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https://www.pupia.tv - Seconda conferenza parlamentare sul dialogo interreligioso - Italiano
Da giovedì 19 a sabato 21 giugno, in coincidenza con l'anno giubilare indetto da Papa Francesco, Camera e Senato ospitano la Seconda Conferenza parlamentare sul dialogo interreligioso dal titolo "Strengthening trust and embracing hope for our common future - Rafforzare la fiducia e abbracciare la speranza per il nostro futuro comune". L'evento è organizzato e promosso dal Parlamento italiano in collaborazione con l'Unione interparlamentare (Uip).

Nella giornata di giovedì 19, alle 14.30 nell'Aula di Montecitorio, aprono i lavori il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, la Presidente dell'Unione interparlamentare, Tulia Ackson, l'arcivescovo Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l'evangelizzazione, il senatore Pier Ferdinando Casini, Presidente onorario dell'Unione Interparlamentare e del gruppo italiano dell'Uip.

Segue il dibattito sul tema del contrasto all'odio basato sulla religione o sul credo. Tra i co-moderatori anche il deputato Maurizio Lupi, vicepresidente del gruppo italiano dell'Uip e, tra i relatori, il Cardinale George Jacob Koovakad, Prefetto per il Dicastero per il dialogo interreligioso.(19.06.25)

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Trascrizione
00:00Fanno ingresso in aula il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, il Presidente
00:10del Senato della Repubblica, Ignazio Larussa, e la Presidente dell'Unione Interparlamentare,
00:16Giulia Eksen.
00:30Prende la parola il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana.
01:00Buonasera a tutti, grazie per essere qui.
01:09Voglio salutare il Presidente del Senato, il Presidente onorario dell'Unione Interparlamentare,
01:20i Presidenti di Parlamento, i colleghi parlamentari, il Vice Presidente del gruppo italiano dell'Unione
01:30Interparlamentare e tutte le autorità religiose.
01:33Presidente del Parlamento, il Parlamento italiano, il Parlamento italiano, l'Unione Interparlamentare,
01:43l'Unione Interparlamentare.
01:45Continua così il percorso inaugurato giorni fa in Marocco, l'occasione della prima conferenza
01:51che si è tenuta a Maracca.
01:53Il mondo usciva allora, la crisi della pandemia, le relazioni sociali, la serata, cresceva,
02:05soprattutto nei confronti delle minoranze etniche e religiose, sempre vittime di video,
02:12la conferenza sul dialogo interreligioso ha dato una risposta forte e chiara.
02:21Sono state sollecitate le esigenze di una società alle prese con un rinnovato rapporto
02:29con la dimensione religiosa e allo stesso tempo si è cercato di ricucire gli strati generati
02:35dalla pandemia.
02:37Nella dichiarazione finale di Marrakesh fu infatti sottolineato che il dialogo tra le religioni
02:43è uno strumento importante per tutelare i diritti e le libertà fondamentali e per promuovere
02:49la coesistenza pacifica tra i popoli.
02:53A due anni di distanza da quella dichiarazione ci troviamo ancora in un mondo pervaso da divisioni
03:01sociali, economiche, etniche, culturali, religiose e da tensioni geopolitiche.
03:09Penso ai conflitti in Medio Oriente, in Ucraina, in alcune regioni dell'Africa e dell'Asia.
03:16L'ulteriore aggravamento della crisi tra Israele e Iran è motivo di profonda preoccupazione.
03:25Inoltre, in molti regimi autoritari si continua a limitare la libertà di religione e di culto.
03:35Milioni di persone sono costrette a fuggire dai loro paesi di origine a causa della loro
03:40fede. Anche nelle società più avanzate stanno aumentando i casi di intolleranza che impediscono
03:46l'esercizio delle esigenze spirituali. Perseguitare qualcuno per il proprio credo o impedirgli
03:54di professare liberamente il proprio culto significa negare la dignità umana e limitare la vita
04:01di relazione del singolo individuo e di una comunità. Il dialogo è dunque fondamentale per favorire
04:08il confronto, la cooperazione e la comprensione reciproca.
