Ruoppolo Teleacras - 15 cadaveri a Porto Empedocle
  • 11 anni fa
Il servizio di Angelo Ruoppolo ( http://www.facebook.com/profile.php?id=1504665955#!/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538 ) Teleacras Agrigento del 7 giugno 2008. Dopo l'ennesima ecatombe di immigrati clandestini nel Canale di Sicilia. Il macabro viaggio della Marina militare verso Porto Empedocle. Sul molo di ''Vigata'' 15 bare. Approdano anche i 27 superstiti del naufragio.
Ecco il testo:
E' una nave macabra, quasi fantasma. Come se fosse uno spettro galleggiante nel Triangolo delle Bermude. Ecco la Sirio, della Marina Militare. A Porto Empedocle. L'approdo al Molo di Vigata. A bordo i vivi e i morti. 13 bare. E 27 superstiti, tra cui 7 donne, della Somalia e del Senegal. Sono i sopravvissuti alla strage degli innocenti del terzo millennio, dove Erode Antipa e' il Canale di Sicilia. L'ennesima ecatombe. Altri due morti lungo le rotte della speranza sono gia' sbarcati a Porto Empedocle, a bordo della nave di linea della Siremar, quasi come se fossero dei passeggeri. Loro, il 14esimo ed il 15esimo, sono stati scoperti tra gli scogli di Linosa, l'isola sorella minore di Lampedusa. I 13 invece sono stati pescati 55 miglia a largo dalla Libia ed a 140 dalle coste agrigentine. I testimoni della sciagura sono dei pescatori di Mazara del Vallo che ricordano: ''piu' di 30 su di una barca in vetroresina, che arranca, perche' il mare e' agitato, ed il vento soffia sulla tempesta. Loro che navigano verso di noi, alla ricerca di aiuto. Poi, a pochi metri, un'onda assassina li ha travolti. Tutti in acqua. Noi pescatori ne abbiamo salvati 27. Gli altri invece sono morti ''. Ecco il racconto dei marinai. La nave Sirio ha recuperato 13 corpi senza vita. 3 sono in avanzato stato di decomposizione. Ecco perche' si ritiene che siano le vittime di un altro naufragio, forse lo stesso che ha provocato i cadaveri affiorati a galla nei giorni scorsi tra Lampedusa e Porto Empedocle. Anche gli altri 2 morti sulla riva di Linosa sarebbero stati uccisi dalla stessa disgrazia, prima anonima, e poi svelata dal mare.