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  • 3 mesi fa
Se c'è un genio che non ha bisogno di presentazioni, è proprio Albert Einstein. Dalla scoperta della bussola all'età di 5 anni alla Teoria della Relatività, le sue scoperte sono state forgiate attraverso le sue esperienze di vita ei suoi pensieri. Una forma di intelligenza eccezionale che ha segnato il suo tempo e non solo.
Trascrizione
00:00Il progresso è parte della nostra vita quotidiana.
00:09Motori aeronautici, dischi, GPS, lettori ottici.
00:15Sono tecnologie ormai di uso comune e tutte esistono grazie alle scoperte di un uomo.
00:23Albert Einstein.
00:25Il fisico più stimato e venerato del XX secolo.
00:29Celebre a tal punto che la sua sola immagine fa incassare milioni di euro l'anno.
00:36Albert Einstein ha rivoluzionato la fisica, ridefinendo la geometria dell'universo appena un secolo fa.
00:43Come ci è riuscito?
00:45Chi era questo bambino che all'età di cinque anni rimase affascinato da una bussola?
00:50Questo fanciullo che sognava di cavalcare un raggio di luce.
00:53Un uomo determinato, assalito da interrogativi semplici, ma che fecero di lui un genio.
00:59Fuori c'è un mondo vasto, che esiste indipendentemente da noi esseri umani,
01:18e che ci sta di fronte come un grande, eterno enigma, accessibile solo in parte alla percezione dei nostri sensi e al nostro pensiero.
01:27La sua contemplazione mi attirò come una promessa di liberazione.
01:32Il possesso intellettuale di questo mondo extrapersonale mi balenò alla mente in modo più o meno consapevole,
01:39come la meta più alta fra quelle concesse all'uomo.
01:42Gli amici che non si possono perdere sono gli uomini del presente e del passato,
01:47che avevano avuto la stessa meta, con i profondi orizzonti che avevano saputo dischiudere.
01:52La strada verso questo paradiso non è comoda o invitante come quella del paradiso religioso,
01:58ma si è dimostrata una strada sicura, e non ho mai rimpianto di averla scelta.
02:02Einstein nacque in piena rivoluzione industriale.
02:15Il XIX secolo era ricco di progressi tecnologici e scientifici.
02:20Mentre la popolazione si spostava in carrozza,
02:23gli studiosi comprendevano l'importanza dell'elettricità,
02:26da poco adottata dalla maggior parte delle industrie.
02:29Thomas Edison, con la sua lampadina elettrica,
02:33aveva acceso la curiosità di molti ricercatori.
02:37La corrente elettrica poteva muovere l'ago di una bussola.
02:41Nacque una nuova scienza,
02:44una che studiava forze invisibili a occhio nudo,
02:48svelando l'infinitamente piccolo e con esso la teoria dell'elettromagnetismo.
02:53Albert fu cresciuto dal padre, Herman Einstein,
02:57proprietario col fratello Jacob,
02:58di una ditta di ingegneria elettrica
03:01e dalla madre, Pauline Koch, appassionata di pianoforte,
03:04che gli trasmetterà l'amore per la musica.
03:08Cresciuto in compagnia della sorellina Maya,
03:11Albert era un bambino solitario,
03:13dal carattere forte e con un disturbo nell'apprendimento linguistico.
03:16A tre anni Albert parlava poco rispetto ai bambini della stessa età.
03:22Era quello che oggi si definisce parlatore tardivo.
03:25I suoi genitori erano piuttosto allarmati
03:27e temevano che avesse qualcosa che non andava.
03:30Forse come meccanismo compensativo,
03:34sviluppò una capacità di analisi visiva acuta che,
03:38nel corso della vita,
03:40gli permise di rappresentare alcuni concetti astratti,
03:43specie quelli attinenti al campo della fisica,
03:46tramite immagini concrete.
03:47Albert si interessò presto alle cose astratte.
03:55Un giorno, nel 1883, a cinque anni, si ammalò.
04:01E in quell'occasione...
04:03Suo padre gli regalò una bussola.
04:06Quello fu per lui un momento davvero importante
04:17che diede una svolta decisiva alla sua vita.
04:22Ricordo che quell'esperienza mi fece un'impressione durevole e profonda.
04:27Dietro alle cose, doveva esserci un che di profondamente nascosto.
04:31A quel tempo, il giovane Albert trascorreva ore
04:39a contemplare il funzionamento della bussola.
04:42Si interrompeva solo per dedicarsi alla lettura di un libro di geometria
04:45donatogli da suo zio Jacob.
04:50Sembra quasi che questi due regali
04:52abbiano predetto in un certo senso la sua intera vita.
04:55Da una parte, la comprensione dell'elettricità e del magnetismo.
04:59Dall'altra, la rivoluzione della concezione
05:01delle relazioni geometriche applicate al mondo.
05:06Sebbene sin da piccolo fosse affascinato
05:08dai misteri della natura e della geometria,
05:11il giovane Albert non amava la scuola,
05:13anzi, sembrava detestarla.
05:17Aveva intuito che, in sostanza,
05:19la scuola funzionava più o meno così.
05:22Io ti dico cosa fare e tu lo fai perché lo dico io.
05:27E questo era del tutto inaccettabile
05:29per il suo modo di pensare e di essere.
05:31Il suo rendimento era eccellente in materie come la matematica e la fisica,
05:36al punto che, rispetto a tutti i suoi compagni di classe,
05:39era incredibilmente avanti
05:41e per questo è probabile che si annoiasse durante le lezioni.
05:45Credo che di certi argomenti ne sapesse quanto i professori,
05:49ai quali, ovviamente, la cosa non andava a genio
05:54perché il brillante giovanotto, in un certo qual modo,
05:57poteva mettere in discussione la loro figura.
06:01Anche per questo, col tempo,
06:03ha sviluppato una totale mancanza di rispetto,
06:06una vera e propria avversione nei confronti delle autorità.
06:10Bene o male, gli anni passarono
06:17e Albert riuscì a cavarsela nella scuola tedesca che detestava.
06:21Aveva un sogno, frequentare il Politecnico di Zurigo
06:24e arrivare a comprendere l'universo.
06:26Quando la ditta del padre fallì,
06:31i genitori partirono per iniziare una nuova attività a Milano,
06:35affidando il giovane ai parenti.
06:39A 14 anni, Albert aveva fatto molta strada come autodidatta
06:43e frequentava i corsi del ginnasio.
06:45Era assai determinato.
06:46Con i genitori lontani, Albert fece di tutto
06:52per abbandonare quella scuola tedesca che tanto detestava.
06:56e gli insegnanti lo accontentarono di buon grado.
07:01Così comprò un biglietto per Milano
07:02e viaggiò fin lì tutto solo.
07:06Si presentò davanti ai suoi genitori,
07:10ma loro non furono affatto felici della sua decisione.
07:15Erano preoccupati.
07:16Cosa avrebbe fatto?
07:17Non aveva conseguito il diploma
07:19e per questo non sarebbe potuto entrare all'università.
07:22Tutti i piani che avevano per l'istruzione del figlio
07:27erano appena andati in fumo.
07:33Albert era felice di aver lasciato quella scuola,
07:36ma così facendo rischiava di non poter accedere all'istituto politecnico.
07:40Herman e Paoline erano disperati.
07:43Che ne sarebbe stato di loro figlio?
07:46Ai due era rimasta una sola alternativa.
07:48C'era una scuola in Svizzera, ad Arau,
07:51che avrebbe permesso ad Albert di conseguire il diploma,
07:54indispensabile per essere ammesso al Politecnico di Zurigo.
08:03Quindi Albert raggiunse Arau,
08:06dove fu ospite di un suo precettore,
08:08il professor Winteler.
08:09Da subito sembrò ambientarsi bene al nuovo contesto.
08:13La differenza sostanziale tra la scuola tedesca e quella di Arau
08:19consisteva nel fatto che quest'ultima era di gran lunga più liberale.
