Succede ogni giorno sotto gli occhi di tutti, eppure pochi ne parlano davvero. Concerti sold out annunciati con entusiasmo, post celebrativi, artisti in estasi e fan in delirio. Ma cosa si cela dietro a quelle locandine con il bollino rosso “tutto esaurito”? Federico Zampaglione, voce e penna dei Tiromancino, ha deciso di rompere il silenzio e raccontare, con una pungente sceneggiatura pubblicata su Facebook, la verità che molti preferiscono ignorare. Il suo post è una denuncia ironica e feroce al tempo stesso, che smonta il mito dei live sempre pieni e rivela un meccanismo tutt’altro che trasparente.
[idgallery id="2563855" title="In prima fila. Gli outfit comodi e cool per i concerti dell'Estate 2025"] Federico Zampaglione smaschera i finti concerti sold out Niente cifre, niente report, solo una storia. Federico Zampaglione sceglie la forma narrativa, quella di una sceneggiatura per spiegare come funziona davvero la macchina dei concerti. Un dialogo tra artista emergente e promoter, che inizia con promesse roboanti: «Bro, dopo il successo virale del tuo singolo dobbiamo fare il grande salto». Il giovane cantante, emozionato, accetta il sogno offerto su un piatto d’argento. «Mettiti fisso sui social e annuncia trionfante che il tuo sogno finalmente si andrà a coronare, al resto penso io», lo incita il promoter. Ma quando i biglietti non si vendono, il risveglio è amaro.
[idarticle id="2576220,2509258,2488012" title="Drake arriva per la prima volta in concerto in Italia: date, luogo e quando acquistare i biglietti,Olly, il concerto-evento a Milano è sold out in 30 minuti: «Sono giorni di ordinaria follia»,Problemi di salute per Sting: rinviati due concerti"] Biglietti svenduti e stadi vuoti: così si costruiscono i finti sold out La proposta, spacciata come “soluzione”, arriva puntuale. Il promoter rassicura: «Te lo riempio io lo stadio (o il forum)». Come? Con biglietti gratuiti o svenduti, distribuiti in massa a dipendenti di aziende, banche, con la spesa al supermercato o attraverso contest con influencer. Una strategia discutibile che serve a salvare la faccia dell’artista, mentre le spese – e i guadagni – restano in mano al manager: «Una buona parte dei costi per riempire lo stadio te li accolli tu, bro».
[idgallery id="2574500" title="Festival di musica, green. I più belli d'Europa"] Il "ricatto" dei promoter secondo Federico Zampaglione Ma se l’artista tentenna, la pressione aumenta. Il promoter minaccia: «Annulliamo!», dice, sapendo bene che per l’artista significherebbe esporsi al pubblico ludibrio. Dopo mesi di annunci, post, entusiasmo e hype, cancellare un tour sarebbe un disastro mediatico. Il rischio? Essere etichettato come un flop. «La faccia è pur sempre la tua, io dopo il tuo concerto, ho altri 3 eventi con il vero sold out», ribadisce il promoter, facendo leva sulla paura di vedere infranto il proprio sogno in diretta social. Un ricatto psicologico travestito da pragmatismo.
[idarticle id="2517295,2568972" title="Vasco Rossi: in arrivo il documentario sui sette concerti kolossal a San Siro,Caparezza torna live nel 2026: tutte le date del tour"] Il prezzo reale della visibilità nel mercato dei concerti Dietro la patina dorata del successo si cela una realtà amara: l’artista giovane si ritrova prigioniero di accordi draconiani, dove buona parte dei profitti finisce nelle tasche di chi organizza il tour. Zampaglione racconta con schiettezza che l’organizzatore avverte: «Tutto ciò che guadagni per un buon 85% è mio, perché devo rientrare e bada bene i costi li ho in mano io… non te». In cambio, l'artista ottiene stadi pieni, ma di "plastica": un’immagine da sfoggiare, ma senza sostanza economica. E se qualcosa va storto, scatta l’arma definitiva del promoter: la minaccia di cancellare tutto, con un effetto devastante sull’ego e sulla carriera del cantante.
[idarticle id="2555959,2416927" title="Tyler, the Creator, il concerto in Italia dopo 10 anni di attesa,Jovanotti, 12 sold out e 5 nuove date per il ''PalaJova 2025''"] Federico Zampaglione denuncia il sistema: «Un meccanismo diabolico» Federico Zampaglione non risparmia critiche. Definisce questo stratagemma un «diabolico meccanismo» che «sta distruggendo il meccanismo dei concerti e molte carriere». Il cuore della sua denuncia parla dell’inflazione fittizia del successo: biglietti a 1 o 10 euro, giveaway, contest influencer, retate nei locali – tutto orchestrato per simulare un sold out, mentre il vero artificiere del sistema gira le spalle all’artista, lucrando sull’illusione. «Solletica l’ego di qualcuno (meglio se ingenuo o megalomane)… e poi… mangiaci sopra a vita», scrive, denunciando il paradosso del successo costruito sulla pelle dell’artista.
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