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MILANO (ITALPRESS) - Lo sport possiede due anime distinte ma complementari, sociale e industriale, entrambe con la finalità di fare crescere il Paese. E' quanto spiega in un'intervista a Italpress, Vito Cozzoli, già amministratore delegato di Sport e Salute e attuale amministratore delegato di Autostrade dello Stato Spa, presentando il suo libro "L'anima sociale e industriale dello sport," edito da Piemme Edizioni.
Secondo Cozzoli lo sport "è un grande ammortizzatore sociale, strumento di coesione e crescita della collettività, nonché un valore universale di pace e convivenza. È un diritto di tutti, sancito dall'articolo 33 della Costituzione, e deve essere accessibile indipendentemente dalle condizioni economiche, potendo cambiare la vita delle persone e favorire l'inclusione". "L'anima industriale - aggiunge - sottolinea il suo impatto come generatore di occupazione, PIL, industria, innovazione e grandi eventi, capace di sviluppare business e crescita economica". Lo sport è visto come il "miglior investimento per il futuro", essendo green, sostenibile, inclusivo e sociale. Grandi eventi come le Olimpiadi di Milano Cortina dovrebbero essere un volano di pratica sportiva e lasciare un segno concreto e strutturale sul territorio.

trl/gsl

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Trascrizione
00:00Benvenuti a questa nuova intervista dell'agenzia di stampa Italpress. Oggi con noi abbiamo Vito
00:09Cozzoli, già amministratore delegato di Sport e Salute e attualmente amministratore delegato
00:15di Autostrade per lo Stato.
00:17Buongiorno a tutti.
00:18Lei ha appena dato alle stampe per PM Edizioni con la prefazione di Beppe Marotta questo
00:24libro che facciamo vedere, l'anima sociale e industriale dello sport. Partirei proprio
00:31dal titolo di questo libro che sembra in sé una contraddizione, dire che l'anima dello
00:38sport sia da una parte l'etica e dalla parte il business, potrebbe essere una contraddizione
00:45ma non lo è, ci spieghi come mai e cosa dice nel suo libro a proposito di questo?
00:50Ma non è una contraddizione perché sono due anime distinte ma complementari e unite
00:57dalla stessa finalità che è quella di far crescere lo sport e quindi lo sport ha un'anima
01:03sociale che significa che lo sport è un grande ammortizzatore sociale, uno strumento di coesione,
01:09di crescita della collettività e delle comunità ma d'altra parte lo sport è occupazione,
01:15è pil, è industria, è innovazione, è grandi eventi e quindi lo sport ha una forza, Marotta
01:25nella prefazione lo definisce la forza trasformatrice dello sport perché lo sport non è più soltanto
01:33un'abitudine, un tempo libero, intrattenimento ma in qualche modo caratterizza la nostra società,
01:42è una parte della nostra società, è un pezzo della nostra vita e consente da una parte
01:50di far crescere la dimensione sociale della nostra collettività ma dall'altra sviluppa
01:56business e crescita economica.
01:58Ecco, professionismo e dilettantismo, sport di base e sport di vertice, come stiamo messi
02:06oggi in Italia? Una parte è meglio dell'altra? Dove c'è da lavorare di più secondo lei?
02:11C'è da lavorare secondo me tanto, innanzitutto in termini di cultura sportiva, lo sport deve
02:18entrare sempre di più nella nostra vita, nella nostra quotidianità e anche dilettantismo
02:27e professionismo sono complementari, non sono in antitesi perché io penso che i grandi campioni
02:34arrivano se si allarga la base della piramide sportiva. Più bambini, più ragazzi, più giovani
02:42ma anche più over 65 fanno sport e più campioni ci saranno. Lo dimostrano tante discipline, pensiamo
02:51al tennis, quanti praticanti in più e quanti campioni in più. Non è un solo sinner ma ci sono tanti
02:58campioni che oggi il tennis ha generato. Ecco perché nel mio impegno in sport e salute
03:05abbiamo spinto tanto per sostenere le società sportive, le associazioni sportive dilettantistiche
03:11che da una parte sono l'ossatura sociale e civile del nostro paese perché veicolano messaggi
03:17positivi ai nostri ragazzi e ai nostri giovani ma consentono di allargare la base della piramide
03:23sportiva che consentirà di partorire e di far nascere tanti nuovi campioni.
03:28Le ha parlato dell'importanza di far far sport ai giovani, però la situazione geopolitica
03:34attuale ci insegna che ci sono alcuni paesi vicino a noi dove mi viene in mente Gaza, la
03:40Palestina dove per un giovane addirittura è quasi impossibile riuscire a fare attività
03:44fisica o l'Ucraina dove a causa di una guerra noi abbiamo anche aiutato facendo in modo che
03:50degli atleti anche di vertice si potessero allenare qui da noi in Italia. Il mondo dello
03:57sport italiano sta facendo qualcosa anche da questo punto di vista?
04:03Lo sport è un valore universale, è un valore di pace, è un valore di convivenza serena e