08:24Era così perché l'istituto si prefiggeva come obiettivo principale
08:28quello di aiutare gli studenti a crescere,
08:31a sviluppare opinioni proprie e idee proprie.
08:34Una differenza incredibile rispetto al precedente metodo
08:38del fai quello che ti viene detto perché è così che ti ordino.
08:41Lo spirito quindi era del tutto diverso,
08:47più democratico in un certo senso
08:49e a quanto pare Albert iniziò ad amare questo tipo di scuola.
08:56È un vero miracolo che i metodi moderni di insegnamento
08:59non abbiano ancora del tutto soffocato
09:01la sacra curiosità della ricerca,
09:04poiché questa delicata pianticella,
09:06oltre che di stimoli,
09:08ha bisogno di libertà
09:09senza la quale si corrompe e muore.
09:11È un grave errore pensare che la gioia di osservare e di cercare
09:15possa essere indotta dalla coercizione
09:17e dal senso del dovere.
09:23Albert si trovava in un ambiente adatto a lui.
09:29Finalmente poteva esprimersi,
09:32condividere osservazioni,
09:33intuizioni e deduzioni.
09:36Cambiò.
09:37non reprimeva più le sue idee,
09:40anche le più stravaganti,
09:41e la sera suonava il violino con tutta la famiglia Winteler,
09:45ma il suo rapporto con l'autorità non subì evoluzioni.
09:48non aveva particolare rispetto dei propri docenti.
09:55Insomma,
09:56egli era un critico nato,
09:57uno scettico.
10:00La differenza è che
10:02ad Arau i suoi professori
10:04dicevano
10:04«Va bene,
10:06lasciamo che sia critico,
10:07lasciamo che
10:08veda le cose a modo suo».
10:10Critico,
10:14scettico,
10:15ribelle all'autorità.
10:16Questi tratti bastano a spiegare il genio di Einstein?
10:23Credo che la maggior spinta avvertita dagli uomini verso le arti e la scienza
10:27venga dal bisogno di fuggire dalla vita quotidiana,
10:30ruvida e monotona,
10:32per trovare rifugio in un mondo popolato da immagini di loro creazione.
10:36Mettere le immagini a servizio della scienza
10:41era il metodo preferito del giovane Albert.
10:45Un giorno,
10:47assorto nelle sue riflessioni
10:48mentre passeggiava osservando la natura,
10:50si domandò cosa accadrebbe se un uomo cavalcasse un raggio di luce.
10:59Riguardo alla velocità,
11:01formulò questo pensiero
11:03dato un fascio luminoso
11:04che viaggia alla velocità della luce.
11:08Se procedessi
11:09parallelamente a questo raggio
11:12o se mi ci trovassi sopra,
11:14quasi a cavalcarlo,
11:17come vedrei gli altri raggi luminosi?
11:21Andranno tutti
11:22alla velocità della luce.
11:25Poi capì che
11:27in questo modo
11:28non avrebbe più visto la luce
11:32perché sarebbe rimasta fissa.
11:34e una luce che rimane immobile
11:37non esiste.
11:40Quindi cosa c'era
11:42di sbagliato nel ragionamento?
11:47Per Albert
11:48la prima risposta
11:50non era possibile
11:51perché partiva dal presupposto
11:52che il fascio luminoso
11:54dovesse seguire le regole
11:55della meccanica classica
11:56stabilite da Galileo
11:58nel XVII secolo.
11:59Supponiamo di trovarci
12:02su un treno che viaggia
12:03a fianco di un altro.
12:05Se i due treni
12:06si muovessero simultaneamente
12:07in linea retta
12:08e alla stessa velocità costante,
12:10senza sistemi di riferimento esterni,
12:12sarebbe impossibile
12:13stabilire che siano in movimento.
12:16Guardando da un treno all'altro
12:17entrambi sembreranno fermi.
12:21Albert
12:21Albert dedusse
12:22che cavalcando
12:23un raggio di luce
12:24gli altri sarebbero
12:25sembrati immobili.
12:27Se così fosse però
12:28non ci sarebbe luce
12:29perché la luce
12:30è un'onda
12:30che si propaga
12:31a velocità costante
12:32a prescindere
12:33dalla sua direzione.
12:35Per lui
12:35divenne un pensiero fisso.
12:38Alla fine dell'anno
12:39conseguì il diploma
12:40e fu ammesso
12:41al Politecnico di Zurigo.
12:43Era felice.
12:44Appassionato di luce
12:45e magnetismo
12:46fin da piccolo
12:47finalmente poteva ottenere
12:48le risposte che cercava
12:49ma la delusione
12:50era dietro l'angolo.
12:51Ben presto si accorse
12:55che la materia
12:55per la quale
12:56egli provava
12:57il massimo interesse
12:58ovvero
12:58la fisica teorica moderna
13:00all'epoca
13:01non veniva affatto
13:02insegnata
13:03in quell'istituto
13:04perché lì
13:04si formavano
13:05docenti e ingegneri.
13:10A questi ultimi
13:10veniva insegnato
13:12che funziona
13:12in un certo modo
13:13secondo determinati calcoli
13:15che quello
13:16è l'edificio
13:17e come sarebbe
13:18rimasto in piedi.
13:19Ma per Einstein
13:20la domanda era
13:21perché l'edificio
13:22rimane in piedi
13:23e perché si fanno
13:24questi calcoli
13:25era quello
13:26l'aspetto
13:26che gli interessava
13:27di più.
13:30Einstein
13:30era un giovane
13:31molto ambizioso
13:32durante gli studi
13:34universitari
13:35presso il
13:35Politecnico
13:36di Zurico
13:38preferiva
13:39saltare i corsi
13:40di alcuni
13:40professori
13:41perché li riteneva
13:42obsoleti
13:43dal punto di vista
13:44della fisica
13:44e per questo
13:46preferiva
13:46studiare
13:47per conto
13:48proprio
13:48gli ultimi
13:49articoli
13:49di alcuni
13:50tra i migliori
13:51scienziati
13:51dell'epoca.
13:55Albert
13:55cercava
13:56senza sosta
13:57una soluzione
13:58al problema
13:58della cavalcata
13:59del raggio
14:00luminoso
14:00e si immerse
14:01nella lettura
14:02di James
14:02Clark
14:03Maxwell.
14:05Questi
14:06nel 1864
14:07aveva messo
14:08a punto
14:09delle equazioni
14:09che spiegavano
14:10come elettricità
14:11e magnetismo
14:12interagissero.
14:17Secondo
14:18Maxwell
14:19la materia
14:19è composta
14:20da particelle
14:21di carica
14:21positiva
14:22e negativa.
14:23La carica
14:23elettrica
14:24spostandosi
14:25genera
14:25corrente
14:26elettrica
14:26oppure
14:27una particella
14:28carica
14:29crea intorno
14:30a sé
14:30un campo
14:31elettrico
14:31e quando
14:32essa
14:32si muove
14:33e oscilla
14:34dà origine
14:34a un campo
14:35magnetico.
14:37In base
14:38a questa
14:39teoria
14:39la variazione
14:40nel tempo
14:41di un campo
14:41elettrico
14:42e di un campo
14:43magnetico
14:43genera un'onda
14:44elettromagnetica
14:45che si propaga
14:46nello spazio
14:47vuoto
14:47a una velocità
14:48costante
14:49pari a quella
14:50della luce.
14:51299.792.458
14:55metri al secondo.