04:14Ricordo in proposito che Papa Leone XIV nel discorso tenuto subito dopo la sua elezione
04:20ha rivolto l'invito a costruire ponti con il dialogo e con l'incontro, unendoci tutti
04:27per essere un solo popolo sempre in pace.
04:30In questo contesto il ruolo delle istituzioni parlamentari è cruciale. I luoghi della rappresentanza
04:38popolare possono diventare gli epicentri di una rinnovata sensibilità, promuovendo momenti
04:44di confronto con i leader delle comunità religiose.
04:47auspico quindi che il nostro impegno di oggi non sia soltanto un momento di riflessione,
04:54ma la prosecuzione di un cammino concreto in grado di trasformare il dialogo in speranza
05:01e la reciproca comprensione in pace. Vi ringrazio.
05:05Grazie Presidente Fontana per l'ospitalità della Camera a tutti noi e soprattutto alla
05:30seconda conferenza internazionale sul dialogo interreligioso. Grazie Presidente Exxon, grazie
05:38al Presidente Cassini, Presidente che è qui alla mia destra e grazie all'eccellenza Rino
05:47Fisichella, senza il quale probabilmente non sarebbe stato possibile avere questa occasione
05:55di incontro. L'apertura di questa seconda conferenza parlamentare sul dialogo interreligioso
06:03è un fatto di grande rilevanza, di grande importanza e io credo che di questo dobbiamo
06:11essere tutti consapevoli. In un mondo senza pace non si può, non si deve perdere la speranza.
06:21Abbiamo bisogno di ritrovarci come Parlamento che unisce culture, popoli e nazioni. Abbiamo
06:29bisogno di credere nella speranza di un mondo giusto e riappacificato.
06:38Di nuovo grazie Presidente Cassini per il suo impegno incomiabile, il suo coraggio e la
06:45sua determinazione spes contro spem. Oltre al Presidente Cassini voglio ringraziare, come
06:54ho già citato, la Presidente Tule Exxon, l'Onorevole Maurizio Lupi, gli uffici della
07:00Camera e del Senato e tutti coloro che si sono prodigati con passione e impegno nell'organizzazione
07:09di questo importante appuntamento. E rinnovo ancora il grazie a Monsignor Fisichella. A
07:16due anni dalla sua prima edizione, che come il Presidente Fontana ha ricordato si è svolta
07:21a Marrakesh, questa seconda conferenza sul dialogo interreligioso rinnova e consolida la
07:28nostra volontà di superare la stagione dei conflitti religiosi, delle divisioni, dei pregiudizi
07:37e delle barriere ideologiche. E mai, come in questo momento, questa conferenza si pone
07:45come punto di riferimento per le speranze di tutto il mondo a che queste parole siano
07:52tradotti in fatti concreti, non solo in speranze di pace ma in conclusioni di pace. Già nel
08:022023 la conferenza ha segnato un punto di svolta nella cooperazione interparlamentare,
08:10facendo sedere allo stesso tavolo i rappresentanti all'ora di oltre 50 Paesi e diverse confessioni
08:18religiose. Il ricco calendario di incontri che animerà adesso i lavori congressuali nei prossimi
08:25giorni rappresenta una grande occasione di valore strategico per continuare a scrivere
08:32insieme importanti pagine di pace, di libertà, di rispetto e di amicizia tra popoli e nazioni.
