"No alla medicine": rappresentante si finge medico, truffate anziane

  • 11 anni fa
Si spacciava per medico internista, specializzato in gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna. In realtà l'uomo, un 48enne riminese, è un rappresentante di prodotti di erboristeria e farmaceutici. Per ora sono state identificate 6 vittime cadute nella rete del falso medico, tutte donne ultra ottantenni, ma probabilmente il giro di clienti, che aveva creato in paio d'anni, era molto più ampio.
Una delle sue vittime era figlia di un medico che lavora all'ospedale di Cesena la quale, insospettitosi delle strane cure che la madre stava seguendo e del fatto che era assente nelle ricette il timbro che solitamente i dottori appongono, ha manifestato i suoi sospetti ad un collega. Il Dottor Maurizio Grossi, presidente dell'Ordine dei Medici di Rimini, ha allora effettuato un primo controllo su un database su internet, consultabile da tutti, per controllare se l'uomo fosse davvero medico. Dalla ricerca sono spuntati due omonimi, ma in poco tempo il presidente si è reso conto di essere davanti ad un truffatore. Recuperando un bigliettino da visita su cui era posto il nome e il numero di telefono del 48enne, il dottor Grossi si è finto un potenziale paziente e ha contattato l'uomo, che gli ha fornito delle risposte lontane da quello che gli avrebbe dato un vero medico. Da questo momento sono partite le indagini: in un paio di mesi gli agenti sono riusciti a ricostruire le modalità messe in atto dal 48enne per ingannare le proprie vittime.
L'uomo appariva distinto ed effettuava le visite a domicilio. Creava con le sue pazienti un legalmente talmente forte, che con grande fatica le vittime hanno raccontato quello che era accaduto loro, incredule del fatto che il 48enne non fosse realmente un medico. Generalmente, dopo un primo controllo, in cui visitava le anziane, le invitava a sospendere l'utilizzo dei medicinali, per passare a integratori o a farmaci alternativi. Le vittime compravano gli integratori direttamente dal truffatore, oppure si recavano in farmacia a comprare il farmaco con tanto di finto foglio di prescrizione, nel quale però era assente il timbro con il codice fiscale e la partita iva del finto medico, come richiesto dalla legge.
Terminata la visita le anziane lo pagavano con 50 o 100 euro senza alcun tipo di ricevuta. L'uomo lasciava loro dei bigliettini da visita di modo che le pazienti diffondessero tra le loro conoscenti il suo nome. In certi casi il 48enne riceveva anche in un ambulatorio, che gli veniva lasciato da due colleghi, realmente medici. Una truffa che metteva seriamente a rischio la vita delle anziane vittime, poiché spesso venivano sospesi i medicinali salvavita, come ad una donna che soffriva di diabete.
Il 48enne, una volta convocato in Questura per chiarimenti, ha ammesso tutto ed è stato denunciato per esercizio abusivo della professione e truffa. Intanto le indagini proseguono per capire se i due medici che prestavano l'utilizzo dell'ambulatorio fossero a conoscenza della truffa. L'invito da parte dell'Ordine dei Medici e della Questura è quella di controllare, in caso di dubbio, sul motore di ricerca "cerca medico", presente nel sito della federazione nazionale dei medici.