14:59Inoltre
14:59secondo Maxwell
15:00la propagazione
15:02delle onde
15:02elettromagnetiche
15:03e quindi
15:04della luce
15:04sarebbe il risultato
15:05della vibrazione
15:07dell'etere
15:07sostanza
15:08immaginata
15:09come supporto
15:10fisico dei campi
15:11priva di peso
15:12attrito
15:13e colore
15:13l'etere
15:14andava a occupare
15:15lo spazio assoluto
15:16di Newton
15:17il vuoto
15:18la sua esistenza
15:19appariva necessaria
15:20ai fisici
15:21del XIX secolo
15:22poiché forniva
15:23un supporto
15:24per la propagazione
15:25della luce
15:25proprio come
15:26l'aria permette
15:27al suono
15:27di diffondersi
15:28o l'acqua
15:29alle onde
15:29del mare
15:30pur concentrato
15:33su letture
15:33e ricerche
15:34Albert
15:34non disdegnava
15:35i piaceri
15:36della vita
15:36in classe
15:40insieme a lui
15:40c'era una ragazza
15:41si chiamava
15:42Mileva Maric
15:43originaria
15:44dell'impero
15:45austro-ungarico
15:46credo che
15:47all'inizio
15:47Albert
15:48cercasse
15:49solo qualcuno
15:49con cui
15:50parlare
15:50dei suoi interessi
15:52dei suoi pensieri
15:53della scienza
15:54e della fisica
15:55il loro rapporto
15:57da prima
15:57epistolare
15:58e formale
15:59si trasformò
16:00in amicizia
16:01poi lentamente
16:02si avviò
16:03verso ben altri
16:04sentimenti
16:05per così dire
16:06Albert era felice
16:19ma preoccupato
16:20le teorie
16:21del grande Maxwell
16:22padre fondatore
16:23dell'elettromagnetismo
16:24gli sollevavano
16:25dei dubbi
16:25l'elettricità
16:32e il magnetismo
16:33di Maxwell
16:34comunemente intesi
16:35portano a una simmetria
16:37che non sembra
16:38essere presente
16:38nella realtà sperimentale
16:40ma cosa significa
16:41questo?
16:43non c'era niente
16:44di sbagliato
16:45nelle equazioni
16:45di Maxwell
16:46ma Einstein
16:47era perplesso
16:49immaginate
16:50di avere
16:50un solenoide
16:51attaccato
16:52a una lampadina
16:53e un magnete
16:54se con un movimento
16:58rettilineo
16:59e uniforme
17:00spostassimo
17:01il solenoide
17:01verso il magnete
17:02la forza generata
17:04dal campo magnetico
17:05solleciterebbe
17:06le cariche
17:06della bobina
17:07in movimento
17:08producendo
17:09corrente elettrica
17:10e la lampadina
17:11si illuminerebbe
17:12se invece provassimo
17:18a muovere
17:18il magnete
17:19verso il solenoide
17:20all'approssimarsi
17:22del campo magnetico
17:23si genererebbe
17:24un campo elettrico
17:25il quale
17:27farebbe muovere
17:28le cariche
17:29procurando così
17:30la corrente
17:30che illumina
17:31la lampadina
17:32due spiegazioni
17:35completamente diverse
17:36per un solo fenomeno
17:38è una di quelle cose
17:39che Einstein odiava
17:40e gli era solito
17:41iniziare i propri articoli
17:42con questo concetto
17:43pensate ci siano
17:45due spiegazioni
17:46vi dimostrerò
17:47che in realtà
17:47è una sola
17:48doveva assolutamente
17:51capire il motivo
17:52di tale asimmetria
17:53come spesso faceva
17:57quando un problema
17:58lo turbava
17:59Albert passeggiava
18:00per le campagne
18:01di Zurigo
18:01e se l'errore
18:03fosse stato l'etere
18:04quel supporto
18:05immaginario
18:05che sembrava
18:06così indispensabile
18:07la luce
18:08ne aveva davvero bisogno
18:10per muoversi
18:11nello spazio assoluto
18:12mentre Albert affinava
18:21questa idea
18:21ricevette una comunicazione
18:23dall'università
18:24aveva ottenuto la laurea
18:29ma non era che una formalità
18:31sancita da un esame assurdo
18:33secondo il suo modo di pensare
18:36non aveva alcun senso
18:37venire esaminato
18:39sulle cose appena apprese
18:40era ovvio
18:42che potesse ripeterle
18:43ma il punto era
18:44cosa ne pensava lui
18:46come le interpretava
18:47del resto
18:50quel che desiderava
18:51prima di tutto
18:52era ottenere una cattedra
18:53lavoro che gli avrebbe permesso
18:55di dedicarsi alla ricerca
18:56e alle sue riflessioni
18:58ma l'università di Zurigo
19:00gli aveva appena negato
19:01un posto da docente
19:02aveva inizio un periodo difficile
19:08dopo aver concluso gli studi
19:13probabilmente a causa
19:14della sua attitudine ribelle
19:15nei confronti dell'autorità
19:17non riusciva a trovare
19:18lavoro da nessuna parte
19:20non ottenne un posto
19:21all'università come assistente
19:23e nemmeno al liceo
19:24fece numerosi tentativi
19:27diede persino lezioni individuali
19:29cosa che per un po'
19:30sembra funzionare
19:31in parole povere
19:33era rimasto al verde
19:34Albert era devastato
19:40e umiliato
19:41la persona che soffrì
19:43maggiormente per la situazione
19:45fu il padre di Einstein
19:46suo figlio
19:47pur così dotato
19:48non riusciva a entrare
19:49nel mondo accademico
19:51scrisse persino
19:52ad alcuni grandi scienziati
19:53supplicandoli
19:54di prendere suo figlio
19:55come assistente
19:56fu un momento molto difficile
19:58Albert non intendeva
20:03darsi per vinto
20:04continuava a inviare
20:05candidature
20:06in Svizzera
20:07in Germania
20:08e per rilassarsi
20:09si immergeva
20:09nelle ricerche scientifiche
20:11o suonava il violino
20:12ma la sorte
20:14non fu benevola
20:15nella primavera
20:24del 1901
20:26Mileva rimase incinta
20:27per quanto fossero entusiasti
20:30questo li metteva
20:31nei guai
20:31perché all'epoca
20:32aspettare un figlio
20:34fuori dal matrimonio
20:35non era affatto ben visto
20:37fu una vera catastrofe
20:38e nemmeno le nozze
20:40avrebbero potuto sanare
20:41la situazione
20:42visto che entrambi
20:43non possedevano nulla
20:46come se non bastasse
20:48i genitori di Albert
20:50erano contrari
20:51alla loro relazione
20:52specialmente la madre
20:54non voleva proprio
20:56saperne
20:56così Mileva
20:58dovette fare ritorno
20:59alla propria famiglia
21:00non aveva altra scelta
21:02Albert era alle strette
21:07come poteva garantire
21:09il sostentamento
21:09della famiglia
21:10se le università
21:11lo rifiutavano
21:12chi erano loro
21:13per disprezzarlo
21:14a tal punto
21:14come poteva fare
21:16dovrà la sua salvezza
21:18a Marcel Grossman
21:19matematico
21:20e compagno al Politecnico
21:21grazie a lui
21:23Albert era riuscito
21:24a recuperare
21:25le lezioni saltate
21:26e a superare gli esami
21:27e ancora una volta
21:28fu Marcel
21:29a tirarlo fuori dai guai
21:30credo che Grossman
21:36sia stato il primo
21:37a ritenere
21:38che Einstein
21:39avesse un enorme potenziale
21:40per diventare uno scienziato
21:42e lo disse a suo padre
21:44un uomo molto facoltoso
21:45il signor Grossman
21:49conosceva il direttore
21:50dell'ufficio brevetti
21:52di Berna
21:52l'ufficio federale
21:54di Berna
21:54gli chiese la cortesia
21:59di avvertirlo
22:00qualora un posto
22:01fosse divenuto
22:02disponibile
22:03in futuro
22:04in modo che
22:06lo avrebbe detto
22:07ad Einstein
22:07il caro amico
22:09del figlio
22:09qualche mese dopo
22:13Albert inviò
22:14la sua candidatura
22:16e si trasferì
22:16a Berna
22:17Mileva
22:18diede alla luce
22:19la piccola Lise
22:20il 4 febbraio
22:21del 1902
22:22alla fine
22:23è venuta fuori
22:24una piccola Lise
22:26come volevi tu
22:26è sana
22:27riesce a piangere forte
22:29e chi occhietti ha
22:30a chi di noi due
22:31somiglia di più
22:32quando starai un po' meglio
22:34devi farle un ritratto
22:36a Berna
22:43Albert
22:44prese in affitto
22:45un appartamento
22:46dove stare con la famiglia
22:47grazie ai proventi
22:48di qualche lezione privata
22:50finalmente
22:53nel giugno del 1902
22:55iniziò il suo nuovo incarico
22:56presso l'ufficio brevetti
22:58di Berna
22:58con sua grande sorpresa
23:00questo lavoro
23:01così lontano
23:02dal mondo accademico
23:03gli piaceva
23:04era entusiasta
23:07della nuova occupazione
23:08ne apprezzava
23:09vari aspetti
23:10ma credo che gli piacesse
23:11particolarmente
23:12studiare i brevetti
23:13in un certo senso
23:14era come avere un posto
23:16in prima fila
23:17nella parata
23:18delle invenzioni moderne
23:19come radio
23:20orologi
23:21ogni tipo
23:23di congegno meccanico
23:25il signor Taylor
23:26responsabile
23:27dell'ufficio brevetti
23:28gli disse di essere
23:30estremamente critico
23:31e di mettere in discussione
23:33il punto di vista
23:34dell'inventore
23:35il che veniva spontaneo
23:38ad Einstein
23:38nel 19 secolo
23:43l'elettricità
23:44e i progressi
23:45dell'elettrodinamica
23:46contribuirono
23:47allo sviluppo industriale
23:49e ben presto
23:50si aggiunse
23:51l'invenzione
23:52della locomotiva
23:53e delle macchine
23:54a vapore
23:54le reti ferroviarie
23:57si svilupparono
23:58in tutto il mondo
23:59sollevando
24:00nuovi problemi
24:01c'erano treni
24:05che viaggiavano
24:05in Russia
24:06Canada
24:07Stati Uniti
24:08Europa
24:08attraversando
24:09vaste zone
24:10da est a ovest
24:12a quel tempo
24:15ogni cittadina
24:16aveva il proprio orario
24:17perciò
24:17quando il treno
24:18arrivava
24:19la domanda
24:20era sempre la stessa
24:21il treno parte
24:22alle 2.36
24:23di quale città?