08:41Oggi più che mai di fronte alle nuove e tragiche tensioni in Medio Oriente, alla crescita dei
08:49crimini di odio anche su base religiosa, all'inaccettabile violazione di fondamentali
08:57diritti umani in molti luoghi del pianeta e dell'assordante fragore delle armi in Ucraina,
09:04per non parlare di Israele, dell'Iran e di tanti altri luoghi, abbiamo tutti il dovere di rendere
09:11queste giornate un prezioso segnale di speranza per il futuro. Insisto sulla parola speranza,
09:21una speranza che possiamo costruire insieme partendo dalla consapevolezza che l'essere
09:28umano ha bisogno di credere e di trovare nella fede l'ispirazione a migliorarsi ogni giorno.
09:36cattolici, cristiani ortodossi, cristiani protestanti, ebrei, musulmani, rappresentanti
09:45di ogni credo e sensibilità, la fede, lo sanno, lo sappiamo, è la luce che ci unisce.
09:53pur nelle differenze che ci sono, perché nasconderlo, camminiamo insieme nel solco di questa luce
10:04e troviamo insieme le ragioni del dialogo e della comprensione reciproca per vincere l'odio,
10:12battere l'odio e deporre le armi. Non sarà facile, ma dobbiamo, anzi vogliamo,
10:18sederci allo stesso tavolo per costruire ponti tra fede e istituzioni, ponti solidi e duraturi
10:28fondati sulla feducia reciproca, sul rispetto e su quel sentimento di fratellanza universale
10:36che Papa Francesco e Papa Leone hanno messo al centro del loro impegno pastorale.
10:45La radice della pace resta il senso dell'umanità, la radice antropologica, indicata già da Giovanni
10:55Paolo II e Benedetto XVI. Sono certo che sabato l'udienza con il Papa, con il Santo Padre,
11:07in occasione del giubileo dei governanti, sono certo che concludendo i lavori di questa seconda
11:14conferenza sul dialogo interreligioso, saprà essere un ulteriore, emozionante momento di grande
11:24valore simbolico e spirituale. Così come sono certo che queste giornate di confronto e di
11:32approfondimento sapranno tradursi in una preziosa occasione per sottolineare quando la diplomazia
11:39parlamentare, vero Presidente Casini, che ha nell'Unione interparlamentare un fondamentale
11:46punto di riferimento, costituisca uno strumento irrinunciabile di dialogo e integrazione tra mondi
11:54solo in apparenza lontani. Grazie quindi per il vostro prezioso impegno, grazie per la
12:02passione e la dedizione, pace e giustizia, umanità e progresso, fiducia e cooperazione. Questa
12:12è la dimensione del Parlamento e di tutti i Parlamenti che sono e restano sempre il cuore dei valori
12:21e ideali di ogni tempo. A tutti voi sinceri, profondi auguri di buon lavoro e grazie di
12:31essere in Italia.
12:32Prende la parola la Presidente dell'Unione interparlamentare, Julia Exon.
12:48Eccellenze, onorevoli membri del Parlamento, egregi leader religiosi, signore e signori, cari
13:10amici, cari colleghi. È un grande onore per me rivolgermi a voi oggi in una delle terre
13:20della santità come leader dei Parlamenti. Mi piace pensare e rivolgermi alla Camera dei
13:35Deputati e al Senato. Voglio ringraziarli per avermi e per averci invitato. È un bel
13:40momento questo nel quadro di questo giubileo ed è bello avere il privilegio di essere qui
13:48nella vostra magnifica Camera per due giorni. È magnifico incontrare i leader delle religioni,
13:55dei credi, della società civile e esperti internazionali provenienti da tutto il mondo.
14:00questa conferenza, cari colleghi, cari amici, ci dà un'opportunità per discutere del modo
14:07in cui noi, come legislatori, insieme a tutti gli altri attori di buona volontà, possiamo
14:13lavorare insieme per un futuro comune. Possiamo cooperare per un futuro comune costruendo la pace
14:23della diplomazia a favore di persone provenienti da ogni credo religioso. Siamo lieti di partecipare
14:34all'udienza anche con Papa Leone XIV nel riaffermare il nostro impegno congiunto a favore del bene
14:41comune. Cari colleghi, cari amici, riconosco questa conferenza come un momento unico, un evento
14:49unico che ci riunisce tutti in un momento in cui il mondo sta fronteggiando varie sfide
14:56per la pace e la sicurezza. Nel mondo ci sono violenza di genere, discriminazione, abuso della
15:07religione e molta instabilità, molti conflitti. E perché siamo qui oggi? L'Unione interparlamentare
15:16vuole costruire ponti tra i parlamenti e i rappresentanti mondiali delle religioni.
