Roma, Senato - Luigi Di Maio: «Serve choc positivo per riorganizzare il Movimento» 21.11.19
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(Agenzia Italia News) Roma 21 novembre 2019 - Il leader del movimento 5 stelle Luigi Di Maio in conferenza stampa al Senato: «Il voto sarà vincolante. Gli iscritti si esprimeranno e sono chiamati a decidere una cosa molto semplice: abbiamo bisogno di un po' di tempo come Movimento per rigenerare obiettivi, organizzazione e identità». Così il capo politico del M5s Luigi Di Maio rispondendo a chi gli chiedeva della spaccatura sul voto alle regionali e sul parere chiesto tramite la piattaforma Rousseau. «Se c'è un'elezione e noi siamo impegnati in campagna elettorale ogni due mesi, questo non è possibile. Se vogliamo fare degli Stati Generali a livello nazionale che diano veramente uno shock positivo al Movimento, abbiamo bisogno di tempo. Il team si insedierà il 15 dicembre, e da quel momento sarà impegnato a organizzare gli Stati Generali». - È stata fatta una campagna di mistificazione sul confronto che c’è all’interno del governo. Noi non abbiamo mai avuto nessun dubbio sul presidente del Consiglio su questa questione». Così il leader del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio rispondendo a una domanda sul cosiddetto fondo salva Stati, in una conferenza stampa al Senato. «Ma non vedo nessun rischio di scontro con il premier e nel governo perché qui non stiamo parlando dell’interesse di una forza politica ma dell’interesse della nazione», ha aggiunto.

Su Ex Ilva: «Nel nostro Codice penale quello che è chiamato scudo generalizzato, esiste già. Se vogliamo riscrivere la stessa norma, possiamo fare questo esercizio di stile, ma già c'è. Il tema è un altro: tutti stanno già parlando di cosa lo Stato può offrire a Mittal, ma questa multinazionale deve fare un bagno di umiltà e sedersi con lo Stato, perché l'atto che ha portato avanti è temerario, lo stiamo vedendo dagli atti delle procure. Per una volta, l’Italia ha reagito in maniera sinergica tra le varie istituzioni e le indagini stanno proseguendo in tempo rapidi. Se un’azienda sbaglia i conti, deve comunque rispettare quello che ha firmato»
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