24:24le 2.36
24:25di dove è partito
24:27o le 2.36
24:28di dove arriverà?
24:29C'era parecchia confusione
24:30ma non era un problema
24:32affinché circolava
24:33soltanto un treno
24:34però
24:34cosa sarebbe successo
24:36se due treni
24:36si fossero incrociati?
24:43In questo caso
24:45al punto di intersezione
24:46abbiamo l'ora
24:47della città
24:47situata presso
24:48il punto medesimo
24:49l'ora di una corsa
24:50e quella dell'altra
24:51è chiaro che si tratta
24:52di un problema enorme
24:53quando si cerca
24:54di costruire
24:55una rete ferroviaria
24:56Albert era in prima linea
25:06per quanto riguardava
25:07i problemi pratici
25:08del suo secolo
25:09finalmente
25:10la fortuna
25:11gli sorrideva
25:12aveva uno stipendio decoroso
25:13e riceveva
25:14continui stimoli
25:15dalle idee
25:15degli inventori
25:16così da poter riflettere
25:18sulle teorie scientifiche
25:19dopo un periodo
25:21di inserimento
25:22Einstein imparò
25:24a svolgere
25:24il lavoro richiestogli
25:25ovvero
25:26esaminare i brevetti
25:27e ricapitolarli
25:29ma solo la mattina
25:30perché doveva
25:30dedicare il pomeriggio
25:31a riflettere
25:32sui dilemmi
25:33della fisica fondamentale
25:35finalmente
25:39poté sposare
25:40Mileva
25:41che lo raggiunse
25:42ma senza
25:43Elise
25:43la loro figlioletta
25:44fu data in adozione
25:46morì in seguito
25:47a una malattia
25:47nessuno
25:48ha mai saputo
25:49la verità
25:50Albert
25:52non ne parlerà mai
25:53e non lascerà
25:54mai trapelare
25:55niente
25:55si rifugiò
25:57nel lavoro
25:57e negli incontri
25:58con gli amici
25:59Conrad Havish
26:00e Maurice Solowin
26:01durante i quali
26:02parlavano
26:03di letteratura
26:04e musica
26:06Il circolo
26:07che loro chiamavano
26:08Accademia Olimpia
26:09ha avuto un ruolo
26:10importante
26:11per Einstein
26:12insieme
26:12non discutevano
26:13di equazioni
26:14o di risultati
26:15tecnici
26:15da perfezionare
26:16ma leggevano
26:17libri classici
26:18o di scienza
26:19e parlavano
26:20di cose
26:20come la definizione
26:21di spazio
26:22tempo
26:23e legge fisica
26:24dei fondamenti
26:25del principio
26:26di induzione
26:27nella filosofia
26:27sperimentale
26:29tutto ciò
26:30offrì
26:30ad Einstein
26:31una grande libertà
26:32di pensiero
26:33per rinnovare
26:34i fondamenti
26:35della fisica
26:37Einstein era
26:42tormentato
26:43da un pensiero
26:43che cos'è
26:45il tempo?
26:48il tempo
26:49che passa
26:50inesorabile
26:51e che non offre
26:52risposta
26:52a questo interrogativo
26:54perché
26:57la relatività
26:58di Galileo
26:59sosteneva
27:00che il suo
27:00raggio
27:00di luce
27:01restasse
27:01fermo
27:02era impossibile
27:05come lo stesso
27:07fenomeno
27:08può avere
27:08due spiegazioni
27:09diverse
27:10altra cosa
27:11impossibile
27:11nuovamente padre
27:30Albert
27:30cercava di conciliare
27:32le sue ricerche
27:33con la vita familiare
27:34riprendiamo
27:37riprendiamo
27:38considerato quanto dice
27:40Maxwell
27:40padre dell'elettromagnetismo
27:42la velocità della luce
27:44è sempre pari
27:45arrotondando
27:46a 300 milioni
27:47di metri al secondo
27:48un raggio di luce
27:50mi sembrerebbe immobile
27:52se viaggiassi
27:52accanto a lui
27:53i principi della fisica
27:58stabiliti da Galileo
27:59e Newton
28:00sembrano affermare
28:01che esiste
28:01solo uno spazio assoluto
28:03solo un tempo assoluto
28:05tempo e spazio
28:06sono dati fissi
28:07e universali
28:08ciò implica
28:10che le distanze
28:10sono assolute
28:11posso quindi
28:13calcolare
28:13le velocità
28:14immagino
28:16un treno
28:16che avanza
28:17in linea retta
28:18a una velocità costante
28:19ipotizziamo
28:20di 5 metri
28:21al secondo
28:22se mi trovassi
28:24a bordo
28:24senza riferimenti
28:25esterni
28:26non percepirei
28:27il movimento
28:27penserei
28:28di essere fermo
28:29poniamo che io
28:32lanci una palla
28:32alla velocità
28:33di un metro
28:34al secondo
28:35per chi è fuori
28:37dal treno
28:38la palla
28:38andrebbe
28:38a 1 più 5 metri
28:40al secondo
28:41è il sistema
28:42della composizione
28:43delle velocità
28:43applichiamo
28:46la stessa regola
28:47a un raggio
28:48di luce
28:48il treno
28:50avanza sempre
28:51alla velocità
28:51di 5 metri
28:52al secondo
28:53se nel treno
28:55lanciassi
28:56un fascio luminoso
28:57questo andrebbe
28:58alla velocità
28:58di 300 milioni
29:00di metri
29:00al secondo
29:01ma per chi
29:03è fuori
29:03dal treno
29:04il raggio
29:05di luce
29:05viaggerebbe
29:06a 300 milioni
29:07di metri
29:08al secondo
29:08più 5
29:09in questo caso
29:13la velocità
29:13della luce
29:14non è costante
29:15non può essere
29:16contrariato
29:20si chiuse
29:21nel proprio ufficio
29:22passeggiando
29:25nella parte alta
29:26di Berna
29:27col suo nuovo
29:28amico
29:28Michele Besso
29:29gli confidò
29:30le sue ultime
29:31riflessioni
29:31non aveva bisogno
29:36di confrontarsi
29:37con gli altri
29:37per essere creativo
29:39era come
29:40se gli interlocutori
29:41fossero per lui
29:42una cassa
29:43di risonanza
29:44l'atmosfera
29:45che si creava
29:46stimolava
29:47il suo cervello
29:48continuamente
29:49e gli era
29:50di grande aiuto
29:51gli pose
29:54un interrogativo
29:56se Newton
29:56e Galileo
29:57avessero sbagliato
29:58impossibile
29:59rispose Besso
30:00la relatività
30:01galileiana
30:02è la base
30:03da 200 anni
30:04ma ad Albert
30:06non interessava
30:08questa risposta
30:08in lontananza
30:10vide un campanile
30:11e gli sovvenne
30:12un'altra domanda
30:13due avvenimenti
30:15simultanei
30:16rimangono tali
30:17anche per due
30:17osservatori
30:18che si trovano
30:19in posti diversi
30:20per Besso
30:23la risposta
30:24era evidente
30:26i concetti
30:27fondamentali
30:28di spazio
30:29e tempo
30:29si ritenevano
30:30ormai
30:30del tutto
30:31sviscerati
30:32fin dai tempi
30:33di Newton
30:33si credeva
30:34di sapere
30:34cosa fossero
30:35il vero spazio
30:36e il vero tempo
30:37e che la percezione
30:39di due eventi
30:39simultanei
30:40non poteva
30:41non essere
30:42la stessa
30:43per tutti
30:44Albert
30:45si arrovellava
30:46su questo pensiero
30:48ma un giorno
30:48dopo una notte agitata
30:50si svegliò
30:51in preda
30:51a un'insolita
30:52esaltazione
30:53diceva di aver ricevuto
30:56un'illuminazione
30:57improvvisa
30:58e di sapere
30:58esattamente