15:24Oltre a questo, perché lo facciamo adesso? L'Unione interparlamentare non è solo l'organizzazione
15:31mondiale dell'Unione dei Parlamenti, è un'organizzazione multilaterale e politica, la più antica del
15:39mondo. Esiste da 136 anni. L'UIP ha visto la caduta dell'impero ottomano, la prima e la seconda
15:52guerra mondiale, la creazione della Lega delle Nazioni e anche le Nazioni Unite. Oltre che
16:00il crollo del colonialismo e l'emergere degli stati nazionali, la guerra fredda e ogni altro
16:06conflitto mondiale. I disastri naturali e anche momenti di trionfo, momenti di perdita
16:13dal 1819. Il nostro impegno è sempre stato a favore della costruzione di ponti, è stato
16:23sempre a favore della costruzione di piattaforme, di dialogo, pace e solidarietà, è a favore
16:29della promozione della democrazia e della solidarietà per tutti. Ma il dialogo deve
16:38andare anche oltre la democrazia prospera a partire dall'inclusività e dallo scambio
16:44vibrante. L'UIP, con la sua strategia attuale, incoraggia i Parlamenti a impegnarsi con gli ecosistemi
16:53più ampi, con tutta la società. Questo è esattamente l'obiettivo di questa conferenza
17:02oggi. Riconosciamo che stiamo affronteggiando con una congiuntura molto difficile. Le nostre
17:07società sono state colpite da varie crisi. I conflitti imperversano, sia online che offline,
17:15con le parole e con le armi. Il nostro futuro è a rischio, ma non solo, è a rischio anche
17:24il nostro presente. Dobbiamo riunirci, non solo per salvaguardare il futuro per i nostri
17:31figli, ma anche per proteggere i diritti e i mezzi di sostentamento dei nostri pari,
17:38dei nostri genitori. I parlamentari hanno un ruolo chiave in questo, nella promozione di
17:44una società pacifica e inclusiva. Abbiamo un dovere, sostenere lo Stato di diritto, i diritti
17:51umani, la giustizia, grazie alle funzioni che abbiamo con l'approvazione del bilancio,
18:02la legislazione, la rappresentatività. Recentemente abbiamo cominciato a parlare di più con la
18:10diplomazia parlamentare. La diplomazia è uno strumento per mettere in risalto la nostra rete
18:17e per andare avanti al di là delle frontiere, al fine di promuovere dialogo, comprensione e
18:23cooperazione, anche per mediare nel quadro dei conflitti. I rappresentanti delle religioni sono
18:31importanti partner di dialogo per noi. Le religioni e le confessioni religiose forniscono
18:38delle risposte a molte domande, ci danno valori, danno significato alla nostra vita. I leader
18:45religiosi sono delle persone influenti e le organizzazioni religiose hanno a cuore i giovani e gli
18:54anziani ed educano anche i nostri figli. Gli attori politici e religiosi potrebbero avere
19:00delle funzioni diverse, è vero, ma siamo tutti dei cittadini interessati, uniti da valori comuni,
19:08per esempio la pace, il rispetto, l'uguaglianza, l'umanità, la fratellanza, la responsabilizzazione
19:17e la compassione. Abbiamo anche un impegno a lavorare per il bene dei nostri connazionali
19:23congregati e per tutta la società. Molti di noi qui oggi sono leader nella nostra comunità,
19:31la nostra società si frammenta sempre più, quindi spetta a noi il compito di essere delle
19:37guide responsabili, di essere dei difensori della giustizia, della pace e della coesione
19:43sociale. Siamo riuniti qui a Roma e coglieremo questa opportunità unica di informare le politiche
19:53e le legislazioni per capire come possiamo identificare dei mezzi per andare verso l'uguaglianza
20:01dei diritti e la degnità per tutti e per combattere ogni tipo di odio e discriminazione, promuovendo
20:09la coesione sociale, la tolleranza e la comprensione. Cari amici, cari colleghi, vorrei esprimere il mio
20:17apprezzamento per quanto lontano siamo andati tutti per arrivare qui oggi e vorrei riconoscere
20:24il vostro credo relativo all'importanza del parlare a prescindere dai colori politici e prescindere
20:32dalle confessioni religiose. Dobbiamo condividere le nostre esperienze per il bene comune dell'umanità.
