Per il 46enne Giovambattista Cuscinà, ritenuto il capo dell'organizzazione dedita al traffico di droga a Giostra è scattata la confisca dei beni, la sorveglianza speciale per cinque anni ed il divieto di soggiorno. Un provvedimento richiesto dal Procuratore Vito Di Giorgio a seguito del coinvolgimento di Cuscinà nelle operazioni Impasse e Chanel.
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00:00Dopo il sequestro arriva anche la confisca dei beni per Giovan Battista Cuscinà, 46 anni,
00:05ritenuto uno dei capi dell'organizzazione di Giostra, dedita ad un fiorente traffico di droga.
00:10A deciderlo la sezione misure di prevenzione del Tribunale, che gli ha inflitto anche la
00:15sorveglianza speciale per la durata di 5 anni con divieto di soggiorno nel comune di residenza.
00:20A chiedere il provvedimento era stato il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio, che con i colleghi
00:24della direzione distrettuale antimafia di Messina aveva condotto le indagini delle operazioni
00:29in cui Cuscinà era stato arrestato. Nel provvedimento di sequestro i giudici ricostruiscono che nel
00:352022 Cuscinà era stato coinvolto nell'operazione Impas su un traffico di sostanze stupefacenti,
00:42un'indagine condotta dalla Guardia di Finanza che aveva portato alla luce un'organizzazione
00:46che sarebbe stata capeggiata proprio da Cuscinà e che gestiva un vasto giro di droga nel quartiere
00:52di Giostra. Nel gennaio 2024 Cuscinà è stato condannato dal GIP con il rito abbreviato a 20 anni
00:58di reclusione in quanto ritenuto il promotore dell'associazione che operava con sede in Vico
01:03Benzaia, una sorta di fortino inespugnabile dove veniva spacciata la sostanza stupefacente.
01:09A marzo del 2023 Cuscinà era stato poi coinvolto nell'operazione antidroga Chanel per la cessione
01:15in concorso di un chilo di droga dal valore di 37.000 euro. La confisca scaturisce dagli
01:20accertamenti patrimoniali eseguiti dalla polizia giudiziaria nell'operazione Impas. Era emerso
01:26il suo interesse per la ristrutturazione di un immobile e la fornitura dell'energia elettrica
01:30come emerso anche da alcune intercettazioni. Secondo il Tribunale, nonostante l'immobile
01:36risulti intestata ad una società, è da ricondurre alla disponibilità di Cuscinà, un immobile
01:41dal valore di 82.500 euro ritenuto sproporzionato rispetto ai redditi del 46enne. Il fabbricato
01:48che si trova in via Palermo, un'abitazione di tipo popolare, adesso è finito sotto chiave
01:54da parte dello Stato.