Trema la cavea dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone quando alle 21,15 Skin e co. salgono sul palco e aprono il live con il brano «Charlie big potato» del 1999. Martedì 9 luglio, per il Roma Summer Fest, il ritorno dal vivo degli Skunk Anansie, l’iconica rock band britannica formatasi nel 1994 a Londra, con oltre cinque milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Tappa romana del loro nuovo tour europeo partito dopo la pubblicazione dell’attesissimo nuovo album, «The Painful Truth» (FLG Records), il loro settimo in studio, a distanza di nove anni dal precedente. “Se ci penso bene, sì, abbiamo fatto dei bei dischi a suo tempo - ha raccontato la cantante Skin, - ma è passato molto tempo da quando abbiamo fatto un grande album. Ed è questa la dolorosa verità. Capire questo ci ha portato a realizzare quello che credo sia il nostro disco più bello”. L’urlo dell’eterogeneo pubblico che ha riempito la cavea è assordante quando salgono sul palco. Un sound potente, ipnotico e emotivo, tra rock alternativo, punk e metal infiamma la venue insieme all’energia e la forza della voce di Skin che affascina tutti i presenti che saltano, ballano, cantano. C’è una grande energia in cavea alternata a momenti più intensi ed emotivi. Un ritorno tanto atteso dai fan della band, che chiude il live, di oltre un’ora e mezza, con il bis «Lost and found».