20:37vorrei chiedere a tutti voi qui oggi una cosa, di prendere tre impegni durante questa
20:46conferenza. Primo, essere in grado di ascoltare perché in ogni dialogo c'è spazio per apprendimento.
20:55Secondo, siate in grado di condividere per condividere le esperienze che avete raccolto.
21:06terzo, siate in grado di rispondere. Il pool di esperienza qui è enorme. Tutto questo
21:14stuzzicherà la vostra curiosità. Vi invito tutti a connettervi gli uni con gli altri e a
21:26a attingere dal talento che c'è qui oggi, per oggi e per domani. Colleghi, è diventato
21:34ancora più triste il periodo attuale con l'escalation parlamentare che abbiamo visto e molti giovani
21:53che lavorano in circostanze difficili che avrebbero voluto essere con noi oggi ma che
21:58non sono stati in grado di farcela a causa di quello che sta succedendo nei loro paesi.
22:03Mi auguro che la loro assenza ci renderà in grado di lavorare ancora più duramente in
22:10modo che il nostro mondo sia un posto migliore per tutti loro e anche per tutti noi. Voglio
22:16augurare a tutti voi un dialogo proficuo. Il mio più grande augurio per questa conferenza
22:23è che si possa lavorare congiuntamente in uno spirito di rispetto reciproco e nello spirito
22:30della nostra umanità comune. Grazie mille a tutti per avermi ascoltato.
22:44Prende la parola il segretario generale di Religions for Peace, Francis Curia.
22:50Grazie mille a tutti i colleghi parlamentari, eminenti leader religiosi, eminenti membri della
23:09società civile e mi rivolgo a tutti coloro che lavorano per costruire la pace. È un grande
23:18onore essere qui con voi oggi in questa città storica durante l'anno del Giubileo, un anno
23:27per rinnovare la speranza nel nostro futuro comune. Diamo il benvenuto alla leadership di
23:36Papa Leo XIV, mentre ci riuniamo, a prescindere dalla nostra fede, nel dialogo per andare verso
23:43un futuro comune nel quadro della pace e della dignità umana. Grazie Parlamento italiano,
23:52grazie all'UIP per averci riuniti, grazie a Lorenzo Fontana e grazie a Ignazio Larussa e
24:01grazie a Tulia per le loro dichiarazioni così potenti che guideranno le nostre discussioni
24:08durante questa conferenza. Per coloro che non ne fossero consapevoli, il dialogo per
24:15la pace è l'organizzazione più grande al mondo che riunisce tutte le comunità religiose
24:24nel mondo a livello globale, regionale e locale, al fine di creare un movimento globale
24:34vibrante e connesso. Per oltre 50 anni abbiamo riunito migliaia di leader religiosi e le loro
24:42comunità per andare verso la pace. Abbiamo lavorato con i parlamentari e continuiamo a
24:48farlo per trovare modi innovativi affinché i governi coesistano consolidandosi reciprocamente.
