Ucraina orientale: nuove violazioni della tregua. L'UE approva nuove sanzioni contro Mosca

  • 10 anni fa
Tra reciproche accuse di violare la tregua e sporadici scontri armati, nell’Ucraina orientale continua il confronto tra le due parti in conflitto.

Una condizione di stallo in cui le posizioni non cambiano. Lo hanno ribadito, anche in occasione delle celebrazioni del settantunesimo anniversario della liberazione dell’occupazione nazista, i leader filorussi dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk.

“Durante i negoziati di Minsk – ha detto Alexander Zakharchenko, primo ministro dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk – nessuno di noi ha parlato di restare parte integrante dell’Ucraina. La comunità internazionale non può riconoscere subito la nostra indipendenza. Ma il processo è iniziato”.

Malgrado la tensione sul campo resti pesante, il presidente ucraino Petro Poroshenko ha ribadito la necessità di trovare una soluzione pacifica alla crisi attraverso il dialogo.

“La questione dell’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza del mio paese non sono questioni negoziabili – ha detto il presidente ucraino – Questo è il punto numero uno. Punto numero due: dobbiamo essere consapevoli e sapere che è impossibile vincere la guerra solo con i mezzi militari. Più aumentiamo la pressione, maggiore sarà la presenza di truppe russe sul nostro territorio”.

Mentre le violazioni del cessate il fuoco si registrano soprattutto a Mariupol, città portuale considerata strategica, l’Unione Europea ha adottato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. L’applicazione è stata rinviata di alcuni giorni per permettere la valutazione sul rispetto o meno del cessate il fuoco.

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