-In collegamento con noi, da Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno, Hermione Gee. Ci puoi dire cosa sta succedendo e in quanti stanno partendo?
Hermione Gee, giornalista: “A cominciare da lunedì, abbiamo visto circa 320 mila persone che stanno lasciando le proprie abitazioni. Mi trovavo a un posto di frontiera, point, lo scorso martedì e mercoledì, immagina che cosa ho potuto vedere: file d’auto interminabili; gente che cercava di passare la frontiera a piedi, persone cariche come muli. Il Kurdistan ha peraltro organizzato un campo profughi vicino al posto di frontiera. L’ho visitato, c‘è giusto qualche tenda e un po’ d’acqua. Ma penso che nei prossimi giorni verrà migliorato”.
-Cosa dice la gente dell’esercito? Sembra che si sia dissolto alla vista dei militanti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante.
“Penso che siano rimasti choccati dall’atteggiamento dell’esercito. Le forze curde dei Peshmurga, che ho incontrato ieri, ridevano di questo e dicevano che loro non avrebbero mai fatto questo perché hanno valori più alti, sono più coraggiosi degli iracheni. L’esercito iracheno era estremamente settario, i suoi militari non servivano la causa nazionale. Molti si sono arruolati solo per lo stipendio. I curdi che hanno subito per anni l’oppressione di saddam hussein, si battono non per un salario ma per la causa del Kurdistan. La gente va fiera dei Peshmurga e come ho detto qui si ridicolizzano gli iracheni”.
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