24:57mi ricordo a titolo esemplificativo di aver lavorato con la leadership parlamentare nel
25:06mio paese, il Kenya, come parte del Consiglio del Kenya a favore della pace al fine di praticare
25:15delle riforme elettorali necessarie per andare verso le elezioni nel 2016 quando il nostro
25:21Paese, e credo che i nostri fratelli possano testimoniarlo, hanno eletto il nostro nuovo
25:28politico. Mentre noi siamo qui il mondo sta attraversando una congiuntura particolare.
25:41Siamo molto indietro nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile che sono lo
25:48zoccolo duro della pace e dello sviluppo. I conflitti emergono, imperversano e c'è
25:53un numero senza precedenti di rifugiati che porta alla migrazione. C'è una quantità
25:59enorme di imminenti rischi, rischio per esempio di guerra nucleare. Tutto questo ha messo il
26:06nostro pianeta, la nostra umanità in un grave pericolo. I conflitti derivano dalle sfide
26:11delicate della gestione delle transizioni, prima, durante e dopo le elezioni. Tutto questo
26:19deve essere fronteggiato dai parlamentari. Nel bel mezzo di queste crisi la cooperazione
26:26tra i parlamentari del mondo e i leader religiosi è più importante che mai. I parlamentari sono
26:35lo zoccolo duro del mondo perché permettono di andare verso lo Stato di diritto e la giustizia.
26:42Fungono da ponte tra il pubblico e il governo e la loro diplomazia, la loro dedizione a favore
26:50dei cittadini è qualcosa di fondamentale per costruire una società giusta perché loro
26:56incarnano le idee, gli ideali di un governo a favore delle persone e per le persone. D'altra
27:03parte i leader religiosi fungono da guida etica per la loro legislazione, sono dei consulenti
27:14per coloro che non hanno voce e sono dei partner necessari per il dialogo per i parlamentari.
27:21Loro influenzano l'opinione pubblica, forniscono una chiarezza morale e informano le priorità
27:28nazionali, favorendo la libertà di coscienza, pensiero e credo, i leader religiosi sono dei
27:36guardiani importantissimi delle libertà fondamentali dei cittadini. Malgrado il fatto che si lavori
27:44in contesti diversi, i parlamentari e i religiosi hanno un obiettivo comune, creare una prosperità
27:54per tutti. Questa prosperità congiunta è possibile solo se questi due gruppi si uniscono
28:01per favorire un mondo armonioso per tutti, a prescindere dal credo. Ci siamo impegnati
28:09a favore di questo durante la prima conferenza interparlamentare sul dialogo interreligioso
28:14a Marrakech in Marocco. Questa riunione condotta dalle persone in questa sala e anche altrove ci porta
28:25a lavorare per un'azione concreta. Noi in Religions for Peace siamo impegnati a lavorare con l'unione
28:34interparlamentare e con i parlamenti nazionali per creare delle reti, delle partnership religiose,
28:43politiche che mirano al successo. Tutto questo viene guidato meglio se c'è una pluralità di credi.
28:57a Religions for Peace possiamo vedere gli obiettivi raggiungibili grazie alla cooperazione
29:03tra leader religiosi e politici. Una cooperazione che deve essere continua. Oltre questo, il 26
29:12di maggio di quest'anno Religions for Peace, di concerto con le Nazioni Unite, ha lanciato
29:18un appello alla pace alla fine della guerra e al rispetto delle leggi internazionali. In Spagna
29:26abbiamo fatto appello ai parlamentari del mondo affinché si uniscano a noi in questa
29:31chiamata, soprattutto in questa congiuntura così precaria. Vediamo l'escalation delle
29:38guerre, guerre ingiustificate, una presa di mira dei civili crudele, senza rispettare la
29:49legge internazionale. Facciamo un appello affinché si vada dalla consultazione alla cocreazione,
29:56bisogna cooperare. Dobbiamo andare dalle relazioni transazionali a una solidarietà
30:04trasformazionale. Dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri, fidarci gli uni degli altri
30:09per difendere le nostre democrazie ed evitare le divisioni. Dobbiamo promuovere e proteggere
30:15la libertà di credo e di pratica della religione e sostenere i diritti delle minoranze religiose
30:22al fine di combattere l'odio e sempre rifiutando la polarizzazione. Dobbiamo consolidare la cooperazione
30:33tra leader religiosi e politici. Dobbiamo sforzarci di raggiungere lo stesso obiettivo, un mondo
30:39in cui siamo tutti uguali e in cui siamo tutti uniti e lavoriamo per ottenere un mondo
30:48prospero per tutti. Sono impaziente di un documento vibrante, orientato all'azione. Sono impaziente
30:57di ottenere questo documento e il suo aggiornamento. Noi a Religions for Peace continuiamo a rimanere
31:03impegnati a favore della collaborazione per la pace e la fratellanza di tutti gli uomini.
