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  • l’altro ieri
Quanta vita s’accende all’Ippodromo del Visarno Arena di Firenze in attesa di Vasco Rossi (in concerto per due date il 5 e 6 giugno). Ben prima che si alzino le luci di scena, col sole ancora alto, in tanti si sono già assicurati il posto per questo che non è mai “solo” un concerto. Davanti al palco - maestoso, con i visuali a forma di triangolo rovesciato e cinque maxischermi - l’entusiasmo “fraterno” di quella che è la fanbase più numerosa del mondo, si sente a frequenze altissime in attesa dell’inizio.

C’è chi è arrivato con 48 ore di anticipo, sistemandosi in tenda, chi improvvisa cori con la chitarra in mano e i panini da condividere: la tribù si è raccolta come ogni volta, tra padri e figli, coppie, amici. Un pubblico trasversale con un forte senso senso comunitario, collettivo, intimo e potente. Tra chi dorme in macchina, come Sergio – trentenne dagli occhi pieni di gratitudine che definisce Vasco «ossigeno» – e chi ha piantato la tenda giorni prima, ogni spettatore porta con sé un dettaglio della fotografia.

Una coppia festeggia 25 anni di matrimonio esattamente come aveva iniziato: sotto il palco del Blasco, dove si conobbe nel ’99: «Per noi è un anniversario che si rinnova ogni tour» raccontano. Poco più in là, Giulia e Fabio di Roma si preparano a una notte in bianco, incuranti della sveglia di domani e il lavoro che chiama: «La maglia di Vasco sotto la giacca e colazione all’alba: “va bene , va bene così!”». Due maturande di Siena, cresciute con la colonna sonora dei genitori, sperano che «Vasco ci guardi, almeno una volta, anche per sbaglio.. sarebbe un sogno». Poi Raffaella, da Milano, che bissa la data torinese lasciando tutta la famiglia a casa per “concedersi un’altra dose d’energia”, tatuaggio del Komandante sul braccio e la voglia di ripetere la felicità, una nota alla volta. «Posso dire una cosa a Vasco? - chiede Alessandro - Aiutaci, c’è da portare vita nel mondo!». Tutte storie diverse, legate dall’energia viva della musica che unisce, guarisce, celebra. Perché aspettare, in fondo, è già felicità.

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Trascrizione
00:00Io sono Giulia, io sono Fabio, veniamo da Roma, ci facciamo tutti i concerti di Vanto Insieme,
00:06ormai questo sarà, non so, il ventesimo, abbiamo perso il mondo, l'amicizia storica che ci lega a Vascorossi.
00:17Veniamo appunto da Roma, siamo venuti qua stamattina presso col treno e noi vediamo l'ora che cominciamo,
00:23siamo meravigliissimi, rifartite stasera, ripartiamo domani mattina, per tutto, e lavoriamo.
00:28Per andare direttamente in ufficio, esatto, praticamente.
00:31Io scendo dal treno e ho arrivato subito a lavorare, con la maglia di vaso, praticamente.
00:35Ormai è così.
00:37L'abbiamo tatuato, quindi, pure lei.
00:39Io sono stata l'anno scorso a Zorca e ho stato tatuato come la tuografo, e abbiamo tatuato che ci lega a Vascorossi.
00:45Ah, è vero, pure il tatuaggio...
00:48La caviglia, e la canzone che ci aspettiamo stasera è, beh, vivere perché è un po' bellissimo legame affettivo,
00:57è tanto.
00:59E un messaggio per Vasco, che per me è tutto.
01:03È un maestro di vita, è...
01:05Un dio, un artista, è tutto.
01:07È la musica per me, solo Vasco.
01:10Taglie Vasco!
01:11Vasco, Vasco, Vasco, Vasco, Vasco!

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