30:59come risolvere
31:00il problema
31:01la simultaneità
31:06infatti
31:06non esiste
31:07o meglio
31:08esiste solo
31:09se due eventi
31:10avvengono
31:10nello stesso posto
31:12mentre osservava
31:13l'ora sul campanile
31:14Albert immaginò
31:15di trovarsi altrove
31:16lontano
31:17da qualcuno
31:18che stava
31:18ai piedi
31:19del campanile
31:19e il fatto
31:22che l'orologio
31:22indicasse
31:23le cinque
31:23poteva essere
31:24constatato
31:25da entrambi
31:26gli osservatori
31:27i due avvenimenti
31:32sembrano
31:32simultanei
31:33ma non lo sono
31:35bisogna
31:35tener conto
31:36del fatto
31:36che le due persone
31:37vedono l'ora
31:38perché la luce
31:39trasmette loro
31:40l'informazione
31:41la luce
31:42percorre
31:42300 milioni
31:44di metri
31:44in un secondo
31:45chi si trova
31:46a 5000 metri
31:47dal campanile
31:48riceve l'informazione
31:49dalla luce
31:50in 1667
31:52centinaia
31:53di milionesimi
31:53di secondo
31:54chi invece
31:56si trova
31:56a 5 metri
31:57la riceve
31:58in appena
31:58due centinaia
31:59di milionesimi
32:00di secondo
32:01l'osservatore
32:03più vicino
32:04vede l'ora
32:04prima di quello
32:05più lontano
32:06i due
32:07perciò
32:07ricevono
32:08l'informazione
32:09con una differenza
32:10di qualche
32:10centinaio
32:11di milionesimi
32:12di secondo
32:12benché
32:13tale differenza
32:14sia irrisoria
32:15per l'uomo
32:16risulta enorme
32:17se rapportata
32:17all'universo
32:18e si rivela
32:19cruciale
32:19per un'azione
32:20che avviene
32:20velocemente
32:21e che necessita
32:22di misurazioni
32:23precise
32:23prima di
32:26Einstein
32:26tutti credevano
32:27che il tempo
32:28fosse assoluto
32:29come se
32:29nell'universo
32:30esistesse
32:31un invisibile
32:32orologio
32:32cosmico
32:33rappresentato
32:34per alcuni
32:35dalla realtà
32:35fisica
32:36e per altri
32:37da una divinità
32:38esterna
32:38alla natura
32:39che scandiva
32:40lo scorrere
32:41assoluto
32:41del tempo
32:42mettendo in dubbio
32:48la simultaneità
32:50Albert
32:50poteva fare
32:51altrettanto
32:52con il concetto
32:53di tempo
32:53e per questo
32:54formulò
32:56due principi
32:58se la velocità
32:59a cui mi muovo
33:00è costante
33:01non potrò mai dire
33:02se sono io
33:02a muovermi
33:03rispetto al mondo
33:04esterno
33:04o viceversa
33:06la luce
33:06viaggia sempre
33:07alla stessa velocità
33:09indipendentemente
33:10da quella
33:10dell'osservatore
33:11questi principi
33:12divennero
33:13i pilastri
33:13della sua teoria
33:14della relatività
33:15che cambiò
33:16la nostra concezione
33:17del tempo
33:17e dello spazio
33:19supponiamo
33:22di avere
33:22tre locomotive
33:23che si spostano
33:24insieme
33:24separate
33:25dalla stessa
33:26distanza
33:26prima A
33:27poi B
33:27poi C
33:28secondo un movimento
33:29rettilineo uniforme
33:31e che dunque
33:32non subiscono
33:32alcuna interazione
33:34nemmeno gravitazionale
33:35su ogni treno
33:36c'è un orologio
33:37sulla banchina
33:38si trova un osservatore
33:39abbiamo quindi
33:40due sistemi
33:41di riferimento
33:42quello del nostro
33:43osservatore
33:43sulla banchina
33:44e quello
33:45delle tre locomotive
33:46gli orologi
33:47non segnano
33:47la stessa ora
33:48bisogna sincronizzarli
33:49per questo
33:50il treno B
33:51invia un segnale
33:52luminoso
33:53ai treni A e C
33:54che ricevono
33:55l'informazione
33:55è mezzogiorno
33:57in punto
33:57A
33:59B
33:59e C
34:00non percepiscono
34:01il movimento
34:02si vedono fermi
34:03A e C
34:04ricevono insieme
34:05il segnale luminoso
34:05che indica loro
34:06lo scoccare
34:07del mezzogiorno
34:08A e C
34:09sincronizzano
34:10gli orologi
34:11l'osservatore
34:13sulla banchina
34:14altro sistema
34:15di riferimento
34:16non vede
34:16affatto
34:17la stessa cosa
34:18quando il capotreno
34:19invia il segnale
34:20che indica
34:21mezzogiorno
34:22C va incontro
34:23al segnale
34:24mentre A
34:25si allontana
34:26per l'osservatore
34:28C riceve
34:29per primo
34:29il segnale
34:30l'orologio
34:32di C
34:32segnerà
34:33quindi
34:33le 12
34:33mentre
34:34l'orologio
34:35di A
34:35non sarà
34:35ancora
34:36sincronizzato
34:37quando
34:38A
34:38avrà ricevuto
34:39il segnale
34:40e segnerà
34:40mezzogiorno
34:41l'orologio
34:42di C
34:43sarà avanzato
34:44del tempo
34:44che il segnale
34:45avrà impiegato
34:46per raggiungere
34:47A
34:47i due eventi
34:48non avvengono
34:48simultaneamente
34:49per l'osservatore
34:50il treno
34:51in testa
34:52è in ritardo
34:52rispetto a quello
34:53in coda
34:54e gli orologi
34:55non sono
34:55sincronizzati
34:56nel sistema
34:58di riferimento
34:59in cui gli orologi
35:00sono fermi
35:00sono sincronizzati
35:02ma secondo l'altro
35:03in cui si muovono
35:04non lo sono affatto
35:05la simultaneità
35:11dipende
35:12dalla posizione
35:13dallo stato
35:13di moto
35:14la meccanica
35:15classica
35:15non ne teneva conto
35:17quindi il tempo
35:20è relativo
35:21ma che ne è
35:22dello spazio
35:23e delle equazioni
35:24di Maxwell
35:24del solenoide
35:26e del magnete
35:27le cui equazioni
35:28cambiano a seconda
35:30del punto di vista
35:30in cui ci si pone
35:32Albert risolve
35:33anche quel problema
35:34eliminò l'etere
35:36e di conseguenza
35:37lo spazio assoluto
35:39da lì in avanti
35:40anche lo spazio
35:41divenne relativo
35:42l'approccio
35:45usato da Einstein
35:46era del tutto
35:47rivoluzionario
35:48infatti
35:49leggendo le pubblicazioni
35:51degli altri scienziati
35:53che si occupavano
35:54di questa teoria
35:55nota in futuro
35:56con il nome
35:57di relatività
35:58ristretta
36:00possiamo constatare
36:02che erano tutte
36:02fondate
36:03sui concetti
36:04tradizionali
36:05di spazio
36:06e tempo
36:06assoluti
36:08in pratica
36:09Einstein
36:10aveva affrontato
36:11il problema
36:12da un'altra
36:12prospettiva
36:13si era posto
36:14degli interrogativi
36:15che solo un bambino
36:16avrebbe concepito
36:17che cos'è lo spazio
36:18cos'è il tempo
36:19cosa significa
36:20simultaneità
36:21la sua percezione
36:25era diversa
36:26da quella
36:26degli altri
36:27comprendeva
36:29le cose
36:29fin nel profondo
36:31aveva un approccio
36:33mentale
36:33tutto suo
36:34che non si può
36:35imparare
36:36o ce l'hai
36:37o non ce l'hai
36:38Albert dedicò
36:44settimane
36:45alla stesura
36:45di un articolo
36:46intitolato