31:09Dobbiamo lavorare per consolidare la fiducia e costruire speranza nel nostro futuro comune.
31:16Grazie mille e che Dio ci benedica a tutti.
31:18Prende la parola l'Arcivescovo, pro-prefetto del Bicastero per l'Evangelizzazione, responsabile
31:32del Giubileo 2025, sua eccellenza reverendissima, Monsignor Rino Fisichella.
31:39Onorevole Presidente della Camera, onorevole Presidente del Senato, onorevoli Presidente e
31:50Segretario Generale dell'Unione Interparlamentare, Presidente Emerito Casini, a voi tutti autorità
31:59politiche, religiose e civili che siete presenti a queste giornate di studio. È per me un onore
32:10portare il saluto della Santa Sede che troverà riscontro nell'udienza che Papa Leone darà a
32:20questa Assemblea sabato mattina. Siamo profondamente grati per la scelta di questo momento
32:29che costituisce all'interno del Giubileo il momento del dialogo interreligioso. La scelta
32:39del binomio, rafforzare la fiducia e abbracciare la speranza sono un segno tangibile di quanto
32:51l'azione politica può svolgere in questo frangente storico. Rafforzare la fiducia dei
33:00cittadini, rafforzare il dialogo tra le religioni e il dialogo tra le sedi formative, in un momento
33:12in cui la credibilità delle istituzioni sembra venire a meno. Rafforzare questa fiducia diventa
33:20quindi un impegno fondamentale perché la crisi culturale che si sta vivendo possa essere facilmente
33:30superata. Ma questo va coniugato con la capacità di abbracciare la speranza. La speranza non è
33:39utopia. La speranza ha un volto. La speranza è una persona. La speranza è concreta. Anche il vostro
33:50impegno può diventare una speranza tangibile. Nessuno mai pensi che il proprio impegno personale,
34:02anche se piccolo, in solitudine e in silenzio, non abbia a rafforzare quello che è la capacità di
34:11incidere all'interno della dimensione sociale e internazionale. La speranza, però, deve essere
34:22resa tangibile. Ci sono dei segni che siamo chiamati a porre in essere perché quanti annunciano la speranza
34:32la possano poi anche vedere e toccare con le mani. La dimensione politica è una dimensione di questo
34:42segno che rende fattibile, là dove la speranza deve essere portata, una azione concreta che deve
34:53corrispondere a quelle che sono le esigenze fondamentali che oggi sono percepite. Inutile
35:05negare che viviamo un momento drammatico, non tragico. La parola tragedia non abbia il posto nel
35:18nostro vocabolario. Dove c'è tragedia non c'è speranza. Dove c'è dramma allora non solo c'è
35:27speranza, ma c'è anche azione concreta per corrispondere. Ecco allora che là dove ci sono
35:36i sibili di missili, là dove c'è il grido di un popolo innocente, là si renda più forte la voce
35:46della politica e della diplomazia. Là le università abbiano a svolgere ancora di più la loro azione
35:54formativa. Là le religioni abbiano a far sentire ancora di più l'impegno per la pace. È con questi
36:04sentimenti che auguro a tutti loro una giornata delle giornate di grande impegno di dialogo e di lavoro.
