglia.
02:37Il porto di Genova è da anni tra i più attivi nell'opposizione all'export di armi verso paesi in guerra.
02:49Lontano dal caos delle manifestazioni ho incontrato una delle figure chiave del movimento genovese.
02:54Ho iniziato a lavorare nel 2006, a 21 anni, come portuale specializzato polivalente.
03:03Nel 2020, per tutta una serie di attività politiche legate al traffico di armi, legate anche a scioperi,
03:11hanno tentato di spostarmi dal porto di Genova al porto di Tangri.
03:15Iose non ha mai lasciato Genova e continua a raccogliere prove sui carichi di armi nel porto come rappresentante sindacale.
03:23Ci racconta che negli anni i portuali hanno visto passare ogni tipo di materiale bellico nello scalo
03:28e accusano le autorità di mantenere deliberatamente il silenzio sui carichi scomodi.
03:33Negli ultimi ormai due anni abbiamo visto un aumento di quelli che sono gli armamenti
03:39che girano attraverso i porti, porti che ricordiamo sono porti civili.
03:45Abbiamo fatto tutta una serie di esposti a livello legale.
03:48C'è una scusante che loro usano, che è una compravendita tra privati e non uno spostamento di armi tra stati.
03:58Compravendita tra privati come se si comprassero banane.
04:03I portuali di Genova e dei principali porti europei moltiplicano le iniziative per coordinare la loro denuncia
04:10e allertano su una sistematica mancanza di controlli da parte delle autorità.
04:17In Italia esiste una legge che è la 185 del 90, che di fatto vieterebbe il transito e la spedizione di armamenti
04:26in quei paesi che usano come risoluzione finale l'atto della guerra.
04:30Noi chiediamo che i porti civili non vengano utilizzati per spostamenti di armamenti
04:36e che i soldi che oggi servono per il sociale, scuola, sanità, vengono investiti lì, in quei settori.
04:44Nel 2024 l'Italia ha dichiarato di aver sospeso le spedizioni di materiale militare di qualsiasi tipo verso Israele,
04:53onorando però i contratti firmati prima del 7 ottobre.
04:58Questo si traduce in oltre 6 milioni di euro in armi e munizioni,
05:02ma anche manutenzione e pezzi di ricambio,
05:05come per queste aeree di addestramento che il colosso italiano degli armamenti Leonardo
05:10aveva venduto a Israele prima della guerra di Gaza.
05:19L'Unione Europea ha recentemente indicato che Israele sta violando i diritti umani a Gaza.
05:26E allora perché Israele continua a ricevere supporto militare dai paesi europei?
05:30Per capire ho raggiunto alla Spezia, snodo cruciale dell'industria della difesa italiana,
05:37uno dei più attivi e autorevoli analisti italiani nel campo del commercio di armamenti
05:41e anche una voce storica della rete italiana Pace e Disarmo.
05:47I trattati internazionali prevedono che gli stati non possano esportare armi
05:53a paesi dove siano violate le norme sui diritti umanitari.
05:58Perché si continua a esportare?
06:00Il trattato è di fatto un'azione volontaria,
06:05ogni paese poi deve impegnarsi a rispettare le norme scritte in questo trattato.
06:11Le normative sono buone, il problema è poi l'effettiva applicazione,
06:17perché c'è sempre un ampio livello di discrezionalità.
06:21Occorre che le diverse autorità competenti che rilasciano le autorizzazioni
06:25e poi gli stessi governi di fatto verifichino che quelle armi non servono effettivamente
06:32poi per compiere gravi violazioni del diritto umanitario
06:36o addirittura violazioni delle convenzioni di Ginevra.
06:39Come valutate la trasparenza e il controllo dell'export di armi a livello europeo e nazionale?
06:44Tutti i paesi dell'Unione Europea devono riportare sostanzialmente ai propri parlamenti
06:49ciò che viene esportato nei vari paesi del mondo e quindi anche a Israele.
06:54Molto spesso le informazioni sono generiche, si può sapere la generica tipologia,
07:01per esempio velivoli o navi militari, ma un conto è un velivolo che può servire per l'attacco al suolo,
07:09un conto è un velivolo che può servire per il soccorso marino.
07:12E occorre sempre un gran tempo prima che un Parlamento possa esaminare le esportazioni del proprio paese
07:19e quindi nel frattempo le armi sono già arrivate.
07:25Nel maggio 2025 l'Unione Europea ha avviato la revisione dell'accordo di associazione con Israele
07:31dopo aver accertato la violazione della clausola sui diritti umani a Gaza e in Cisgiordania.
07:37A luglio l'Unione ha deciso di rinviare ogni iniziativa, incluse le sanzioni e un possibile
07:44embargo sulle armi, mettendo ancora una volta in evidenza le sue storiche spaccature su Israele.

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