Spazi da non perdere, vivere da protagonisti spazi scolastici

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Roma, 9 feb. (askanews) - Una scuola nuova, capace di offrire più protagonismo a chi questi luoghi li vive quotidianamente. E' questo, in sintesi, l'appello lanciato da tanti studenti romani al mondo delle istituzioni e ingenerale degli adulti che abbiamo registrato in occasione del convegno "Sblocchiamo il futuro", promosso da Legacoopsociali Lazio e Con i Bambini presso l'Istituto comprensivo "Martin Luther King" nel quartiere Giardinetti di Roma."Rendere la scuola un luogo di aggregazione non solo durante l'orario scolastico, ma anche dopo" sottolinea Adriano, studente del Liceo Tasso. "Far sentire i ragazzi responsabili, come ci siamo sentiti noi nei confronti del nostro edificio quando abbiamo deciso di occuparlo, e proprio in virtù di questaresponsabilità l'abbiamo lasciato meglio di come l'abbiamo trovato. E così andare incontro alla possibilità di creare un ambiente nuovo, dove lo studente possa esprimere il proprio pensiero critico e non solo essere lì per essere valutato", spiega Edoardo, 18 anni.Tra le esigenze emerse, la necessità di avere luoghi stabili autogestiti e di creare spazi assembleari in cui gli adolescenti possano dire la loro e avere delle responsabilità sulla gestione delle attività e delle iniziative proposte, per "rendere la scuola più a misura dello studente e includerlo di più nell'edificio scolastico, sia a livello didattico che gestionale" aggiunge Riccardo, anche lui studente del Liceo Tasso.Ma anche la possibilità di vivere la scuola oltre l'orario delle lezioni, per aggregarsi e svolgere attività culturali e sportive proposte dagli stessi studenti, e prendersi cura del proprio edificio, andando oltre la mera "valutazione" ma provando ad esprimere un proprio pensiero creativo: "Noi studentesse estudenti del Liceo Tasso alcune settimane fa abbiamo occupato la scuola - racconta Riccardo - un gesto forte, provocatorio, ma il nostro è un grido di dolore per un ambiente scolastico che non ci offre stimoli e acuisce i malesseri di noi ragazze e ragazzi alle prese con problemi psicologici che riguardano tutti, siastudentesse e studenti delle scuole medie che quelli della scuoladi secondo grado. Noi ci siamo sentiti responsabili con questo gesto e ci siamo impegnati per lasciare la struttura meglio di come l'avevamo trovata".Altro aspetto importante emerso è proprio il tema del benessere psicologico degli adolescenti: da più parti si è sottolineata l'importanza di un supporto psicologico e di uno spazio adeguato e riconosciuto nell'ambiente scolastico a cui affidarsi.Dalle parole degli studenti risultano ancora evidenti gli strascichi della pandemia, che soprattutto alle scuole medie ha impedito a ragazze e ragazzi di conoscersi, di frequentarsi a scuola con continuità. Dopo due anni, ora che la pandemia sembra volgere al termine, sta finendo anche il periodo delle scuole medie, come raccontano Mia e Oumy, due studentesse di terza mediaall'Istituto comprensivo "Martin Luther King". "Dopo il covid ci siamo tutti un po' allontanati - spiega Mia - visto che è l'ultimo anno, qualche attività per stare insieme e conoscerci meglio servirebbe". "Pensavo che sarebbe bello, l'ultimo giorno di scuola, fare qualcosa di diverso da quello che facciamo disolito, anche insieme ai professori. Qualcosa che ci faccia ricordare per sempre la nostra scuola", aggiunge Oumy.Tutti elementi emersi durante l'incontro con i ragazzi, in cui i vari attori in campo si sono confrontati e hanno riconosciuto l'opportunità di allearsi per costruire insieme una scuola migliore.www.conmagazine.it

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