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AARON TAYLOR-JOHNSON, RALPH FIENNES E ALFIE WILLIAMS sfilano sul tappeto insieme al regista britannico Danny Boyle alla prima di 28 anni dopo a Londra.
Il film è sempre diretto dal regista premio Oscar per The Millionaire ed è ambientato a quasi tre decenni da 28 giorni dopo. A produrlo c'è Cillian Murphy: protagonista del primo film (2002), assente qui, dovrebbe tornare nei due sequel già annunciati.
Il film è un horror, che segue gli eventi del mondo infettato del primo e del sequel 28 settimane dopo (2007) in cui Boyle era tra i produttori. Il virus della rabbia è fuoriuscito da un laboratorio di armi biologiche e ora, ancora in una quarantena forzata e brutale, alcuni sono riusciti a sopravvivere in mezzo agli infetti. Vivono su una piccola isola collegata alla terraferma da un'unica strada rialzata ed estremamente protetta. Ma quando uno di loro lascia l'isola diretto nel profondo della terraferma, scoprirà segreti, meraviglie e orrori che hanno mutato non solo gli infetti ma anche gli altri sopravvissuti.
In molti si aspettavano un'apocalisse zombie con riferimenti all'attualità e a Londra Danny Boyle ha detto: «Penso che l'horror sia un genere davvero interessante. Si possono leggere eventi di ogni tipo attraverso questo genere, senza che parlare o mostrare esplicitamente per forza la Brexit o il Covid, o quello che sta succedendo a Gaza o con l'immigrazione o il modo in cui le persone vengono trattate.... Si leggono tutte queste cose, ma in trasparenza. Si parla di questa famiglia e degli orrori che affronta 28 anni dopo l'infezione originale». E sulle riprese del film ha spiegato: «La tecnologia ora ha fatto passi da gigante dal primo film, ovviamente. Ora le telecamere più diffuse sono quelle dei cellulari. Noi volevamo registrare in 4K, il che è fantastico per la risoluzione cinematografica. E questo ci ha anche permesso di muoverci con estrema facilità nelle campagne».

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