36:16Grazie.
36:24Prende la parola il Presidente onorario dell'Unione interparlamentare e Presidente del Gruppo
36:31Italiano presso l'Unione interparlamentare, Pierferdinando Casini.
36:35Vorrei anzitutto rivolgere un ringraziamento al Presidente della Camera dei Deputati e al
36:47Presidente del Senato della Repubblica, ringraziarli per le parole affettuose e dire grazie anche alla
36:56struttura della Camera e del Senato, ai segretari generali, ai collaboratori per l'organizzazione
37:06perfetta di questo evento importante. Vorrei rivolgere parimenti, un saluto e un ringraziamento
37:13per aver scelto Roma alla Presidente dell'Unione interparlamentare e al segretario generale. Direi che è molto
37:23importante essere qui oggi, questa mattina nel corso dell'incontro preparatorio a porte chiuse, diversi
37:36leader religiosi, hanno detto che non possiamo limitarci a votare documenti, dobbiamo parlare
37:48pubblicamente, dobbiamo far sentire a tutti la nostra voce. Se questo è lo stato d'animo dei leader
37:58religiosi, a maggior ragione deve essere lo stato d'animo di noi parlamentari e di noi governanti. Non
38:08possiamo avere paura di ricordare che nessuna guerra si può fare in nome di Dio. In quest'Aula, più di
38:21vent'anni fa, Giovanni Paolo II così si rivolgeva ai parlamentari italiani. Le religioni, diceva,
38:33sono stimolate a far emergere tutto il loro potenziale di pace, orientando e quasi convertendo
38:43verso la reciproca comprensione le culture e le civiltà che da essi traggono ispirazione.
38:53Questo è il cuore del dialogo interreligioso. Non colleghi un tentativo di uniformare le fedi,
39:06ma un'opportunità per riconoscere gli altri nella loro dignità, per costruire insieme una pace che non
39:17sia solo assenza di guerra, ma presenza attiva di giustizia e solidarietà. Sono questi i fondamenti
39:29della pace, principi unificanti e inalienabili che tutte le fedi condividono e che i parlamenti
39:40del mondo sono chiamati a tradurli in politiche concrete, costruendo un rapporto equilibrato tra
39:48la democrazia come regola di coesistenza civile e i valori religiosi. O si impara a camminare
39:57assieme nella pace, nel rispetto reciproco, nella tolleranza o ci si distrugge l'uno contro
40:06l'altro. Sono frasi importanti che arrivano da lontano dal primo incontro interreligioso
40:16di Assisi del 1986. E ancora in questi giorni, Leone XIV, lo spirito di Cristo risorto apra
40:29via di riconciliazione dovunque c'è guerra. Illumini i governanti e dia loro il coraggio
40:37di compiere gesti di distensione o di dialogo. Vedete, colleghi, noi siamo qui per dire cose
40:47semplici, non per esporre o esportare dei modelli, per dire che dobbiamo fare uno sforzo
40:56individuale e collettivo di capirci meglio. E dobbiamo evitare che il mondo che lasciamo
41:03ai nostri figli sia un mondo regolato non dai principi di giustizia e di rispetto reciproco,
41:11ma dalla forza. Non è accettabile che sia la forza a regolare il rapporto tra gli stati
41:18e gli uomini. Ecco perché il dialogo interreligioso significa anche un atto di fede verso il multilateralismo,
41:27verso la coesistenza pacifica, verso la capacità di costruire una pace che sia fondata sui principi
41:36di libertà e di giustizia. Siamo in controtendenza rispetto a quello che capita fuori da quest'Aula?
41:44Forse sì, ma io credo che siamo sulla linea giusta.
41:48Grazie.
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