36:47sull'elettrodinamica
36:48dei corpi
36:49in movimento
36:50detto anche
36:51relatività
36:51ristretta
36:52lo spedì
36:53alla più autorevole
36:54rivista scientifica
36:55dell'epoca
36:56la Nalen
36:57Der Physique
36:58e attese
36:59con ansia
36:59un riscontro
37:00ma non accadde nulla
37:01e si rimise
37:02al lavoro
37:02il 1905
37:07fu l'anno
37:08in cui
37:08Einstein
37:09ebbe una sorta
37:10di esplosione
37:11intellettuale
37:12il periodo
37:14tra il 1902
37:15e la fine
37:16del 1904
37:17in un certo senso
37:18fu un tempo
37:19di incubazione
37:21che
37:21boom
37:22raggiunse
37:23il culmine
37:24nel 1905
37:25infatti
37:28Albert
37:29pubblicò
37:30in rapida
37:30successione
37:31altri quattro
37:32articoli
37:32che per la fisica
37:33moderna
37:34si riveleranno
37:35importanti
37:35quanto la teoria
37:36della relatività
37:37ristretta
37:38e uguale
37:39mc al quadrato
37:40l'equazione
37:41e uguale mc al quadrato
37:43e uguale mc al quadrato
37:45e uguale mc al quadrato
37:46questa formula
37:48ci svela qualcosa
37:49di più
37:49sul concetto
37:50di materia
37:51la quale
37:51a partire
37:52dall'Avoisier
37:53con la sua legge
37:54della conservazione
37:55della massa
37:56era considerata
37:57come qualcosa
37:57di permanente
37:58pertanto
38:01l'acqua
38:01ottenuta
38:02dallo scioglimento
38:03del ghiaccio
38:03avrà massa
38:04pari al cubetto
38:05iniziale
38:06così come
38:06il vapore
38:07avrà la stessa
38:08del liquido
38:08non ancora
38:09evaporato
38:10la nozione
38:12fondamentale
38:13secondo cui
38:14per secoli
38:15la materia
38:15era considerata
38:16qualcosa
38:17di permanente
38:18risultava falsa
38:19perché
38:19secondo Einstein
38:20la materia
38:21poteva disperdersi
38:22trasformarsi
38:24in energia
38:24il concetto
38:25di materia
38:26cambiò
38:26radicalmente
38:27Albert
38:30stesso
38:31si interrogava
38:31sulla sua scoperta
38:33scrisse così
38:35all'amico
38:36Conrad Abish
38:37di colpo
38:38mi sono ricordato
38:39che il principio
38:40di relatività
38:41associato
38:41alle equazioni
38:42fondamentali
38:43di Maxwell
38:43implica che
38:44la massa
38:44di un corpo
38:45è direttamente
38:46proporzionale
38:47all'energia
38:47che esso contiene
38:48la luce
38:49porta la massa
38:50è un pensiero
38:51allettante
38:52e seducente
38:52ma non ho modo
38:53di accertarmi
38:54che il buon Dio
38:55non si stia
38:55prendendo a gioco
38:56di me
38:56per arrivare
39:00a tale conclusione
39:01considerò
39:02un corpo
39:02che emetteva
39:03raggi luminosi
39:04in ogni direzione
39:05la luce
39:06possiede
39:07una certa energia
39:08quindi
39:10questo corpo
39:11dovrebbe
39:12perdere energia
39:13emettendo luce
39:14secondo Einstein
39:16la perdita
39:17di energia
39:17corrisponde
39:18necessariamente
39:19a una perdita
39:20di massa
39:20generalizzando
39:22questo risultato
39:23teorico
39:24egli concluse
39:25che ogni massa
39:26contiene
39:26un'enorme quantità
39:27di energia
39:28pari alla massa
39:29moltiplicata
39:30per la velocità
39:31della luce
39:31al quadrato
39:32e uguale
39:33mc al quadrato
39:34dunque
39:36l'energia
39:37può trasformarsi
39:38in massa
39:39e la massa
39:40può trasformarsi
39:42in pura energia
39:43con l'intervento
39:44di processi
39:45di disintegrazione
39:46a livello nucleare
39:47tale principio
39:50sarà messo
39:51in pratica
39:51anni dopo
39:52con la bomba
39:53atomica
39:54un solo grammo
39:55di materia
39:55può liberare
39:56abbastanza energia
39:57per radere
39:58al suolo
39:58intere città
39:591905
40:04Albert si aspettava
40:06una reazione
40:07dal mondo accademico
40:08che però
40:08tardava a venire
40:09si dedicò
40:10allora al figlioletto
40:11Hans Albert
40:12ottenne anche
40:13una promozione
40:14all'ufficio brevetti
40:15e con essa
40:16un ottimo stipendio
40:17per lui
40:18una magra
40:19consolazione
40:201906
40:21finalmente
40:22arrivarono
40:23i primi commenti
40:24alla relatività
40:24ristritta
40:25si era fatto
40:27conoscere
40:28ma solo
40:28sulla carta
40:29nessuno
40:30lo aveva mai
40:31visto di persona
40:32tranne
40:32l'assistente
40:33di Max Planck
40:34che aveva viaggiato
40:35fino a Berna
40:36per incontrarlo
40:37all'ufficio brevetti
40:38il bello fu
40:42che quando
40:42il signor
40:43Max von Laue
40:44l'assistente
40:45di Planck
40:45raggiunse l'ufficio
40:47e si trovò
40:47davanti
40:48Einstein
40:49si disse
40:51perplesso
40:52non può essere lui
40:53quell'uomo
40:54aveva solo
40:5530 anni
40:56non era uno
40:56di quegli anziani
40:57e pomposi
40:58professori
40:59che si aspettava
41:00il suo primo pensiero
41:01che espresse
41:02tempo dopo
41:03fu che non avrebbe
41:04mai immaginato
41:05che fosse lui
41:06la persona
41:06che aveva formulato
41:08quella teoria
41:08invece era così
41:10Max Planck
41:13stimato fisico tedesco
41:15capo redattore
41:16della rivista
41:16Annalen der Physik
41:18Albert non poteva
41:19immaginare
41:20che l'illustre fisico
41:21sarebbe divenuto
41:22suo sostenitore
41:23riacquisì fiducia
41:25in se stesso
41:26rinvigorito
41:27dalla corrispondenza
41:28con altri scienziati
41:29sperava di ottenere
41:30una cattedra
41:30all'università
41:32Einstein
41:34si rese conto
41:35del grande lavoro
41:36che aveva fatto
41:37senza dubbio
41:38era molto più
41:39di quanto
41:39avessero mai
41:40ottenuto
41:40i professori
41:41di Berna
41:41eppure
41:42loro insegnavano
41:45lui no
41:46qualcosa
41:46non quadrava
41:47nel frattempo
41:50riprese le ricerche
41:51ossessionato
41:52da un'idea
41:53la gravità
41:54la sua teoria
41:56sulla relatività
41:57ristretta
41:57aveva un difetto
41:58si applicava
41:59unicamente
42:00a un universo
42:01di corpi
42:01in movimento
42:02a velocità
42:02costante
42:03all'interno
42:04di uno spazio
42:05vuoto
42:05privo di gravità
42:06Albert Einstein
42:09voleva semplificare
42:11il mondo
42:11voleva formulare
42:13delle leggi
42:13della fisica
42:14in modo che
42:15non dipendessero
42:16da un particolare
42:17stato di moto
42:17come il moto
42:19accelerato
42:19credeva che
42:20potessero esistere
42:21delle leggi
42:22valide
42:22in ogni condizione
42:24la stessa teoria
42:27doveva essere
42:28applicabile
42:28a tutto
42:29nell'universo
42:30bisognava
42:31generalizzare
42:32la teoria
42:32della relatività
42:33ristretta
42:34come fare?