04:11pacifica. Ricordo che quando eravamo a sport e salute abbiamo fatto tanto quando è scoppiato
04:17il conflitto in Ucraina per ospitare gli atleti, io tanti ne ho conosciuti, ma anche per supportare
04:24quel movimento sportivo con anche aiuti concreti, devo dire che le federazioni risposero molto
04:32efficacemente rispetto all'appello che avevamo lanciato. Oggi lo sport può aiutare anche queste
04:41divisioni, ricordiamoci che in passato è stato anche uno strumento di diplomazia sportiva
04:48e di pace. Tregua olimpica. Esattamente, quindi io spero veramente che anche lo sport possa dare
04:55un contributo alla risoluzione di questi conflitti che sinceramente non ci possiamo permettere,
05:02ma nessuno di noi vuole, nel senso che oggi anche nell'era moderna, dopo il dramma del
05:09Covid, pensare che anche il mondo sia stato funestato da queste guerre, secondo me è veramente
05:14fuori dal mondo. Lei nel libro scrive che lo sport è un diritto di tutti che può cambiare
05:20il paese. Una frase quasi rivoluzionaria, una rivoluzione che però credo debba partire più
05:28dalle famiglie, dalla scuola, dalle istituzioni, oppure da chi? Io penso che possa innanzitutto
05:35partire da tutti noi, perché c'è bisogno di un cambio di cultura sportiva. Sì, forse può essere
05:43anche una rivoluzione sportiva, perché lo sport innanzitutto deve essere compreso
05:47come valore. La scuola, facciamo troppo poco per la scuola. Noi come Sport e Salute all'epoca
05:55abbiamo fatto sì che i bambini della primaria potessero avere lo sport, cosa che non era
06:01prevista in un paese che siede al tavolo del G7. Questo è un primo passo, perché sicuramente
06:10lo sport aiuta alla crescita, a formare i giovani, aiuta nella crescita integrale dei
06:16nostri ragazzi. Però c'è da fare di più anche in termini quotidiani, concreti. Da qualche
06:24mese lo sport è nella nostra Costituzione, lo sport è presente nell'articolo 33, quindi
06:30ognuno di noi ha diritto a fare sport. Allora lo sport deve essere accessibile a tutti,
06:35indipendentemente dal censo e dalla condizione economica. Allora noi abbiamo portato lo sport
06:40nei quartieri disagiati come strumento di inclusione allo Zen di Palermo, a Ponticelli
06:45a Napoli, a Corviale a Roma, perché lo sport può veramente cambiare la vita delle persone
06:51e può anche diventare però sempre di più un sinonimo di business, di crescita delle città.
07:00Pensiamo ai grandi eventi sportivi, agli internazionali tennis, o a ATP Finals, o alla
07:05Ryder Cup. Quanto hanno pesato realmente sulla crescita del brand della città, del turismo,
07:13dello sviluppo infrastrutturale? Pensiamo all'innovazione, ai nostri giovani, alle start-up
07:18che sono nate nell'ambito sportivo. Ecco, io penso che veramente lo sport faccia la differenza.
07:25Lo sport, fra l'altro, è il migliore investimento per il futuro perché è green, è sostenibile,
07:31è inclusivo, è sociale. Ecco, io penso che lo sport possa dare veramente un grande contributo
07:37alla crescita del nostro paese.
07:39Ecco, lei ha parlato di grandi eventi sportivi che credo siano proprio l'esempio perfetto
07:44di anima sociale e industriale nello sport. Penso per esempio ai mondiali di calcio, lei ha
07:51fatto degli esempi prima, ma soprattutto le Olimpiadi. E noi, un esempio del genere,
07:55le Olimpiadi di Milano e Cortina, abbiamo qui le porte. Cosa si aspetta a lei da questo
08:01evento?
08:02Allora, io mi aspetto che queste Olimpiadi lasciano un segno. Non devono diventare un
08:08evento estemporaneo che caratterizza il nostro paese, il nostro Nord Italia, le nostre regioni
08:16settentrionali per un mese, due mesi, ma devono veramente diventare. Da una parte un buon
08:21l'anno di pratica sportiva. Quindi il grande evento ha questa capacità, questa forza di
08:28avvicinare le persone allo sport. E lo abbiamo visto, ripeto, ATP Finals o l'Internazionale
08:37d'Italia, i ragazzi giocavano con i campioni, i campioni si allenavano con i ragazzi. Ma
08:43stiamo parlando di decine di migliaia di ragazzi che si sono avvicinati alla racchetta
08:47grazie a questi eventi. Lo stesso deve essere per Milano-Cortina. Quindi io mi aspetto che
08:53le persone si avvicinino sempre di più alla pratica sportiva generata dalle Olimpiadi.
08:59Però le Olimpiadi, pensiamo alle Olimpiadi del 60 di Roma, devono lasciare anche un segno
09:05concreto sul territorio. Penso alle grandi infrastrutture sportive, penso alle grandi infrastrutture
09:12viarie. Ecco, non dobbiamo limitarci ad interventi tampone per fare le Olimpiadi. Dobbiamo
09:19pensare che questa è un'occasione strutturale di crescita del nostro Paese che, ripeto, deve
09:25lasciare un'impronta concreta.
09:27Perfetto, ringraziamo Vito Cozzoli, autore di L'anima sociale e industriale dello sport
09:33per PM Edizioni e vi diamo appuntamento alla prossima intervista dell'agenzia di stampa
09:39Italpress.

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