42:35un giorno
42:37del 1907
42:39ancora in ufficio
42:40affacciato
42:40alla finestra
42:41Einstein
42:42vide un operaio
42:43che riparava
42:44il tetto
42:44di un edificio
42:46ebbe un pensiero
42:48terribile
42:49si chiese
42:50e se l'operaio
42:51precipitasse dal tetto
42:53e con lui
42:54il suo martello
42:55percepirebbe
42:56percepirebbe
42:57il mondo
42:58come se
42:58non ci fosse
42:59gravità
42:59voleva dire
43:04che
43:04maggiore
43:05l'accelerazione
43:06quindi
43:06l'aumentare
43:07della velocità
43:08con cui si cade
43:08più la gravità
43:09si annulla
43:10Einstein
43:13immaginò
43:14un ascensore
43:15con un uomo
43:16al suo interno
43:17se l'ascensore
43:18precipitasse
43:18in caduta libera
43:19l'uomo
43:20avrebbe la sensazione
43:21di fluttuare
43:22come in assenza
43:23di gravità
43:24prima di sentirsi
43:25attirare al suolo
43:26a causa
43:27del campo gravitazionale
43:28terrestre
43:29se questo stesso
43:30ascensore
43:31si trovasse
43:31nello spazio
43:32dove il campo
43:33gravitazionale
43:34è nullo
43:34l'uomo
43:35fluttuerebbe
43:36e se l'ascensore
43:37di colpo
43:38fosse tirato dall'alto
43:39l'uomo
43:39finirebbe sul pavimento
43:41in quel frangente
43:42egli non potrebbe
43:44distinguere
43:44un'accelerazione
43:45dall'effetto
43:46prodotto
43:47dal campo
43:47gravitazionale
43:48Einstein pensava
43:54che esistesse
43:55un'equivalenza
43:56tra gravità
43:56e accelerazione
43:58e che la gravità
43:59non fosse altro
44:00che una forma
44:00di accelerazione
44:01definì quest'ultimo
44:03come il pensiero
44:04più gioioso
44:04della sua vita
44:05un'ulteriore
44:06semplificazione
44:07gravità
44:08e accelerazione
44:09erano una cosa
44:10sola
44:10cosa fare
44:14di questa equivalenza
44:16poteva aiutare
44:17Albert a capire
44:18come agisse
44:19la gravità
44:19ecco un quesito
44:22interessante
44:23che lo porterà
44:24alla teoria
44:25della relatività
44:25generale
44:26ottobre
44:301909
44:31Albert
44:32finalmente
44:32conosciuto
44:33e stimato
44:34fu chiamato
44:35a insegnare
44:35nell'università
44:36di Zurigo
44:37ora
44:37avrebbe potuto
44:38dedicarsi
44:39alla propria
44:39ricerca
44:40a tempo pieno
44:41però
44:42non mancò
44:43mai di interessarsi
44:44ad altri
44:45argomenti scientifici
44:46a volte
44:47in momenti
44:48sorprendenti
44:49arrivò anche
44:52il momento
44:52in cui
44:53Einstein
44:53fu invitato
44:54a tenere
44:55una conferenza
44:56in occasione
44:56del più importante
44:58incontro
44:58dei fisici
44:59dell'epoca
45:00in Europa
45:00era l'occasione
45:02giusta
45:02per entrare
45:03in scena
45:04gli venne
45:06chiesto
45:07di spiegare
45:07la teoria
45:08della relatività
45:09ristretta
45:10e lui rispose
45:11sapete
45:12credo sia
45:13tutto chiaro
45:13e non ci sia
45:14molto da spiegare
45:15preferirei parlare
45:17di qualcosa
45:18che né io
45:19né voi
45:20comprendiamo
45:21dobbiamo risolvere
45:23il problema
45:23delle radiazioni
45:24nessuno lo capì
45:28lui non propose
45:29una soluzione
45:30disse solamente
45:31sentite
45:32c'è un problema
45:33io ci sto pensando
45:34perché non lo fate
45:35anche voi
45:36immerso
45:40nei tanti interrogativi
45:41trovò il modo
45:42in cui mettere in atto
45:43gli elementi
45:44costitutivi
45:44della generalizzazione
45:46della teoria
45:47della relatività
45:47prima di Einstein
45:49lo spazio
45:50era visto
45:51come qualcosa
45:51di rigido
45:52e inalterabile
45:53secondo la sua teoria
45:54invece lo spazio
45:55possedeva
45:56una connotazione
45:57elastica
45:58si poteva deformare
45:59lui diceva
46:00che la massa
46:01l'energia dei corpi
46:03secondo E
46:04uguale mc
46:05al quadrato
46:05cambia forma
46:06intorno a noi
46:07grazie a Newton
46:11sappiamo che
46:12un corpo
46:12in movimento
46:13nel vuoto
46:14senza subire
46:15interazioni
46:15avanza a una velocità
46:17costante
46:17lungo una traiettoria
46:19rettilinea
46:20per modificare
46:21questo moto
46:21è necessario
46:22che una forza
46:23entri in azione
46:24per il moto
46:25della terra
46:26si tratta
46:26della forza
46:27gravitazionale
46:28che il sole
46:28esercita
46:29su di essa
46:30sembra quindi
46:32assodato
46:32che la terra
46:33giri intorno
46:34al sole
46:34a causa
46:35della forza
46:35gravitazionale
46:36che la stella
46:37esercita
46:38sul pianeta
46:39Einstein
46:39eliminò
46:40la forza
46:40gravitazionale
46:41era la massa
46:42del sole
46:43a deformare
46:44lo spazio-tempo
46:45che aveva
46:45una dimensione
46:46elastica
46:47la terra
46:48perciò
46:48seguirebbe
46:49la traiettoria
46:50più lineare
46:50possibile
46:51ma in prossimità
46:52del sole
46:53la deformazione
46:54spazio-temporale
46:55provocata
46:56dalla massa
46:56stellare
46:57farebbe sì
46:57che la traiettoria
46:58della terra
46:59diventi curva
47:00di conseguenza
47:03la massa
47:04modifica
47:04il tempo
47:05e lo spazio
47:06passare
47:07dall'idea
47:07alla concretizzazione
47:08di questa teoria
47:09non era semplice
47:11Albert
47:12ci dedicò
47:13molto tempo
47:13senza grandi risultati
47:15per la gran parte
47:16degli scienziati
47:17la questione
47:18della gravità
47:18era stata
47:19sviscerata
47:20da Newton
47:20allora perché
47:21soffermarsi
47:22su questo
47:22come al solito
47:23Albert
47:24si impuntò
47:25la sua nuova teoria
47:27implicava così tanti
47:28presupposti
47:29che non riusciva
47:30a metterli insieme
47:31tecnicamente
47:31era difficile
47:32inoltre Einstein
47:34non aveva tutti
47:34gli strumenti
47:35matematici
47:36necessari
47:36ancora una volta
47:39il suo amico
47:39Grossman
47:40gli diede
47:41una mano
47:41ma non fu
47:42sufficiente
47:43quali erano
47:43gli strumenti
47:44che gli avrebbero
47:45permesso
47:45di provare
47:46la teoria
47:46come era possibile
47:47reperirli
47:48nonostante
47:49l'isolamento
47:49nel frattempo
47:50infatti
47:51era scoppiata
47:52la guerra
47:52a Berlino
47:54durante la prima
47:55guerra mondiale
47:56quasi tutti
47:56i suoi colleghi
47:57e personaggi
47:58illustri
47:58come Planck
47:59Nertz
48:00Fritz Abe
48:01erano patrioti
48:02convinti
48:03che volevano
48:03la vittoria
48:04della Germania
48:05con la quale
48:06si schierarono
48:07tenacemente
48:08al contrario
48:09Einstein
48:10era un pacifista
48:11convinto
48:11che riteneva
48:12di essere circondato
48:13da folli
48:14da militaristi
48:15invasati
48:16così fu costretto
48:17a limitare
48:18ulteriormente
48:19le comunicazioni
48:20con i colleghi
48:21chiudendosi
48:22nel suo mondo
48:231915
48:26erano passati
48:27otto anni
48:28Albert
48:29si dedicava
48:29giorno e notte
48:30alle proprie ricerche
48:31come disse lui stesso
48:34molte volte
48:35fu il periodo
48:36lavorativo
48:37più duro
48:37della sua vita
48:38persino più duro
48:39del 1905
48:40ma alla fine
48:41risolse il problema
48:43riuscì a fare chiarezza
48:44e a trovare
48:45una spiegazione
48:46esaustiva
48:47per la gravità
48:48che sostituisse
48:49quanto sostenuto
48:50da Newton
48:51sull'interazione gravitazionale
48:53credo sia stato
48:54uno dei momenti
48:55più importanti
48:56se non l'apogeo
48:56della sua carriera
48:57e sotto vari aspetti
48:59della fisica moderna
49:00si rese conto
49:04che nonostante
49:06si trattasse
49:06di un lavoro
49:07di intelletto
49:08in qualche modo
49:09aveva subito
49:10un forte stress
49:12somatizzando
49:13anche a livello fisico
49:15un grande stress
49:18fisico
49:19oltre che mentale
49:20una vera e propria
49:21performance
49:22intellettuale
49:24ottenuta
49:24forzando
49:25mente e corpo
49:26che però
49:27lo aveva
49:28quasi ucciso
49:29e non è
49:30un'esagerazione
49:31particolarmente provato
49:35Albert
49:36era riuscito
49:36finalmente
49:37a tradurre
49:38l'universo
49:38in un'equazione
49:39ma una parte
49:45della comunità
49:46scientifica
49:46non vedeva
49:47di buon occhio
49:48questa nuova teoria
49:49qualche tempo dopo
49:51la pubblicazione
49:52della teoria
49:53della relatività
49:54generale
49:55molti fisici
49:55la respinsero
49:56per via
49:57della complessità
49:58delle sue
49:58formule matematiche
50:00molti ritenevano
50:02che la fisica
50:03non fosse questo
50:04che non servissero
50:05nozioni di matematica
50:06così elevate
50:07ironia della sorte
50:11le formule matematiche
50:12a cui aveva dedicato
50:13tutto se stesso
50:14gli impedivano
50:15di ottenere
50:16il riconoscimento
50:17di alcuni colleghi
50:18ma lui difese
50:19le sue teorie
50:20nel tentativo
50:21di svelare
50:21i misteri
50:22dell'universo
50:23prima di Einstein
50:25nessuno aveva mai usato
50:26delle equazioni
50:27per descrivere
50:28la struttura
50:29dell'intero universo
50:30parliamo
50:31di tutte le stelle
50:32delle galassie
50:33dell'insieme
50:34dell'universo
50:35nel 1917
50:38Einstein
50:39dopo aver creato
50:40la teoria
50:41della relatività generale
50:42si rese conto
50:43che questa stessa
50:44era in grado
50:46di fornire
50:47un quadro
50:47descrittivo
50:48del cosmo
50:49egli era
50:51divenuto
50:51il creatore
50:52di una cosmologia
50:53scientifica
50:55bisognerà aspettare
50:57ancora qualche anno
50:58perché la teoria
50:59della relatività
51:00generale
51:01riceva l'attenzione
51:02meritata
51:02Albert pensava
51:04si potesse dimostrare
51:05questa sua teoria
51:06attraverso
51:07un eclissi solare
51:08in una simile
51:10occasione
51:10si sarebbero potuti
51:11osservare
51:12i raggi luminosi
51:13di un gruppo di stelle
51:14deviati dalla massa solare
51:15ottenendo così
51:16la prova
51:17della deformazione
51:18dello spazio-tempo
51:19nel 1919
51:23un pacifista britannico
51:26di nome Eddington
51:27organizzò una spedizione
51:29per verificare
51:31le previsioni
51:31del suo collega
51:32pacifista tedesco
51:33il resoconto pubblicato
51:36dimostrava
51:37che il sole
51:37oscurato dalla luna
51:38sembrava respingere
51:40le stelle
51:40e il mondo impazzì
51:42fu una notizia
51:47drammatica
51:48per la Royal Society
51:50di Londra
51:51gli inglesi
51:54appena usciti
51:54da una sanguinosa
51:55guerra
51:56contro i tedeschi
51:57annunciavano
51:58che la teoria
51:59creata dal più grande
52:01genio inglese
52:02di tutti i tempi
52:03Sir Isaac Newton
52:05era stata confutata
52:07da una teoria
52:08ideata da un tedesco
52:09il nemico
52:10da poco sconfitto
52:11all'improvviso
52:15Einstein
52:15era sulla copertina
52:16di tutti i giornali
52:17si leggevano titoli
52:18come
52:19il cielo
52:19non ha più misteri
52:20le stelle
52:21chinano il capo
52:22fu un momento
52:23straordinario
52:24di quelli
52:24che restituivano
52:25qualcosa
52:26alla folla
52:26esausta
52:27e traumatizzata
52:27dalla guerra
52:28di colpo
52:29potevano guardare
52:30al cielo
52:30con speranza
52:31e in una sola notte
52:33Einstein
52:33divenne lo scienziato
52:34più famoso
52:35del mondo
52:35nel 1921
52:41Albert
52:42ricevette
52:42il premio Nobel
52:43per una scoperta
52:44sensazionale
52:45che risaliva
52:46al 1905
52:47l'effetto
52:49fotoelettrico
52:50ma questa
52:51è un'altra storia
52:52pensierete
52:57che osservi
52:58l'opera
52:58della mia vita
52:59con serafica
53:00soddisfazione
53:01tuttavia
53:01vista da vicino
53:03non è niente
53:04non sono convinto
53:07che uno solo
53:08dei miei concetti
53:09durerà nel tempo
53:11mi chiedo persino
53:12se sono
53:13sulla buona strada
53:14un'altra storia
53:44un'altra storia
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